Questa mattina è stato rilevato un caso importato di Chikungunya a Bologna. Si tratta di una persona rientrata da zone tropicali, ove la Chikungunya è endemica; ha contratto la malattia, trasmessa da una puntura di zanzara infetta. Al ritorno in Italia ha presentato i tipici sintomi: febbre alta e dolori muscolari.
A seguito dell’accertamento sanitario, sono state immediatamente attivate le misure di profilassi, come previsto dallo specifico protocollo regionale: è in corso la disinfestazione nell’area circostante l’abitazione della persona ammalata e gli interessati sono stati istruiti sulle principali misure di protezione dalle punture di zanzara per prevenire l’insorgenza di eventuali casi secondari nonché la diffusione del virus. La zona di trattamento è circoscritta tra le vie Zappoli, Alessandrini, Righi, Bertiera, Capo di Lucca, delle Moline, delle Oche, Venturini, Oberdan, Piella.
In via straordinaria, secondo quanto previsto dal protocollo nel caso di acclarati focolai virali di chikungunya, dengue o west nyle, l’Amministrazione comunale provvede a irrorare prodotti adulticidi per abbattere il numero di zanzare presenti, sia di giorno (nei contesti privati) sia di notte (nelle aree pubbliche); i prodotti insetticidi utilizzati sono tutti a bassa persistenza nell’ambiente e vengono abbattuti in breve tempo dalle radiazioni solari. Si fa inoltre carico di una serie di attività che normalmente sono in capo ai privati, come per esempio il trattamento con larvicidi delle raccolte d’acqua, ancorché temporanee.
L’ordinanza prescrive ai privati di permettere ai tecnici della disinfestazione di accedere ai cortili privati e di tenere le finestre chiuse la notte per precauzione.
Per quanto attiene le aree circostanti l’abitazione, il Comune di Bologna, attraverso tecnici di riferimento, ha provveduto alla diffusione delle informazioni necessarie a prevenire il proliferare della zanzara, richiamando peraltro le prescrizioni contenute nella specifica ordinanza emessa lo scorso mese di marzo.
In proposito, vale la pena ricordare che è indispensabile che i soggetti privati provvedano a trattare con specifici prodotti larvicidi i pozzetti e i tombini di raccolta delle acque piovane, eliminino l’acqua dai sottovasi e non vengano lasciati secchi o contenitori con l’apertura rivolta verso l’alto, evitando in questo modo il ristagni idrici che possono essere oggetto di sviluppo larvale della zanzara tigre. Il rispetto dell’ordinanza emessa dal Comune di Bologna presuppone controlli da parte della Polizia Municipale e dell’Azienda USL, nonché sanzioni a carico dei soggetti inadempienti.