L’appuntamento con l’Università probabilmente per molte di loro, o tutte loro, è rinviato di uno o due anni. Tuttavia, un gruppo di giovanissime studentesse del terzo e quarto anno degli istituiti superiori di Modena e Reggio Emilia rinunceranno ad una porzione delle loro vacanze per frequentare un “Summer Camp”, organizzato dall’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia e da European Women’s Management Development – EWMD, rigorosamente riservato a sole ragazze, che le avvicinerà al mondo “smart” ed alle metodologie per la creazione di servizi digitali.
“Il nostro obiettivo, con questa iniziativa, considerato il divario digitale tra maschi e femmine, – afferma Nadia Caraffi, Presidente dell’EMWD di Reggio Emilia – è far riflettere le studentesse su quanto siano libere di scegliere gli studi in relazione ai propri talenti ed alle opportunità professionali successive, o quanto invece siano condizionate da stereotipi educativi e sociali. Per arrivare a un progresso sociale che contempli un’equilibrata rappresentanza di genere è necessario agire sulla consapevolezza di se e dei meccanismi collettivi a partire dal mondo delle professioni”.
All’appello hanno risposto in 57, tutte quante della provincia di Modena e di Reggio Emilia, le quali si sono prenotate per partecipare a questa singolare esperienza, unica in Italia e la cui frequenza è gratuita, promossa dal corso di laurea in Ingegneria Informatica dell’Ateneo modenese. Si inizierà lunedì 16 giugno 2014 alle ore 9.00 presso il Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” in via Vignolese, 905 a Modena e a porgere il saluto alle partecipanti per conto dell’Ateneo sarà il Rettore prof. Angelo O. Andrisano.
Sono tre i percorsi proposti, che sintetizzano le problematiche più attuali del mondo digitale: dalla comunicazione web e social allo sviluppo di app e videogiochi, dalla consapevolezza dell’utilizzo della rete alla sicurezza dei propri account e devices. Ciò consentirà alle ragazze di far emergere le loro inclinazioni verso la tecnologia, ma soprattutto impareranno a sfruttare la tecnologia per realizzare le proprie passioni.
“Il fatto che le ragazze ancora fatichino ad avvicinarsi alla laurea in ingegneria informatica (le iscritte UNIMORE al corso di laurea sono solo un 10-12% all’anno) le autoesclude da tante possibilità di lavoro – dichiara il prof. Michele Colajanni del Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari”dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, direttore del Summer Camp – e priva la società dei contributi innovativi delle donne. Il summer camp vuole eliminare i vecchi stereotipi sulla figura dell’ingegnere, avvicinare le ragazze a temi informatici che sono e saranno fondamentali per il nostro futuro e far vivere l’esperienza di un campus universitario dall’interno”.