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Ieri, a Modena città, si è registrata la quarta temperatura massima degli ultimi 184 anni

ondate_caloreContinua a Modena la risalita delle temperature, ora su valori quasi da record per il periodo e più degni per il mese di luglio inoltrato, piuttosto che di giugno.

In particolare, secondo le rilevazioni condotte con le strumentazioni dell’Osservatorio Geofisico del Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” – DIEF dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia la temperatura massima nella stazione storica, posta sul torrione orientale del Palazzo Ducale di Modena, ha toccato nella giornata di martedì 10 giugno i 33.2°C, un valore che per la prima decade di giugno rappresenta la 4° temperatura più elevata mai raggiunta in città dal 1830. I precedenti sono stati per la prima decade di giugno: il 10 giugno 2004 quando si toccarono i 34.0°C, il 5 giugno 1988 con 34.1°C e il 6 giugno sempre del 1988 con 33.9°C.

“Superata, dunque,- fa notare il meteorologo Luca Lombroso – la punta di 33°C raggiunta nella storica estate del 2003, nel giorno 9, anche se va ricordato che nel 2003 il caldo iniziò a farsi rovente fin da inizio maggio”.

Valori ancor più alti, come sempre, nelle altre stazioni dell’Osservatorio Geofisico universitario, che si trovano in zone periferiche, meno urbanizzate: 34.9°C al Campus DIEF di Modena e addirittura 35.4°C a al Campus San Lazzaro di Reggio Emilia.

Nel frattempo, hanno cominciato a farsi calde anche le notti, poco al di sotto della soglia di “notte tropicale” (20°C), nelle stazioni dei Campus DIEF di Modena con 18.9°C e San Lazzaro di Reggio Emilia con 19.1°C di temperatura minima la notte scorsa, mentre in Piazza Roma a Modena la colonnina non è mai scesa sotto a 24.9°C. “Questo – aggiunge Luca Lombroso – la eleva a <notte più calda di inizio giugno>, un primato che finora spettava al 10 giugno 2003 con una temperatura minima di 24.1°C”.

Anche oggi mercoledì 11 giugno le temperature si sono mantenute su valori molto alti: 34.0°C in Piazza Roma a Modena, 35.3°C al Campus DIEF di Modena e 36.1°C al Campus San Lazzaro a Reggio Emilia.

“Giovedì 12 giugno – avverte ancora l’esperto Luca Lombroso – potremmo assistere ad alcuni ritocchi dei valori finora registrati, che però, ai fini statistici, rientrano ormai nella II decade di giugno. Difficile avvicinare, a piazza Roma, i 35-36°C toccati nei recenti 2012 e 2013 e, ancor più, il record di 36.4°C del 13 giugno 2003, anche se comunque il caldo è notevole”.

Previsione. Quella di giovedì 12 giugno sarà la “fiammata finale” che precede il cambiamento del tempo atteso già venerdì 13 e, in particolare, sabato 14 e domenica 15 giugno. “Non solo avremo una netta rinfrescata, ma visto il caldo preesistente – fa sapere Luca Lombroso – il fronte freddo in arrivo dal Nord Europa rischia di portare temporali di notevole intensità, tali da produrre nubifragi e raffiche di vento impetuoso. Riguardo la grandine, impossibile stabilire dove e quando eventualmente si scatenerà, perché è un fenomeno su piccola scala, che di solito interessa aree molto ristrette, anche se è un rischio da tenere presente”.

Dunque, il caldo ha le ore contate, ma non va dimenticato che questo è un periodo dell’anno che, soprattutto ultimamente, ha rivelato di essere soggetto ad eventi estremi: grandi ondate di caldo nel 2003, 2004, 2005, 2009, 2012 e 2013, intervallati da annate (relativamente al periodo considerato di giugno) molto fresche come nel 2008, 2009, 2011. “Addirittura nel 2009 e nel 1995 – conclude la sua analisi Luca Lombroso – la neve arrivò a quota 1300-1500 m e, proprio di questi giorni, nel 1994 vi furono precipitazioni che causarono danni nei nostri territori. Staremo a vedere cosa succederà con il fenomeno temporalesco in arrivo che chiuderà questa ondata di caldo… non certo l’estate”.

















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