Dopo la conclusione della prima importante fase di attività che, tra settembre 2012 e ottobre 2013, ha consentito la messa in sicurezza di 715 opere provenienti da edifici danneggiati dal sisma del 2012, mercoledì 4 giugno ha riaperto il Centro di raccolta e cantiere di primo intervento gestito dalla Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici di Modena e Reggio Emilia nel Palazzo Ducale di Sassuolo, nell’ambito dell’attività dell’UCR istituita presso la Direzione Regionale. La ripresa dei lavori, previsti per 9 mesi, è stata resa possibile da una convenzione stipulata tra Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia-Romagna e Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici di Modena e Reggio Emilia, che hanno messo a disposizione i fondi necessari e le competenze organizzative e tecnico-scientifiche.
Quindici restauratori opereranno sotto la supervisione scientifica dei due istituti ministeriali dedicati al restauro (l’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro di Roma e l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze), col coordinamento organizzativo dello staff della Soprintendenza modenese. L’obbiettivo è portare a termine la messa in sicurezza di tutte le opere conservate a Sassuolo, che ad oggi ammontano a 1630.
Si tratta di un’importante premessa per la realizzazione dei veri e propri restauri, che richiederanno tempi e modalità differenti a seconda della tipologia di degrado e dei materiali costitutivi. Il tutto finalizzato al ritorno delle opere ai luoghi e alle comunità di origine.