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I laureati dell’Unibo? Regolari negli studi, con maggiori esperienze all’estero, più giovani rispetto alla media nazionale

laureati-universitaI laureati dell’Università di Bologna coinvolti nell’indagine sono i 15.969 giovani usciti dall’Ateneo nel 2013. Tra questi, 8.763 laureati di primo livello, 5.008 laureati nei percorsi magistrali biennali e 1.749 laureati a ciclo unico. Ecco qualche dato significativo emerso dal rapporto.

Dal 2004 al 2013: come cambiano i laureati di Bologna con la riforma Per capire gli effetti della riforma è possibile fare un confronto tra il complesso dei laureati di Bologna del 2013 e i loro “fratelli maggiori” che hanno concluso gli studi in corsi pre-riforma nel 2004, anno significativo di riferimento. Dal confronto si conferma una figura di neodottore più giovane alla laurea, più regolare negli studi, con maggiori esperienze di stage. L’età media dei laureati del 2013 è di 26 anni contro i 27,2 anni dei laureati pre-riforma usciti nel 2004. Nel passaggio dal vecchio al nuovo ordinamento, gli effetti positivi sulla regolarità negli studi sono evidenti: i laureati pre-riforma in corso nel 2004 erano appena il 13% contro il 56% dei laureati del 2013. Con la riforma crescono notevolmente anche le esperienze di tirocinio e stage che coinvolgevano il 13% dei laureati del 2004 contro il 57% dei laureati 2013.

I laureati di primo livello 2013 dell’Università di Bologna Il 68% dei laureati di primo livello non ha i genitori laureati (la media nazionale è del 74%). Significa che per la maggioranza dei casi il titolo accademico entra per la prima volta in famiglia. Il traguardo della laurea è raggiunto in media a 24,9 anni; la media nazionale è di 25,5. Più elevata è la regolarità negli studi: il 55% conquista il titolo in corso contro il 41,5% del complesso dei laureati di primo livello. I laureati di primo livello che hanno svolto tirocini e stage sono il 59%, percentuale leggermente inferiore alla media nazionale (61%). L’esperienza di studio all’estero coinvolge invece il 15% dei laureati di primo livello dell’Università di Bologna, un valore superiore di cinque punti percentuali alla media nazionale del 10%. Il 69% dei laureati si iscriverebbe nuovamente all’Alma Mater, un valore superiore alla media nazionale (65%). Una percentuale che aumenta considerando anche i laureati che si riscriverebbero all’Alma Mater, ma cambiando corso (17%).

I laureati magistrali 2013 dell’Università di Bologna Il 64% di laureati magistrali proviene da famiglie con genitori non laureati. L’analisi condotta mette in evidenza che si tratta di giovani che hanno concluso i loro studi in corso nel 65% dei casi contro il 52% del complesso dei laureati magistrali. L’età media alla laurea nel complesso dei laureati magistrali del 2013 è di 27,1 anni (la media nazionale è di 27,8 anni). Si riscontra, inoltre, una consistente quota di chi fa esperienza di stage: 56 laureati magistrali  su cento; valore identico al livello nazionale. Il 21% compie esperienze di studio all’estero (oltre la metà con Erasmus o altro programma Ue); una quota molto elevata se si considera che la media nazionale è del 15%. L’esperienza universitaria compiuta con la laurea magistrale risulta ampiamente apprezzata tanto che 72,5 laureati su cento la ripeterebbero.

I laureati magistrali a ciclo unico 2013 dell’Università di Bologna L’approfondimento fa riferimento ai 1.749 laureati 2013 delle lauree a ciclo unico coinvolti nell’indagine. Si tratta di laureati più favoriti dall’ambiente familiare di provenienza, che li vede uscire nel 52% dei casi da famiglie con almeno un genitore laureato, in gran parte con diploma liceale (80%). Arrivano al traguardo a 26,5 anni (la media nazionale è 26,8) e sono più regolari del complesso dei laureati magistrali a ciclo unico: il 40% si laurea in corso contro il 34%. Il 49% fa esperienza di stage; a livello nazionale è il 41%. Il 24% compie esperienze di studio all’estero; la media nazionale è del 18%. L’esperienza universitaria compiuta con la laurea magistrale a ciclo unico risulta ampiamente apprezzata tanto che 71 laureati su cento la ripeterebbero. Da segnalare che anche al termine degli studi magistrali a ciclo unico rimane elevata la quota di chi intende proseguire la formazione: il 60%. Questo avviene in particolare per effetto dei percorsi formativi obbligati dopo la laurea in Medicina e Giurisprudenza per l’accesso alle professioni.

 

 

















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