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In oltre 600 a Ferragosto sulla Ghirlandina di Modena

GhirlandinaSono stati 665 i modenesi e i turisti che per il giorno di Ferragosto sono saliti sulla Ghirlandina in occasione dell’apertura straordinaria decisa dal Comune di Modena e che continuerà anche in questo e nei prossimi weekend. I visitatori sono stati 275 al mattino, quando a guidare le visite erano gli assessori alla Promozione della città Tommaso Rotella e alla Cultura Gianpietro Cavazza, mentre sono stati 390 nel pomeriggio.
La Torre civica è visitabile dalle 9.30 alle 12.30 (ultimo ingresso alle 12) e dalle 15 alle 19 (ultimo ingresso alle 18.30). Il biglietto d’ingresso ha il costo di 2 euro. Nello scorso week end, il primo dell’apertura straordinaria, sulla Ghirlandina erano saliti in 300 visitatori.
Con gli stessi orari si possono visitare anche le Sale storiche del Municipio in piazza Grande. Nel giorno di Ferragosto gli ingressi sono stati 76. Le Sale nei giorni feriali si possono visitare negli orari d’apertura degli uffici.
“Sono numeri che confermano l’attenzione dei modenesi e dei turisti per le attività di valorizzazione del nostro patrimonio storico e artistico – sottolinea l’assessore Rotella – e l’esigenza, quindi, di predisporre un Piano complessivo di miglioramento della accoglienza turistica in città”. Nel frattempo, già in settembre e in ottobre sono previste nuove aperture della Ghirlandina.
Nel giorno di Ferragosto, inoltre, sono stati 528 i visitatori del Museo Enzo Ferrari (aperto tutti i giorni dalle 9.30 alle 19), 184 gli ingressi alla mostra “Michelangelo e il Novecento”, allestita dalla Galleria Civica alla palazzina dei Giardini pubblici (aperta dal giovedì alla domenica dalle 19 alle 23), e 352 gli ingressi ai Musei civici nel primo giorno di riapertura.
I Musei sono visitabili al sabato, la domenica e nei festivi dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19, dal martedì al venerdì dalle 9 alle 12. L’ingresso è gratuito.
Oltre alle raccolte, frutto di donazioni private, acquisti e recuperi dal territorio, che documentano aspetti della storia e della cultura modenese dal XII al XX secolo, in questi giorni è possibile visitare la mostra “I giorni di Piazza Grande. Parole e immagini dal Medioevo a oggi” allestita nella sala Crespellani.
Curata da Stefano Bulgarelli, Lorenzo Lorenzini e Cristina Stefani, la mostra cerca di mettere a fuoco il posto che ha avuto e continua ad avere nell’immaginario collettivo e nella fantasia degli artisti la Piazza Grande di Modena, con un’attenzione particolare al modo in cui artisti, fotografi, incisori, cronisti, letterati e poeti hanno guardato alla piazza nel corso del tempo, offrendone interpretazioni particolari.
“I giorni di Piazza Grande. Parole e immagini dal Medioevo a oggi” nasce dal progetto partecipato “È la mia vita in Piazza Grande” (www.vitainpiazzagrande.it) ed è realizzata in collaborazione con Biblioteca Estense Universitaria, Biblioteca Delfini e Archivio Storico del Comune di Modena. Il percorso espositivo propone in rassegna un nucleo di opere d’arte selezionate tra dipinti, disegni, incisioni, fotografie e oggetti. Tra gli autori, Francesco Stringa, Giuseppe Graziosi, Mario Molinari, Bonvi, Luigi Ghirri, Mario Schifano, Luigi Ontani, Franco Vaccari. Alle opere sono abbinate testimonianze, compresa una selezione di ricordi raccolti attraverso il progetto partecipato, ricavate dalle antiche cronache cittadine e da testi letterari in un arco cronologico che dal Medioevo giunge sino ai giorni nostri.
In mostra anche videoinstallazioni a cura dell’Istituto d’arte “Venturi” di Modena. Dell’esposizione è stato realizzato un catalogo curato da Rolando Bussi e Cristina Stefani, offerto dall’editore Franco Cosimo Panini come forma concreta di partecipazione al progetto “È la mia vita in Piazza Grande”.
A Palazzo dei Musei è inoltre possibile visitare il Museo Archeologico etnologico che espone una ricca documentazione relativa allo sviluppo storico e alle dinamiche di popolamento del territorio modenese dalla preistoria al medioevo.
Infine, al piano terra, il Lapidario Romano, aperto tutti i giorni dalle 8.30 alle 19, espone le testimonianze monumentali delle necropoli di Mutina venute in luce dal secondo dopoguerra a oggi, tra cui l’imponente ara di Vetilia, ormai divenuta il simbolo della città romana, e il fregio con corteo di divinità e mostri marini, rinvenuto nel 2007 in via Emilia Est.

















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