Accogliamo con favore l’iniziativa del comune anche se dubitiamo della sua genuinità. Perché l’iniziativa non è loro ma si origina dalle proposte del Movimento 5 Stelle di Fiorano..
Il M5S ha portato avanti una azione ispettiva dove si evidenziano le carenze della applicazione della legge regionale che regola la gestione dei rifiuti. Viene infatti disatteso completamente l’obbligo da parte dell’ente comunale di verificare quanto viene richiesto dal gestore del servizio. Se non è il cliente che verifica ciò che il fornitore gli “vende” chi lo deve fare? Questa semplice regola di buon senso, che anche la legge prevede è disattesa nel comune di Fiorano ma anche da tutti gli altri, a quanto ci è dato da sapere. E che anche il ricorso al TAR da parte della amministrazione pare seppur tardivamente rispetto alle nostre rimostranze in commissione consigliare, ora ammette.
Quello che questo ricorso non sottolinea, è che è stato il M5S a sollevare la questione e a mettere l’amministrazione con le spalle al muro in quanto rischia un comportamento da danno erariale.
Perché non riconoscere la paternità di questo risultato al M5S? Vorremmo saperlo!
Infatti si preferisce appellarci con altra nomea, che alle volte rasenta l’ingiuria, piuttosto che riconoscere che siamo l’unica forza a favore del cittadino e che per il cittadino si batte. A noi interessa solo ciò che è a favore del cittadino. Come la battaglia per il rispetto di un calcolo verificato per le svariate tasse che gravano sul pattume.
Non possiamo accettare che un fornitore venga a imporci un aumento del 5%. E non possiamo nemmeno accettare quello che è successo in commissione consiliare e successivamente in consiglio comunale in cui non si sono sollevate obiezioni, chiesto chiarimenti, nonostante le precise richieste dei consiglieri del Movimento 5 Stelle stigmatizzassero l’incongruità legale e formale dei dispositivi in discussione. In sostanza l’unica voce di dissenso era quella del Movimento 5 Stelle.
Se oggi chi governa a Fiorano ha deciso di cambiare linea è grazie e solo al M5S che ha sollevato la coperta di inerzia in cui queste dinamiche si svolgevano. Sollecitando alla puntuale applicazione della legge. Sollecitando le domande da porre al gestore. E infine sollecitando ad un rigore formale e di buon senso, che evidentemente non è nelle corde chi ci amministra.
Siamo ancora in attesa di diverse risposte documentali che abbiamo richiesto e che riguardano questa vicenda. Anche se le stiamo attendendo oltre il tempo massimo di 30 giorni che la legge prevede, portiamo pazienza per dovere civico, perché anche così facendo NON CI LOGORERANNO.
In queste richieste è posto di verificare se è vero che nel contratto di servizio con il gestore del pattume è previsto che non possano esservi aumenti maggiori dell’indice del costo della vita ISTAT.
Infatti in questa annualità NON dovrebbe esserci un aumento come richiesto dal fornitore del 5%, piuttosto una diminuzione del 0,1%.
Chiediamo anche chiarezza sul ricorso al TAR effettuato. Indicando i limiti e gli obiettivi del mandato al legale costituito e la modalità di selezione del legale a cui affidarsi.
Noi alziamo l’asticella della legalità, loro sono obbligati ad adeguarsi, è questo che non si legge nel comunicato stampa della amministrazione, che pomposamente sia scrive meriti che invece sono del contrappeso di controllo fornito dall’opposizione M5S.
Insomma vogliamo capire. Il cittadino vuole capire. Il cittadino vuole sapere in cosa aumenta la qualità del servizio se aumenta il canone dello stesso. Vuole essere informato, e vuole soprattutto che chi deve controllare controlli.