“Con l’invio dei bollettini precompilati per il pagamento della TASI e la segnalazione da parte dei contribuenti di eventuali imprecisioni, Comune e cittadini, insieme, stanno compiendo una grande azione di innovazione per il futuro, che porterà ad agevolare la vita ai contribuenti riducendo loro i costi ed a prevenire l’evasione fiscale. La correzione di eventuali errori permetterà infatti di aggiornare le banche dati utilizzate per il calcolo del tributo ed avere in futuro un sistema innovativo ed efficiente”. Così la vicesindaco Silvia Giannini, torna a tranquillizzare i cittadini in merito ai bollettini precompilati per il pagamento della TASI. “Bologna è tra i pochissimi comuni italiani che ha inviato i moduli precompilati a quasi la totalità – circa il 90% – dei cittadini per il pagamento della TASI. Fin dall’inizio abbiamo detto che preferivamo essere tra i Comuni che si sforzano di offrire un servizio ai cittadini, di andare incontro alle giuste esigenze dei contribuenti, che non dovrebbero faticare per pagare le imposte, piuttosto che lasciare ai cittadini tutto l’onere di dovere calcolare e liquidare da soli la TASI, come peraltro prima accadeva, anche a Bologna, per l’IMU – aggiunge la vicesindaco – Abbiamo voluto iniziare un percorso, fare passi avanti; se non si inizia mai ed alla prima difficoltà si torna indietro non si potrà mai avere un servizio efficiente e moderno come noi invece vogliamo. Va inoltre ricordato che a partire dal 2015 il Governo prevede di rendere obbligatorio l’invio dei bollettini precompilati o l’assistenza alla compilazione da parte del Comune. I bollettini che contengono imprecisioni o difformità “sono una percentuale residuale rispetto ai 117.463 che sono stati inviati via posta o e-mail. Ci scusiamo ancora una volta con tutti per i disguidi, che peraltro inevitabilmente si generano ogni volta che c’è un nuovo tributo, che non ha voluto il Comune di Bologna, ma che il Comune di Bologna sta subendo, così come i contribuenti. Nonostante questo abbiamo messo in campo delle misure per alleviare e rendere più equa e meno onerosa possibile la TASI, cercando di andare incontro ai contribuenti anche negli adempimenti”, spiega ancora Giannini. Solo e unicamente per la TASI, ai contribuenti che dovessero pagare dopo il 16 di giugno, ma entro il 31 luglio, non saranno applicate sanzioni. Dopo alcune verifiche abbiamo infatti ritenuto di potere accogliere la richiesta di Caaf ed intermediari, se questo serve a tranquillizzare ulteriormente i contribuenti e gli operatori del settore, e se consente di aumentare e migliorare la nostra collaborazione con i contribuenti: solo confrontandoci costruttivamente con loro infatti possiamo correggere quegli errori che sono inevitabili perché sono alla fonte, nelle banche dati del Catasto o in altre situazioni, che da soli non possiamo correggere. Questa nostra decisione crediamo potrà migliorare la distribuzione degli utenti presso i Caaf e ridurre i tempi di attesa nei nostri Uffici. Nessuna sanzione nemmeno se un contribuente versa in base agli importi dei bollettini precompilati, e questi sono sbagliati: si conguaglierà a dicembre, in più o in meno. Se con la prima rata il contribuente ha pagato meno (il bollettino era in difetto), pagherà la differenza a dicembre senza alcuna sanzione. Se ha pagato di più con la prima rata (il bollettino era in eccesso) pagherà di meno a dicembre. Il contribuente che avesse riscontrato anomalie ha dunque sei mesi di tempo per contattare gli uffici competenti e regolarizzare la propria posizione. Buone notizie anche per i proprietari di immobili storici, per i quali il Comune applicherà le agevolazioni già previste con l’IMU. La normativa nazionale TASI non prevedeva agevolazioni per gli immobili storici. Conseguentemente il Regolamento comunale TASI non le prevedeva. Una recente interpretazione del MEF però ha chiarito che le agevolazioni si possono estendere anche alla TASI. I contribuenti interessati riceveranno dunque entro metà luglio il bollettino ricalcolato, tenendo conto dell’agevolazione. Chi avesse già versato l’importo riportato nel bollettino, recupererà a conguaglio (con la seconda rata) la maggiore imposta versata con la prima rata, ricevendo un rimborso in caso di saldo negativo. Per quanto riguarda le detrazioni, lo Stato, già con la vecchia IMU prima abitazione, non aveva previsto dal 2014 alcuna detrazione per figli. L’addizionale dello 0,8 per mille prevista dallo Stato permette di reintrodurre solo una detrazione base non legata al numero dei figli. Per quanto riguarda questa detrazione base il Comune ha messo in campo un meccanismo a 25 scaglioni in modo da rendere più equo possibile il tributo. Fino ad un valore di rendita catastale di 327,39 euro non si paga la TASI, così come non si pagava prima l’IMU; al crescere del valore catastale la detrazione diminuisce fino ad azzerarsi per immobili con valore catastale pari o maggiore di 1.696,43 euro. L’Amministrazione è ben consapevole dei problemi vissuti dalle famiglie numerose. Proprio per questo ha stanziato 500.000 euro di risorse proprie, nel bilancio 2014, per compensare almeno in parte quelle che erano le vecchie detrazioni statali per figli, concentrando le risorse sulle situazioni di maggior necessità. Per le famiglie che vivono in una casa di proprietà, con una rendita catastale complessiva fino a 803,57 euro (che significa sostanzialmente un imponibile a fine Tasi di 135.000 euro), nei casi in cui vi siano due o più figli di età inferiore a 26 anni che siano conviventi e nel caso in cui non vi siano altri immobili e vi sia un valore relativo al nuovo ISEE inferiore ai 18.000 euro, si potrà avere un contributo di 50 euro per figlio. Le modalità per potere richiedere il contributo verranno comunicate al più presto, appena sarà completamente definita la nuova normativa ISEE. Nelle lettere che i cittadini ricevono a casa viene riportata una spiegazione del nuovo tributo per i servizi indivisibili, i termini e le modalità di pagamento, il dettaglio degli importi e i contatti e-mail e telefonici con il Settore Entrate. Viene anche indicata, nuovamente, la possibilità per i contribuenti di fornire un indirizzo e-mail al Comune per il recapito dei futuri avvisi, in modo da rendere la comunicazione sempre più veloce e funzionale per i cittadini e ridurre i costi di gestione e amministrativi. Attiva sul sito web del Comune di Bologna una applicazione che consente di calcolare l’importo dovuto per la TASI, e anche per l’IMU, sulle abitazioni diverse dalla prima casa. È inoltre possibile generare il bollettino F24 per il pagamento. E’ inoltre attivo un call center: numero verde 800 213036 (gratuito da telefono fisso) – numero 199 179964 (da telefono cellulare, a pagamento secondo le condizioni del proprio operatore telefonico), da lunedì a venerdì dalle 9 alle 18. La TASI non si applica agli affittuari, alle seconde case o agli immobili strumentali ad attività produttive, che pagheranno l’IMU. Per informazioni e comunicazioni: Sportello Ufficio ICI/IMU/TASI – piazza Liber Paradisus 10, Torre A, Bologna: lunedì, martedì, mercoledì e venerdì dalle 8.30 alle 12.30 e giovedì dalle 14.30 alle 16.30 fax 051.2195701 e-mail infoici@comune.bologna.it
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