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Acquistava merci a nome di altre aziende: preso dai Carabinieri di Reggio Emilia

carabinieri_100Si presentava al banco e ordinava di migliaia di euro di materiale elettrico a nome e per conto di ignare aziende del reggiano, senza poi pagare nulla. L’uomo finito ora nei guai agiva con una collaudata tecnica: spacciandosi per dipendente di aziende clienti di rivenditori di materiale elettrico ordinava ed acquistava svariata merce che poi caricava nel furgone. Al momento di pagareperò si allontanava dissolvendosi nel nulla.

I rivenditori derubati apprendevano poi dalle loro aziende clienti sia l’inesistenza dell’uomo come loro dipendente che l’acquisto disconosciuto poiché effettuato da persone estranee all’azienda e comunque non per conto di queste. In questo modo uno scaltro reggiano per qualche mese ha agito a Reggio Emilia colpendo alcuni rivenditori di materiale elettrico. Tre i colpi sinora addebitati all’odierno indagato che secondo i Carabinieri della Stazione di Corso Cairoli che hanno condotto le indagini, potrebbero essere la punta di un iceberg di un’illecita attività che potrebbe aver visto l’uomo colpire anche in altre province. Nella more che le indagini al riguardo facciano piena luce con l’accusa di truffa e furto continuato i Carabinieri della Stazione di Corso Cairoli hanno denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia un 30enne disoccupato di Castelnovo Sotto che tra agosto e febbraio avrebbe frodato materiale elettrico ai rivenditori colpiti per un valore di svariate migliaia di euro. In uno dei tre casi emersi dai Carabinieri la merce trafugata è stata recuperata dai derubati che sono riusciti a far scaricare la merce dal furgone prima che l’uomo potesse allontanarsi. I Carabinieri della Stazione di Corso Cairoli sono arrivati all’odierno indagato grazie ad una serie di riscontri investigativi: il sistema di videosorveglianza di un’azienda derubata che immortalava il falso cliente durante gli acquisti e la targa del furgone rilevata da uno dei derubati prima che il furbastro si allontanasse. E se le immagini del sistema di videosorveglianza non hanno permesso di identificare nell’immediato l’uomo risultato un perfetto sconosciuto (essendo incensurato) gli accertamenti sulla targa dell’autocarro hanno condotto a un’azienda di autonoleggio e quindi all’odierno indagato. Oltre ai riscontri antropometrici tra il volto del noleggiatore e quello immortalato dalle telecamere a confermare la responsabilità del 30enne gli stessi rivenditori di materiale elettrico derubati che in sede di apposite sedute di individuazioni fotografiche riconoscevano nell’odierno indagato il falso cliente. Raccolti tali incontrovertibili elementi di responsabilità per il 30enne scattava la denuncia in ordine al citato riferimenti normativo violato.
















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