Nella nuova stazione Mediopadana per l’Alta velocità di Reggio Emilia, inaugurata a Giugno 2013, “i binari si trovano al primo piano e per raggiungerli ci sono le scale, scale mobili, o un ascensore circolare e trasparente, di moderno disegno, che, però, risulta di dimensioni troppo limitate per ospitare la barella di circa 2 metri”. Per questo, davanti a richieste di aiuto sanitario da parte di viaggiatori in transito, “tocca sempre al personale di soccorso rimboccarsi le maniche, sfoderare i muscoli e portare di peso il paziente giù per le scale, tramite un percorso neanche tanto breve di due rampe che collegano il piano dei binari a terra”.
A sollevare il caso è Silvia Noè (Udc), in una interrogazione alla Giunta in cui rimarca come addirittura “il paziente viene stretto nel telo, fatto avanzare gradino dopo gradino, fino al termine della scala, dove trova la barella e può essere caricato per le terapie urgenti e il trasporto in ambulanza ai presidi ospedalieri”. La consigliera chiede quindi all’esecutivo regionale di “provvedere ad ulteriori interventi irrinunciabili ed urgenti al fine di definire un sistema di movimentazione delle barelle con un montacarichi adeguato alle esigenza di servizio di questa struttura, una stazione ad elevata funzionalità dal costo di 79 milioni di euro”.