L’Ufficio Immigrazione della Questura di Reggio Emilia alla fine di attività di indagine su una sospetta azienda edile, ha denunciato il titolare della stessa, un egiziano, e quattro presunti dipendenti, tre tunisini ed un marocchino. In concomitanza con la necessità di ottenere il permesso di soggiorno i quattro dipendenti denunciati hanno presentato istanza all’Ufficio Immigrazione reggiano, corredando la richiesta con contratto di lavoro stipulato con l’azienda fantasma.
Gli accertamenti sulla ditta hanno fatto emergere che era in attività da circa tre anni e che negli ultimi mesi erano stati 14 i cittadini extracomunitari assunti, però al fisco italiano non esisteva traccia di questa “florida” impresa, tantomeno vi era traccia di una sola busta paga. Al riguardo i presunti dipendenti dichiaravano che i pagamenti avvenivano in contante, ma non erano in grado di indicare né i luoghi dove lavoravano né le mansioni svolte, inoltre la sede dell’azienda risultava essere un tranquillo condominio del quartiere Santa Croce.
L’Ufficio Immigrazione è riuscito, dopo diversi tentativi, a contattare il datore di lavoro al telefono il quale ha dichiarato di trovarsi all’estero e che sarebbe rientrato nel giro di pochi giorni, in realtà si è reso irreperibile. Lo stesso, evidentemente appena ravvisato di essere stato scoperto, ha licenziato repentinamente i quattro dipendenti, avvalendosi di uno studio commerciale che ne curava la tenuta amministrativa. Si sarebbe poi scoperto che i finti contratti di lavoro costavano agli interessati circa 1.500,00 euro.
A. A. R. E. S., egiziano 42enne, è stato denunciato per aver predisposto falsa documentazione attestante rapporto di lavoro inesistente, K. Y. marocchino 33enne, Z. K. tunisino 30enne, T. L. tunisino 39enne e B. B. A. tunisino 28enne sono invece stati denunciati per aver utilizzato tali falsi documenti ai fini del rilascio del permesso di soggiorno.