Distretto sanitario di Castelfranco Emilia, si cambia. Un cambiamento decisamente rilevante che porterà quest’importante territorio – 6 comuni, 75.310 abitanti, circa il 10% della provincia – ad aggiornare e migliorare i servizi di assistenza sanitaria partendo dalle esigenze delle persone ed applicando le soluzioni organizzative più adeguate.
Un percorso articolato, elaborato in coerenza con le indicazioni della Regione Emilia-Romagna, che si svilupperà nell’arco di circa tre anni e già iniziato, grazie anche agli importanti finanziamenti, oltre 7 milioni di euro, che consentiranno di ristrutturare e riqualificare completamente il complesso del Regina Margherita. Il percorso punta allo sviluppo di strutture intermedie tra ospedali e territorio, in grado di sostenere la domiciliarità e di soddisfare la maggior parte delle richieste d’assistenza: soluzioni cioè che prevedono luoghi sanitari e socio-sanitari collocati vicini alle persone e quindi più facilmente accessibili.
A presentare le novità durante una conferenza stampa tenutasi presso la sede del Comune di Castelfranco sono stati i Sindaci Reggianini e Gozzoli, rispettivamente di Castelfranco e San Cesario, Nadia Manni assessore politiche sociali e salute del Comune di Castelfranco Emilia e i direttori generali delle Aziende sanitarie modenesi, Mariella Martini per l’Ausl e Licia Petropulacos per il Policlinico, affiancati da Cristina Marchesi, direttore sanitario dell’Ausl, Ann Marie Pietrantonio, direttore dell’Ospedale di Castelfranco Emilia, Davide Milani, Direttore Assistenza Infermieristica dell’Azienda Usl, Giovanni Peressotti, Responsabile area progettazione e manutenzione del Servizio Tecnico. Punto cardine di questa evoluzione è la completa ristrutturazione e riqualificazione del complesso del Regina Margherita che porterà al potenziamento delle prestazioni ambulatoriali, specialistiche e chirurgiche, e alla creazione di una Casa della salute di tipologia grande che ospiterà un Ospedale di Comunità e un Hospice.
“Si tratta di scelte ponderate che si basano su basi molto solide”, spiega Mariella Martini, direttore generale dell’Azienda Usl di Modena. “Abbiamo effettuato un’analisi accurata studiando come sono cambiati la popolazione e i suoi bisogni di salute e come oggi vengono utilizzati i servizi presenti nel distretto. I risultati sono stati confrontati con l’offerta complessiva presente a livello provinciale e, soprattutto, con i modelli di cura più efficaci e sostenibili anche sul piano organizzativo, ancor prima che economico. In questo modo abbiamo potuto progettare una rimodulazione che porta progressivamente all’aumento dei servizi forniti sul territorio; inoltre s’incrementerà l’aderenza dell’offerta alle effettive necessità dei residenti, eliminando alcune criticità rilevate”.
Il progetto prevede che già a partire dalle prossime settimane i residenti nel distretto di Castelfranco Emilia potranno contare su un progressivo incremento delle prestazioni ambulatoriali, sia sul piano qualitativo che quantitativo. Per qualificare ulteriormente le competenze del personale è stato predisposto un programma di aggiornamento e formazione per tutti gli operatori che opereranno all’interno delle strutture presenti nel distretto. “Abbiamo studiato il consumo di prestazioni e i tempi di attesa. Questo ci ha permesso di agire in tempi rapidi facendo scelte che da subito avranno una ricaduta positiva sui cittadini. Ad esempio le prestazioni specialistiche di ortopedia, urologia e pneumologia saranno più che raddoppiate, mentre quelle otorinolaringoiatriche aumenteranno del 22%” aggiunge Cristina Marchesi, direttore sanitario dell’Azienda Usl di Modena.
Ma per apprezzare completamente le ricadute positive occorre allargare ulteriormente l’orizzonte. Un’altra importante novità sarà il potenziamento dell’attività di chirurgia ambulatoriale. Per alcune specialità sarà una vera e propria novità come per la chirurgia della mano, l’artroscopia della spalla e quella vascolare mentre in altri casi si aumenterà il numero delle sedute come nel caso della dermatologia, dell’oculistica e della ginecologia.
Significativo è anche l’incremento nell’ambito della specialistica ambulatoriale. L’aumento interessa l’ortopedia, l’oculistica, l’urologia, la neurologia, l’otorinolaringoiatria, la pneumologia, la fisiatria, la chirurgia generale e vascolare.
