In merito alle dichiarazioni dell’On. Giovanni Paglia di Sel intervenuto sul tema delle Coop spurie (cfr. Modena2000 8 u.s.) è giusto che si sappia che il Consiglio provinciale ha dedicato 2 commissioni consiliari con la partecipazione di tutti i soggetti interessati. I lavori sono stati propedeutici alla stesura di un odg inviato, dopo l’approvazione, a tutte le istituzioni.
Per carità, non voglio dire che quel documento abbia contribuito all’operazione della Guardia di Finanza di Modena, alla quale vanno tutti i meriti e il plauso per la brillante conclusione.
Mi preme invece sottolineare il lavoro svolto senza clamore ma con profitto in Consiglio provinciale (ricordo il particolare impegno del consigliere Cigni e del presidente di Commissione Cottafavi), una Istituzione non abolita ma privata della partecipazione democratica (sulla base delle norme e dei regolamento attuativi è facile prevedere che non saranno rappresentate le opposizioni e neppure le comunità di piccole e medie dimensioni).
Il deputato Giovanni Paglia nel suo comunicato ha parlato di “silenzio generalizzato della politica su questa piaga”. A voler fare i primi della classe e i censori c’è il rischio di fare brutte figure. Nel caso specifico l’On. Paglia ha annunciato la presentazione di una interrogazione parlamentare. Se fosse stato più attento, sarebbe dovuto intervenire già molto prima per appoggiare le proposte e le richieste del Consiglio provinciale di Modena.
(Dante Mazzi, ex capogruppo PdL in Consiglio provinciale di Modena)
Allegati:
– Delibera di Consiglio n. 63 del 19.3.2014
– Comunicato Ufficio Stampa della Provincia di Modena del 21.3.2014
Stralci da verbale della seduta consiliare del 19.3.2014
MAZZI DANTE – Consigliere – Gruppo Popolo della Libertà
Grazie Presidente. Siamo arrivati alla fine di un percorso che è iniziato, se non ricordo male, nel luglio dell’anno scorso, a seguito di un’interpellanza che ha presentato il Consigliere Cigni, a cui ho ricordato quello che era stato fatto nel precedente mandato, sempre a seguito di un’interpellanza, e poi ancora prima c’era stata una discussione su questo tema delle coop spurie, un tema al quale non c’era mai stato un approfondimento, e men che meno una soluzione. Con questo ordine del giorno arriviamo alla conclusione di un percorso, che è stato particolarmente interessante, perché abbiamo coinvolto tutti coloro che sono interessati, e speriamo che venga accolto questo invito che noi facciamo, perché noi non possiamo decidere nulla su questo. Ringrazio il collega Cigni, perché nella seduta della Commissione di ieri ha accettato due proposte di emendamento: la prima, perché nel testo originale si parlava di abolire il DPR 602/70. Allora mi sono domandato: l’abolizione potrebbe nuocere a qualche cooperativa che non è in queste condizioni? Cioè non andiamo a buttare, come ho detto ieri, il bambino con l’acqua sporca, chiediamo una revisione. chi può naturalmente affrontare in maniera anche legislativa questo tema di andare a rivedere la materia, soprattutto per quanto riguarda le attività merceologiche che possono godere di benefici che non spettano, e quindi si crea una sorta di concorrenza sleale nei confronti di chi agisce secondo le regole. Ha accettato anche di aggiungere l’Assemblea Legislativa dell’Emilia Romagna, perché loro possono di più, e poi il fenomeno non è soltanto provinciale, è un fenomeno che è regionale, noi lo subiamo di più nella nostra Regione, perché è normale, laddove c’è ricchezza, laddove c’è produzione, laddove ci sono determinati settori, tipo macellazione, tipo trasporto, tipo facchinaggio, ma poi ne sono sorte altre di attività merceologiche, quindi è un fenomeno negativo che si ripercuote sull’intero territorio regionale…
…Poi l’altra cosa che mi premeva rammentare, che non solo la partecipazione di tutti coloro che sono intervenuti nelle due Commissioni Consiliari, non solo tutte le associazioni, c’è stata una visione unitaria del fenomeno ed un’esigenza di una normativa che, come si diceva prima, anche chi mi ha preceduto hanno ribadito, è una questione di concorrenza sleale, oltre naturalmente a sfruttamento delle persone, cioè quasi schiavitù, non è un fenomeno di poco conto. Speriamo che questo serva, per quanto possono contare i nostri ordini del giorno, perché mi piacerebbe vedere che fine fanno i nostri ordini del giorno…
…La Regione Emilia Romagna, l’Assemblea Legislativa, ha ancora un anno di lavoro, potrebbe fare qualche cosa in merito, e speriamo che questo nostro ordine del giorno li solleciti in tal senso, tenuto conto che c’è stato, e qua ci sarebbe bisogno delle organizzazioni sindacali, delle associazioni di categoria che, sulla base di questo documento, si facciano sentire anche loro. Vi ringrazio.
CIGNI FAUSTO – Consigliere – Gruppo Partito Democratico
A me interessano tre cose. La prima è questa: sottoscrivo in pieno quanto detto dai colleghi naturalmente, c’è stato un percorso, partecipato anche da tutta una serie di soggetti economici, sindacali e quant’altro, questo era l’impegno che c’eravamo presi nell’ultima edizione nella Commissione Terza e Quarta, oggi mi pare che da un punto di vista del messaggio che si invia a questa città, a questa Provincia, sia un dato estremamente positivo. Per quanto riguarda il mio Gruppo, non abbiamo avuto nessun problema ad accettare le sottolineature di Mazzi, le modifiche, anche perché quello che interessava era un messaggio forte che, a prescindere dai ruoli, il livello istituzionale, la politica è ancora in grado di dare. Due cose soltanto, e la prima è questa: io non dico nulla sull’apparato produttivo modenese, perché ormai di queste robe qui ne abbiamo già discusso. Capisco che questa è una materia molto complessa, per chi non c’è dentro rischia anche di non coglierne fino in fondo gli aspetti della brutalità nello sfruttamento, per quanto riguarda il lavoro, e nello stesso tempo le aziende sane, di fronte a questi meccanismi, rischiano di chiudere, tanto per essere molto espliciti. Ecco perché nell’ordine del giorno c’è una puntualizzazione su una serie di aspetti, che sono poi quelli che ti hanno portato a questa situazione, poi mettiamoci pure la crisi…
…è un’operazione molto complessa, non voglio tartassare nessuno, ma credo che questo è un mondo che non solo bisogna studiare, ma serve una forte legislazione, secondo me prima di tutto di carattere europeo, poi nazionale, in questo caso anche regionale. Credo che questa è la buona politica, io la metto così, a prescindere se la Provincia conta o non conta, credo che questa sia la buona politica, e quindi il messaggio che deve arrivare. Io chiedo al Presidente del Consiglio di inviare questo ordine del giorno a tutti i soggetti che hanno partecipato, le tre organizzazioni sindacali, le centrali del movimento cooperativo, alle associazioni artigiane della piccola e media impresa, compresa la Confindustria, cioè secondo me qui è un ruolo istituzionale, si invia tutto, mi auguro pure che l’ufficio stampa, da questo punto di vista non ho dubbi, ma ci sia anche un bel resoconto per quanto riguarda la materia, che riguarda migliaia e migliaia di persone in carne e ossa.