Anche un docente modenese dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia tra i venticinque esperti invitati a fare parte del tavolo tecnico ministeriale dedicato all’approfondimento degli aspetti medico-sanitari ed etici legati ai temi della fertilità ed infertilità nella popolazione italiana. E’ il prof. Antonio La Marca, docente di Fisiopatologia della gravidanza, che nei giorni scorsi è chiamato a partecipare a questo nuovo strumento consultivo istituito dal Ministero della Salute e denominato Tavolo in materia di tutela e conoscenza della fertilità e prevenzione delle cause di infertilità.
L’iniziativa nasce dalla consapevolezza che da un lato i temi legati alla fertilità hanno acquisito negli ultimi anni notevole interesse nell’opinione pubblica e, dall’altro che effettive condizioni mediche, sociali, demografiche e psicologiche incidono in maniera sempre più evidente sulla capacità di “fare figli” nel nostro Paese, che resta fra i paesi occidentali quello con il tasso di natalità più basso. Condizioni economiche, ambientali ed una ricerca della genitorialità in età più avanzata non incidono in maniera favorevole sulla capacità delle coppie di avere figli.
“La letteratura scientifica – ha spiegato il prof. Antonio La Marca, docente presso il Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche Materno-Infantili e dell’Adulto – dimostra in maniera chiara che l’aumento dell’età della donna è la causa più rilevante di infertilità femminile. Nei paesi sviluppati, come il nostro, gli inquinanti ambientali giocano inoltre un ruolo decisivo nel ridurre ulteriormente la fertilità di coppia e dell’uomo che, in particolare, ha visto ridurre il numero e la qualità degli spermatozooi nell’arco di alcuni decenni.”
Alla luce di questa situazione il tavolo attorno al quale il prof. Antonio La Marca siederà, a partire dalla prima seduta fissata a Roma per il mercoledì 1 ottobre, consentirà di formulare spiegazioni e proposte su alcuni dati in particolare: aspetti demografici, studio dei profili fisiologici legati alla fertilità, condizioni patologiche che favoriscono condizioni di infertilità, prevenzione di tali patologie e terapie a contrasto.. Non da ultimo creazione di azioni volte a favorire la formazione dei medici e l’informazione dei cittadini sulla fertilità.
“Lo sviluppo della tecnologia e le recenti acquisizioni mediche – ha continuato il prof. Antonio La Marca – portano spesso alla proposta di strategie terapeutiche per l’infertilità di coppia, che in tutte le società, inclusa la nostra, pongono dei quesiti di natura etica. La procreazione in vitro, la donazione dei gameti, degli embrioni, la diagnosi genetica preimpianto, sono solo alcuni esempi di come la ricerca medica in questo settore possa portare in effetti a proposte terapeutiche, che, però, trattando di una delle funzioni più importanti dell’essere umano, anzi la più importante secondo alcuni, cioè la riproduzione, sono assoggettate alla valutazione e vaglio di organismi etici e tecnici. Su questa base nasce il tavolo tecnico voluto dal Ministero della Salute”.
Appresa la notizia della nomina il Rettore prof. Angelo O. Andrisano, ha trasmesso al prof. Antonio La Marca un messaggi in cui ha scritto “Nel congratularmi con te per questo incarico, certamente prestigioso, vedo confermato l’apprezzamento per la qualità ed il valore scientifico delle ricerche che conduci e che travalicano l’ambito locale e regionale. E’ perciò motivo di orgoglio mio personale e dell’Ateneo che un nostro ricercatore, giovane e brillante, possa sedere accanto ai più autorevoli scienziati operanti in questo campo”.
Antonio La Marca
Ha conseguito la laurea in medicina e chirurgia nel 1996 e quindi nel 2001 la specializzazione in Ginecologia ed Ostetricia presso l’Università di Siena con il massimo dei voti. Presso la stessa Università ha completato il dottorato di ricerca in Biologia delle Cellule Germinali. Dal 2003 lavora presso la clinica di Ginecologia ed Ostetricia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena dove è principalmente impegnato in Medicina della Riproduzione. Dal 2013 è Professore Associato presso l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia. E’ autore di oltre 130 pubblicazioni su riviste indicizzate e fa parte dell’editorial board di diverse riviste scientifiche oltre che di varie società scientifiche internazionali. Il suo interesse di ricerca si è principalmente indirizzato su ricerche relative alla Medicina della Riproduzione. In particolare gli studi pubblicati indagano la manipolazione farmacologica della follicologenesi ovarica per l’esecuzione della fecondazione in vitro. Il più rilevante impatto è stato ottenuto con le ricerche condotte sulla riserva ovarica, termine usato per definire il pool follicolare residuo nelle ovaie delle donne. I lavori pubblicati sulla riserva ovarica ed in particolare sull’AMH (glicoproteina prodotta dalle cellule della granulosa dei follicoli antrali) e le relative implicazioni per la fertilità della donna e per la cura dell’infertilità femminile sono ad oggi considerati standard per i ricercatori coinvolti nello specifico settore.