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Con l’elettronica a caccia di vetture rubate che circolano senza assicurazione e senza revisione

PottocarLa tecnologia informatica può portare un serio contributo alla sicurezza stradale ed alla relativa coscienza civica degli automobilisti. Sul mercato si propongono  innovativi sistemi di controllo che permettono di scoprire, in una manciata di secondi, quale è la situazione “ amministrativa” di un mezzo targato. Mezzi rubati, privi d’assicurazione e non revisionati potrebbero avere un futuro contato. La rapidità d’elaborazione delle immagini consente di fermare il mezzo sospetto per un controllo più accurato dei documenti in poche centinaia di metri. La loro utilizzazione sperimentale sta dando risultati “insperati”.  Si parla di 300 veicoli controllabili grazie all’accesso diretto ai data base centrali. Queste apparecchiature si possono collegare anche  ai sistemi di controllo già esistenti sul territorio.

“ Da tempo si lamenta la carenza d’uomini per i controlli  su strada.  L’elettronica sta venendo in “soccorso” a ciò per dare una grossa mano alle Forze dell’Ordine. Si potrà così arginare un manifesto disinteresse da parte degli automobilisti, complice anche la crisi economica, per il rispetto delle revisioni, la mancata copertura assicurativa e l’individuazione di un mezzo di cui è stato denunciato il furto. – commenta il Direttore dell’ACI Modena dott. Giuseppe Pottocar –  E’ ovvio che la diffusione di questi controlli non può fare felici quegli automobilisti che sono propensi ad essere “smemorati”. Escludiamo il furto di un mezzo, che ha ben altre conseguenze, ma portiamo la nostra attenzione solo alle mancate revisioni e assicurazioni. E’ sicurezza stradale e coscienza civile. Quindi un argomento da perorare a piena voce. Certo che chi è “pizzicato” e sanzionato non può essere molto contento”.

Un castigamatti che fa la felicità delle casse delle pubbliche amministrazioni.

“ Qui non si parla d’infrazioni al codice della strada nel senso stretto del loro significato. Per assicurazioni non pagate penso che si debba interpretare il tutto come  un rispetto verso le vittime (abbiamo avuto un esempio a Modena, proprio ad agosto), che altrimenti avrebbero dei problemi per vedere riconosciuti i danni subiti, in particolare quelli alla persona. Per le revisioni vale lo stesso ragionamento. Qui, oltre alla sicurezza stradale, si parla di un rispetto per il livello di vita di tutti i giorni.  Se poi questa apparecchiatura fosse trasformata solo in uno strumento per fare cassa, ai danni dei già iper tartassati automobilisti, allora non ne condividerei appieno l’utilizzo”.

















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