Secondo l’Associazione è singolare che in tanti siano venuti a conoscenza della presenza del capolavoro solamente dopo essere stato trafugato.
“Siamo costernati a fronte di quanto avvenuto. A maggior ragione perché in questo modo la città e così l’intero territorio modenese, sono stati privati di un capolavoro di inestimabile valore in quanto opera di un grande artista di fama mondiale, e quindi con ogni probabilità di forte richiamo anche dal punto di vista turistico”. E’ forte l’amarezza da parte di Confesercenti Modena, l’indomani della notizia del furto della preziosa tela del Guercino custodita all’interno della chiesa di San Vincenzo in centro storico.
“Evitando di focalizzare l’attenzione su questioni relative alla sorveglianza o su sistemi d’allarme più o meno adeguati in difesa del quadro e sgombrando quindi subito il campo da possibili polemiche a riguardo, riteniamo che quanto accaduto debba essere motivo di una o più profonde riflessioni – sostiene l’Associazione imprenditoriale – Siamo convinti, come abbiamo oltretutto ribadito più volte e pure di recente, che il rilancio di Modena passi anche attraverso (e soprattutto) la valorizzazione e di conseguenza la promozione in chiave turistica delle sue eccellenze. Tra le quali appunto il patrimonio storico, culturale, architettonico e artistico.”
“Risulta pertanto quanto meno singolare – continua Confesercenti – l’essere venuti a conoscenza della presenza in città di un’opera del Guercino, pittore la cui notorietà è indiscussa a livello globale, e del valore da essa rappresentato (aldilà di quello seppur importante, puramente economico), solamente a seguito del furto avvenuto nei giorni scorsi. Un capolavoro che, sia concesso l’inciso, quasi sconosciuto a Modena e quindi ai modenesi; oltre a chi, pensiamo, si reca in visita alla nostra città alla ricerca di peculiarità e bellezze uniche nel loro genere. Ci chiediamo e chiediamo, con tutta l’umiltà del caso, quindi a questo punto. Perché in quegli itinerari che si propongono per ammirare e assaggiare le meraviglie di Modena non c’era evidenziata in modo adeguato anche una sosta davanti alla tela del Guercino? Ce ne sono altre, al di la di quelle già note, di opere equiparabili a quella trafugata, sul territorio, da tutelare? In che modo sarà possibile valorizzarle col fine di ottenerne un ritorno dal punto di vista turistico? Per questo riteniamo sia opportuno a riguardo una riflessione, che diventa imprescindibile dal momento in cui si pensa e si parla di turismo come uno dei volani per lo sviluppo di città e provincia”, conclude l’Associazione.