Ad essere rivista sarà anche la sinergia con gli altri punti provinciali della rete. Se in passato era soprattutto quello di Vignola l’Ospedale di riferimento per tutta una serie di attività chirurgiche, con il nuovo piano il Policlinico, già oggi molto utilizzato dai residenti nel distretto assumerà un ruolo ancora più centrale mettendo a disposizione le proprie competenze di alto livello. “Esemplare – spiega Licia Petropulacos, direttore generale del Policlinico, – è la chirurgia della mano. In questo caso fra l’altro i maggiori posti a disposizione serviranno anche per ridurre le liste di attesa effettuando un intervento mirato, nel rispetto dei principi di equità, sui cittadini residenti in uno dei sei comuni del distretto”.
Il rafforzamento e potenziamento del legame con gli altri ospedali dell’area centro coinvolge anche il Nuovo Ospedale Civile Sant’Agostino Estense che ad esempio, diverrà punto di riferimento e di scambio per l’ortopedia e la chirurgia vascolare.
“Abbiamo in questi anni chiesto alla Azienda Usl, una progettazione complessiva, che prevedesse un potenziamento delle prestazioni erogate sul territorio, un investimento strutturale importante e significativo, e una ridefinzione dei percorsi verso la città di Modena, coinvolgendo anche il Policlinico. Ci pare di poter dire che questo progetto risponda a queste indicazioni locali e provinciali. La logica di fondo è che si stia più vicino a casa per le prestazioni più semplici, e si entri invece nella rete provinciale per gli interventi più complessi e ad alta specializzazione” dichiarano il Sindaco Reggianini e il Sindaco Gozzoli.
“Abbiamo pensato di condividere il progetto con la cittadinanza, con incontri specifici. È una opportunità progettuale importante, frutto del lavoro puntuale fatto in questi anni, e che risponde alle esigenze reali di salute del territorio”, aggiunge l’Assessore Manni.
UN PERCORSO CHE SI COMPLETERA’ IN TRE ANNI: LA SITUAZIONE ATTUALE
Partendo dall’analisi della situazione attuale del Regina Margherita, 40 posti letto di medicina e di lungodegenza e 10 di day hospital polispecialistico, emerge che l’utilizzo dei letti non è ottimale e quindi migliorabile: a fronte di un sottoutilizzo dei letti di medicina, si evidenzia la saturazione dei letti di lungodegenza. I dati evidenziano che già oggi per i ricoveri nella fase acuta i residenti nel distretto scelgono prevalentemente strutture come il Policlinico e il Nuovo Ospedale Civile Sant’Agostino Estense.
Spostando il focus sull’area delle prestazioni di specialistica ambulatoriale è stata evidenziata la necessità di potenziare l’offerta di visite ortopediche, oculistiche, urologiche, neurologiche, otorinolaringoiatriche, dermatologiche e pneumologiche, così come anche per gli ambiti di diagnostica strumentale relativi alla Cardiologia (ecocardio, holter e test da sforzo) e vascolare (ecocolordoppler periferici e tronchi sovraortici)
Un quadro che s’inserisce in una fase di rapide trasformazioni dell’assetto demografico, sociale, culturale, tecnologico che ha fatto emergere nuove esigenze di cura ed assistenza legate principalmente alla prevalenza delle patologie croniche degenerative, legate all’età ed associate a disabilità e non autosufficienza.
LE RISPOSTE
Il mutato quadro di riferimento ha perciò imposto una riflessione e creato le premesse per una ridefinizione del ruolo del polo sanitario di Castelfranco nel rispetto delle linee di indirizzo nazionali e Regionali di Politica Sanitaria. Ciò ha spinto verso l’adozione di un modello di offerta capace di rispondere in maniera efficace ai cambiamenti epidemiologici, sociali e culturali che costituiscono quadro di riferimento della sanità pubblica. A ciò va aggiunto che il complesso del Regina Margherita, per essere reso pienamente funzionale, necessita, sotto vari profili, di una ristrutturazione e riqualificazione, per adeguarlo ai migliori standard di sicurezza ed assistenziali ed aumentare in modo rilevante la fruibilità e il confort.
