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Val d’Enza, ‘controlli ai contatori’: era un pretesto per derubare un’anziana

truffa_anzianiSi è qualificati come appartenenti alla società erogatrice gas sostenendo di dover effettuare dei controlli al contattore per verificarne i consumi, ma era un pretesto per carpire la fiducia dell’anziana. In questo modo il farabutto ha derubato a Vetto un’anziana impossessandosi di vari monili oro, per circa 2.000 euro e di danaro contante per circa 400 euro. Nonostante quindi i continui inviti a diffidare dagli estranei ad opera dei Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Emilia, che al riguardo hanno anche piu’volte ricordato i consigli della campagna antitruffe “Non aprite quella porta”, si riaffacciano nel reggiano i falsi appartenenti alle forze del’ordine che con pretestuosi controlli raggirano e derubano gli anziani dei loro averi come e’ successo l’altra mattina a Vetto. Qui poco dopo le 11,00 uno sconosciuto, spacciandosi per addetto alla lettura dei contattori e dell’ordine si è presentato presso l’abitazione estiva di una 77enne di Gattatico facendo intendere di dover effettuare dei controlli per verificare i consumi di gas ha carpito la fiducia dell’anziana entrando in casa. Una volta dentro il malvivente è riuscito a distrarre l’anziana trovando ed impossessandosi di un borsello contenente monili in oro e circa 400 euro in contanti. Resasi conto del raggiro l’anziana chiamava i Carabinieri denunciando l’accaduto. Nell’intera val d’Enza anche a cavallo con la limitrofa provincia di Parma i Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Emilia scatenavano una serrata caccia al farabutto riuscito per il momento a dileguarsi. L’episodio “tuona” come un campanello d’allarme per gli stessi Carabinieri reggiani che fermo restando le risultanze investigative su questa vicenda, rilanciano l’invito agli anziani a diffidare dagli sconosciuti rammentando loro i consigli contenuti nella stranota (purtroppo non troppo) campagna preventiva “Non aprire quella porta” ampiamente divulgata dai Carabinieri di Reggio Emilia.

Bene farebbero i congiunti e familiari di tutti gli anziani che vivono soli, a indottrinare i loro parenti spiegando loro questi consigli che se messi in atto ridurranno un fenomeno quale quello delle truffe agli anziani.

I sintesi:
– non aprire agli sconosciuti e non farli entrare in casa. Diffidare degli estranei soprattutto se in quel momento siete soli in casa;
– non mandare i bambini ad aprire la porta;
– prima di aprire la porta, controllare dallo spioncino e, se si ha di fronte una persona mai vista aprire con la catenella attaccata;
– in caso di consegna di lettere, pacchi o qualsiasi altra cosa, chiedere che vengano lasciati nella cassetta della posta o sullo zerbino di casa;
– prima di far entrare estranei, accertarsi della sua identità ed eventualmente farsi mostrare il tesserino di riconoscimento. Prima di farlo entrare comunque telefonate all’ufficio di zona dell’Ente per verificare la veridicità dei controlli da effettuare. Attenzione a non chiamare utenze telefoniche fornite dagli interessati perché dall’altra parte potrebbe esserci un complice;
– tenere a disposizione, accanto al telefono, un’agenda con i numeri dei servizi di pubblica utilità (Enel, Telecom, Acea, etc.) così da averli a portata di mano in caso di necessità;
– non dare soldi a sconosciuti che dicono di essere funzionari di Enti pubblici o privati di vario tipo. Utilizzando i bollettini postali avrete un sicuro riscontro del pagamento effettuato;
– mostrare cautela nell’acquisto di merce venduta porta a porta;
– se inavvertitamente si apre la porta ad uno sconosciuto non perdere la calma. Invitarlo ad uscire dirigendovi con decisione verso la porta.

 

















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