L’Emilia Romagna è l’ultima Regione in ordine di tempo a vedere i suoi vertici travolti dalle inchieste sulle spese pazze dei consigli regionali, esplose dopo la sciagurata riforma del Titolo V della Costituzione, imposta dal centrosinistra con solo quattro voti di maggioranza.
In Emilia Romagna infatti i contributi per il funzionamento dei gruppi consiliari e i rimborsi spese per i consiglieri regionali che nel 2001 ammontavano a 1.760.284 euro sono quasi triplicati in pochi anni arrivando nel 2010 alla straordinaria somma di 4.952.000 euro di cui 2.500.000, (pari a 4 miliardi e 840 milioni delle vecchie lire) di rimborsi spese ai consiglieri regionali.
La situazione è rimasta pressoché invariata fino al 2013 quando il caso Fiorito ha costretto molte regioni a ridurre i contributi.
Le gravi responsabilità degli on. Richetti e Bonaccini, quando il primo era presidente del Consiglio regionale e il secondo consigliere regionale, sono pertanto essenzialmente politiche per aver avallato un andazzo scandaloso, nel quale sguazzavano anche le forze di opposizione così debitamente ammansite, neppure immaginabile quando ebbi l’onore di far parte del Consiglio regionale, ai tempi della prima Repubblica così vituperata dai sedicenti campioni del rinnovamento.
(Sen. Carlo Giovanardi)