Nel corso dell’Assemblea generale di Confindustria Modena, presso il Forum Monzani, gli imprenditori modenesi sono stati chiamati a votare il nuovo presidente. A fine aprile, infatti, la Giunta ha designato Valter Caiumi alla presidenza dell’associazione per i prossimi quattro anni. I lavori si sono aperti con le relazioni del presidente uscente Pietro Ferrari e del nuovo presidente di Confindustria Modena. All’assemblea è intervenuto anche il nuovo sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli. Protagonisti del dibattito sul tema “Europa, lavoro e imprese” Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria, Alberto Quadrio Curzio, professore emerito di Economia Politica presso l’Università Cattolica di Milano, e Pietro Ichino, giuslavorista e senatore della Repubblica italiana.
Nato a Carpi il 20 gennaio 1963, il nuovo presidente di Confindustria Modena Valter Caiumi è sposato e padre di tre figli.
È amministratore delegato del Gruppo EMMEGI, leader nella produzione di tecnologie per la lavorazione dell’alluminio, pvc e leghe leggere. Il Gruppo impiega circa 500 dipendenti nel mondo, ha un fatturato consolidato che si attesta intorno agli 80 milioni di euro, di cui l’80 per cento realizzato all’estero.
Giovanissimo entra nell’azienda di famiglia, fondata nel 1972 dal padre Giuseppe, affiancandolo progressivamente, insieme al fratello e alla sorella, nelle principali funzioni strategiche (acquisti, customer care, vendite, produzione) e avviando la prima esperienza imprenditoriale all’età di 24 anni. I risultati raggiunti lo portano, già nel corso degli anni Novanta, a essere nominato direttore generale del Gruppo.
Sotto la sua direzione EMMEGI conosce uno sviluppo crescente, sino a divenire un Gruppo multinazionale con filiali commerciali e produttive all’estero. Infatti, tra gli obiettivi che continuano a essere al centro della mission vi sono il costante ampliamento della gamma prodotti, la crescita internazionale, la diversificazione del business.
Caiumi è membro del consiglio direttivo dell’Unicmi (Unione nazionale delle industrie delle costruzioni metalliche, dell’involucro e dei serramenti). Ha ricoperto diversi incarichi in Confindustria Modena in qualità di membro della Commissione estero e in seguito come rappresentante e coordinatore del Distretto di Carpi. Negli ultimi due anni è stato vicepresidente.
Oltre all’impegno nel Gruppo EMMEGI, Valter Caiumi è anche componente del Consiglio affari economici diocesano di Carpi.
INDAGINE SULL’ANDAMENTO DELL’INDUSTRIA MANIFATTURIERA
L’andamento dell’industria manifatturiera modenese nei primi tre mesi del 2014
I dati raccolti tra le imprese associate sono stati ponderati sulla base del fatturato, fornendo in tal modo un peso statistico più elevato alle imprese di maggiori dimensioni, in termini di volume d’affari.
Il trimestre appena trascorso (1° trimestre 2014) ha registrato un incremento della produzione (+3,2% rispetto al 1° trimestre del 2013) e del fatturato (+9,6%). Ancora più significativo l’incremento dell’export, che riporta un +11,3%. In linea poi con lo scorso trimestre, si assiste a una sostanziale stazionarietà del livello del portafoglio ordini totale (+0,9%), mentre è in flessione dell’1,1% il livello di fatturato proveniente dal mercato interno.
Anche l’occupazione registra una sostanziale stazionarietà (+0,9%). Va tuttavia osservato che questo valore, come è possibile rilevare dalla tabella sopra riportata, registra incrementi costanti, anche se lievi, a partire dal 2° trimestre 2013.
In linea con ultime rilevazioni, analizzando questi dati, il quadro che emerge dell’industria manifatturiera modenese nel suo complesso è quello di una realtà eterogenea, dove i diversi comparti hanno dinamiche diverse tra loro e anche al loro interno.
L’andamento dei settori
I settori che, nel periodo considerato, hanno maggiormente contribuito alla “tenuta” dei principali indicatori economici, calcolati a livello generale, sono il metalmeccanico, il tessile-abbigliamento e il settore ceramico.
