Un’analisi dei risultati della collaborazione tra la Regione e il Cnr, che in questi anni ha rafforzato il sistema regionale della ricerca e investito su grandi infrastrutture che possono svolgere un ruolo di traino in Europa per l’intero Paese. L’occasione è scaturita dall’incontro, avvenuto questa mattina a Bologna, tra l’assessore Patrizio Bianchi e il presidente del CNR Luigi Nicolais.
“ER come Emilia-Romagna ma anche come Educazione e Ricerca – ha spiegato l’assessore Bianchi aprendo l’incontro – Il sistema della ricerca regionale e il CNR in questi anni hanno scelto un percorso chiaro: valorizzare la multidisciplinarietà della ricerca ma anche la capacità di fare sintesi dei risultati. Una sintesi che nasce dalla specializzazione e dalla complementarietà e produce efficienza sociale. Solo investendo in educazione e ricerca l’Emilia-Romagna può crescere e svolgere un ruolo strategico per l’intero Paese. Chiedo – ha aggiunto Patrizio Bianchi – una vera e propria alleanza tra sistema della ricerca, imprese del territorio e parti sociali per rafforzare in Emilia-Romagna quella forza progettuale che, unita ad un nuovo regionalismo, può generare le innovazioni sociali e economiche che costituiscono il motore dello sviluppo”.
“È anche grazie alla collaborazione con le istituzioni del territorio e le università che l’area della ricerca del CNR di Bologna – ha detto Luigi Nicolais – rappresenta un punto di forza dell’ente. La produzione eccellente di ricerca di base, e dunque di conoscenza, si integra qui con la capacità di interagire con il sistema economico-produttivo. Una sorta di contaminazione che vede i ricercatori non al servizio delle imprese ma chiamati a svolgere un ruolo attivo nei processi di innovazione strategici per il Paese”.
La riunione, a cui hanno preso parte tra gli altri anche Mariangela Ravaioli, presidente Area della Ricerca del CNR di Bologna e Paolo Bonaretti presidente di Aster, è stata anche l’occasione per presentare al Presidente Nicolais i programmi operativi Fse e Fesr, i primi programmi italiani inviati a Bruxelles per l’avvio del negoziato con la Commissione.
Aumentare l’investimento in ricerca e sviluppo, superando il 2% del Pil regionale, sperimentare un grande laboratorio urbano con azioni innovative di mobilità sostenibile e di riqualificazione dei beni culturali, favorire la capacità imprenditoriale del sistema produttivo orientandolo verso attività, settori o ambiti ad alto utilizzo di competenze che operino per la sostenibilità ambientale ed energetica, sostenere un’azione sistemica sul capitale intellettuale attraverso l’investimento (infrastrutturale, di ricerca, umano) su un sistema formativo capace di formare competenze coerenti con la strategia di specializzazione di questa regione sono alcuni degli elementi sfidanti della nuova programmazione dei fondi strutturali 2014-2020.
“Ognuno di questi – ha concluso l’assessore Bianchi – si pone obiettivi ambiziosi. La collaborazione e la sinergia con i ricercatori del CNR e il sistema regionale della ricerca sarà elemento decisivo per una regione competitiva che sappia sostenere una crescita e uno sviluppo della società regionale sostenibili e fondati sui diritti di tutti i cittadini”.
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