“L’aumento di 750.000 euro in più di tasse che peseranno duramente nei bilanci delle famiglie sassolesi, deciso dalla nuova giunta, ed inserito nel bilancio comunale era assolutamente evitabile sia per quantità sia per qualità delle scelte fatte.
Sul piano quantitativo non abbiamo mai nascosto che per fare fronte agli impegni legati al nuovo piano concordatario di SGP bisognasse rivedere le aliquote ma la quadra si poteva trovare anche senza portare le aliquote stesse al massimo livello consentito dalla legge come invece è stato fatto. Per questo il tentativo di scaricare sulla giunta precedente la responsabilità di una stangata che poteva non essere così dura non regge ora e non reggerà alla prossima prova del voto. Evitare l’innalzamento al massimo delle aliquote era possibile, ma è stato scelto di non farlo. La strategia è stata quella di tassare al massimo e senza distinzione.
Nel merito e sul piano qualitativo contestiamo la scelta politica di aumentare le tasse sulla casa colpendo direttamente la proprietà ed il settore del mattone, cosa che da un lato bloccherà, dall’altro farà scappare potenziali investitori. Perché una famiglia o un imprenditore dovrebbe comprare casa o avviare un attività in un comune dove le tasse sono al massimo?
Perché l’Amministrazione non ha lasciato nelle tasche dei Sassolesi i 500 mila euro che ha invece deciso di mettere come riserva e non come investimenti, nelle casse del Comune?
E’ stato lo stesso Sindaco a dire che i 500 mila euro in più introitati dall’aumento di IMU e Tasi saranno semplicemente messi da parte. Perchè, pur potendolo evitare, si è scelto di rompere il salvadanaio dei Sassolesi per riempire una parte di quello del Comune?
Stessa contestabile politica di aumento record per quanto riguarda l’addizionale IRPEF: vero è che la precedente amministrazione, per fare fronte agli effetti del piano concordatario ed industriale di SGP, aveva ipotizzato, in sede di bilancio pluriennale, un innalzamento al 7,5 per mille dell’aliquota, che poteva comunque essere modificato. Va da sè che l’ulteriore aumento dello 0,5 per mille imposto deliberatamente dalla nuova giunta, per un ammontare di 250.000 euro, era evitabile.
Il fatto poi che questo aumento record della tassazione non sia accompagnato da alcun provvedimento teso a ridurre la spesa pubblica ed improduttiva, rende la prima manovra fiscale della nuova amministrazione totalmente iniqua, sbilanciata e per questo inaccettabile”.
(Claudia Severi, Capogruppo FI)