Il metalmeccanico, infatti, ha registrato un incremento di tutti i principali indicatori economici, a esclusione del portafoglio ordini proveniente dal mercato interno (-2,6%).
Tutti gli altri valori hanno il segno più rispetto al 1° trimestre del 2013: 4,6% la produzione, 14% il fatturato, 10,2% le esportazioni, e 4,2% il portafoglio ordini provenienti dal mercato estero.
In aumento anche il livello dell’occupazione che, nel trimestre in esame, ha fatto segnare un +1,1%.
Il settore tessile-abbigliamento evidenzia incrementi della produzione sia in quantità (+2,7%), sia in valore (+0,4%), consolidando una tendenza già manifestatasi nelle rilevazioni precedenti.
Le esportazioni aumentano di oltre 11 punti percentuali (+11,3%) e l’occupazione è in sostanziale tenuta (+0,6%).
A registrare, invece, una brusca frenata (-4,4%) è il portafoglio ordini proveniente dal mercato interno, mentre quello proveniente dal mercato estero segna un incremento dell’1,8%, e il livello delle giacenze di magazzino è stazionario (-0,01%).
Segnali preoccupanti arrivano invece dal settore biomedicale che, dopo alcuni anni di crescita a doppia cifra, nel primo trimestre di quest’anno mostra dati negativi sul versante della produzione (-2,8%) e su quello del fatturato (-5,7%), oltre che riguardo al portafoglio ordini esteri, che subisce una contrazione di oltre sei punti percentuali (-6,3%).
Anche il livello delle esportazioni riporta una consistente flessione (-4%). In discontinuità rispetto agli altri indicatori, è il mercato interno che evidenzia un leggerissimo segno positivo (+0,3%), così come il livello dell’occupazione che registra un aumento più consistente (+3%).
In controtendenza rispetto alle scorse rilevazioni, il settore ceramico registra un andamento sostanzialmente positivo di quasi tutti gli indicatori economici, tranne la produzione che risulta in calo (-1,5%).
Si segnala, infatti, un incremento del fatturato (+6%), delle esportazioni (+8,8%), del portafoglio ordini proveniente dal mercato interno (+1%) ed estero (+3,8%).
In leggera flessione è il livello dell’occupazione (-0,4%).
Non positivo l’inizio d’anno per il settore alimentare, che evidenzia una diminuzione di quasi tutti i principali indicatori, dalla produzione (-3,3%) alle esportazioni (-3,3%).
L’occupazione risulta senza variazioni (-0,1%). Lievemente favorevole, invece, l’andamento del fatturato, che segna un aumento dello 0,6%.
In crescita, questa volta abbastanza significativa, anche il portafoglio ordini interno (+4,4%) ed estero (+3,3%).
Le aspettative per il 2° trimestre 2014
Per quanto riguarda le aspettative a breve termine, ossia per il secondo trimestre dell’anno in corso (2014), la maggioranza relativa degli imprenditori intervistati si attende una sostanziale stazionarietà di tutti i principali indicatori economici.
Infatti, la percentuale di operatori che si attende un mantenimento degli attuali livelli tocca il 50,3% relativamente alla produzione, il 56% per gli ordinativi provenienti dal mercato interno, il 43,1% per quelli provenienti dal mercato estero, e il 66,4% per l’occupazione.
Si segnala tuttavia che una percentuale rilevante delle imprese del campione, il 38%, prevede per il secondo trimestre del 2014 una flessione della propria produzione, mentre il 21,6% degli intervistati si attende una riduzione anche dei livelli occupazionali.
Note metodologiche
L’indagine sull’andamento dell’industria manifatturiera è stata condotta su di un campione di oltre 100 aziende associate a Confindustria Modena: sono tutte appartenenti al settore manifatturiero, occupano più di 18.000 dipendenti, con un livello complessivo di fatturato che supera i 10 miliardi di euro. Il campione è composto da imprese appartenenti per il 45% al settore metalmeccanico, per il 18% a quello alimentare, per il 15% al tessile-abbigliamento, per il 12% al biomedicale, e per il 10% al ceramico. Il 46 per cento delle aziende intervistate ha più di 50 dipendenti, con un valore della produzione medio pari a quasi 37 milioni di euro.