A tale scopo la direzione dell’Azienda Usl ha già adottato una delibera (la n. 96 del 17/06/2014) con la quale ha approvato il cosiddetto Piano Direttore dell’Ospedale di Castelfranco, strumento necessario a vincolare alla struttura i finanziamenti finalizzati di provenienza statale che, opportunamente integrati con risorse dell’azienda sanitaria territoriale, consentono di ottenere il completo rinnovamento del polo sanitario di Castelfranco. Le linee del Piano Direttore si sviluppano su due pilastri: Casa della Salute ed attività di Assistenza in regime di ricovero. Il processo di transizione che condurrà quindi alla completa riqualificazione dell’Ospedale di Castelfranco Emilia procederà per fasi di implementazione, che prevedono interventi organizzativi e di ristrutturazione edile che interesseranno le aree di degenza, dei servizi territoriali e di chirurgia ambulatoriale.
LA REALIZZAZIONE
Parte delle soluzioni previste possono essere messe in pratica già dalle prossime settimane in quanto non richiedono interventi di natura strutturale. In questo ambito sono stati programmati l’implementazione delle attività ambulatoriali (inclusa chirurgia ambulatoriale ed endoscopia) ed il riassetto delle degenze. L’ampliamento dell’offerta e la sua qualificazione costituiscono il presupposto per l’avvio di nuovi modelli organizzativi più appropriati. In particolare si svilupperanno soluzioni fornite in Day Service, consentendo al paziente di ottenere in un’unica giornata una serie di prestazioni, tra loro anche molto diverse, ma tutte legate alla cura e al controllo di alcune patologie croniche, come ad esempio lo scompenso cardiaco. I percorsi di day service troveranno collocazione e ulteriore sviluppo nell’ambito della Casa della Salute.
A seguito poi di interventi di carattere strutturale, è prevista la creazione di un polo chirurgico-endoscopico e la collocazione in ambienti più moderni e confortevoli delle attività territoriali: Consultorio, Pediatria di comunità, vaccinazioni adulti, Psicologia clinica e centro d’ascolto, nucleo di cure primarie – medicina di gruppo; la completa ristrutturazione delle aree dedicate alla degenza consentirà l’attivazione di un Ospedale di Comunità e di un Hospice.
I TEMPI
La tabella di marcia che scandisce i vari momenti che porteranno completa ristrutturazione del Polo Sanitario di Castelfranco Emilia è definita secondo lo schema riassunto di seguito.
Attività territoriali
L’avvio dei lavori è previsto per il mese di maggio 2015, con termine a settembre dello stesso anno. Si prevede l’adeguamento degli spazi collocati al piano 1° corpo 2 per accogliere le attività territoriali, in particolare Consultorio, Pediatria di Comunità, ambulatorio per vaccinazioni adulti, Psicologia clinica e Centro d’ascolto.
Ospedale di Comunità
Anche in questo caso l’avvio dei lavori è fissato per maggio 2015. Per il loro completamento serviranno circa sette mesi. Per ospitare adeguatamente i 20 posti letto si prevede l’adeguamento degli spazi collocati al piano 2° corpo 2. L’apertura dell’Ospedale di Comunità avverrà nei primi mesi del 2016.
Costituzione del Polo Chirurgico Endoscopico
In questo caso serviranno circa un paio di mesi di lavoro, da luglio ad agosto 2015. L’intervento prevede ristrutturazioni edili di piccola entità che consentiranno di realizzare percorsi dedicati rispettivamente alle attività di Chirurgia Ambulatoriale e di Endoscopia Digestiva; per ridurre al minimo i disagi si è scelto di realizzare l’intervento nel periodo estivo per sfruttare la fisiologica riduzione dell’attività.
Area destinata alla Medicina di Gruppo
Per la realizzazione della sede destinata ad accogliere la medicina di gruppo occorreranno circa cinque mesi, da fine agosto 2015 a dicembre dello stesso anno.
Hospice
L’intervento interesserà il piano 2° dell’intero corpo di fabbrica n. 1 e prenderà il via a inizio 2016. l’Hospice ospiterà 14 posti letto.
Oltre agli interventi menzionati, sono previsti i lavori di adeguamento della struttura alle norme di prevenzione incendi che comprendono sia interventi all’esterno dell’edificio (impianto antincendio) che all’interno dei reparti e sono finalizzati ad aumentare la sicurezza degli utenti e del personale in caso d’incendio. Si è dato corso alle attività determinate dalle prescrizioni del Comando VVF dello scorso 20 agosto, riducendo il carico d’incendio degli archivi con il trasferimento delle cartelle cliniche e delle lastre radiologiche ed avviando gli interventi necessari per certificare la regolare esecuzione degli impianti elettrici.
Immagine, da sx: Campagna_Petropulacos_Reggianini_Gozzoli_Martini_Peressotti_Marchesi