Oggi 23 maggio 2014 si è tenuto il 1° congresso provinciale della CST UIL di Modena e Reggio Emilia. Il segretario uscente Luigi Tollari ha aperto il congresso con la relazione affrontando i seguenti argomenti:
– Crisi economica, sia a livello mondiale e nazionale che su territorio modenese e reggiano: non aiutano a superare la crisi le politiche europee di austerity e la conseguente perdita di competitività dell’Italia.
– Presenza UIl sui luoghi di lavoro e sul territorio: in questa situazione di difficoltà si conferma l’importanza della presenza organizzativa UIL sui territori delle due province e attraverso le categorie nelle singole realtà produttive.. Poiché saranno decentrate alcune scelte di politica economica / sociale, sarà compito della Confederazione definire le linee di indirizzo per l’attività delle singole categorie.
– Sinergia del sistema di categorie e servizi della UIL: riteniamo utile che si intraprenda un percorso di condivisione tra le varie categorie e servizi.
– Coordinamento delle politiche di proselitismo della UIL al fine di far crescere i consensi alla nostra organizzazione.
– Qualificazione dei gruppi dirigenti: sostenere e sviluppare le attività di formazione per i gruppi dirigenti e gli addetti ai servizi come strumento finalizzato alla crescita e per favorire il ricambio generazionale
– Sistema contrattuale: necessità di un nuovo accordo interconfederale CGIL,CISL, UIL, Confindustria e Governo in quanto ha permesso di rinnovare gli ultimi 2 contratti . E’necessario incalzare gli esecutivi per arrivare a determinare lo sblocco della contrattazione in tutto il settore pubblico
– Rappresentanza e democrazia sui luoghi di lavoro: con l’accordo firmato da CGIL, CISL e UIL approvato il 10 Gennaio 2014 si sono stabilite le nuove regole che rappresenteranno un vincolo per tutte le organizzazioni.
– Democrazia industriale e partecipazione: viste le difficoltà contingenti, anche se alcuni risultati sono stati raggiunti, necessità di un ulteriore sforzo di tutte le parti sociali per raggiungere gli obiettivi prefissati.
– Definita l’analisi e la strategia che ha portato all’unificazione delle Camere Sindacali della UIL di Modena e Reggio Emilia per poter sviluppare le proprie idee di cultura laica e riformista in un’area omogenea più vasta .
– Situazione UIL di Modena e Reggio Emilia: negli ultimi 2 anni, contrassegnati da calamità naturali e da un periodo di crisi, la confederazione si è distinta nel trovare soluzioni innovative in particolare sul fronte dei servizi ed ha comunque rafforzato la propria presenza sul territorio.
Sono poi intervenuti vari rappresentanti di istituzioni e organizzazione:
– Sindaco di Modena
– CGIL
– CISL
Nei vari interventi gli invitati hanno condiviso ed apprezzato i contenuti della relazione esposta dal segretario uscente LUIGI TOLLARI e le conclusioni del Segretario Generale Nazionale della UIL GUGLIELMO LOY.
E’ seguito il dibattito dei delegati al congresso, che hanno condiviso gli indirizzi contenuti nella relazione, valutato positivamente l’operato della segreteria consapevoli della difficoltà del periodo che stiamo attraversando ed hanno evidenziato alcune problematiche sia politiche che sindacali: al termine dei lavori il neo eletto consiglio territoriale ha approvato la relazione del segretario LUIGI TOLLARI cui ha conferito mandato per i prossimi 4 anni.
Al termine dei lavori si è letto e approvato il presente documento finale che impegna tutta la struttura sui seguenti punti:
– Il governo attuale non rende partecipe ai tavoli le parti sociali se non nelle situazioni di crisi. Occorre ribadire l’importanza della partecipazione alle scelte come strategica per il sindacato riformista. Come Sindacato on siamo interessati a partecipare a tutti i costi per mania di protagonismo, ma esigiamo il rispetto del nostro ruolo di rappresentanza il coinvolgimento su tutti i livelli in cui si pone al centro gli interessi del mondo del lavoro che rappresentiamo.
– In tema di rappresentanza si conferma l’adesione al sistema definito negli accordi del 2011 e del 2013 e nel conseguente testo unico del 10 gennaio 2014 pretendendo l’integrale applicazione di queste norme che danno certezza di regole e di rappresentanza. Si auspica una estensione di tale modello a tutte le associazioni datoriali per arrivare a regole condivise e omogenee sia in materia di agibilità sindacale sia di rappresentatività. RSU e RSA aziendali devono essere ispirate alla piena attuazione dell’articolo 19 dello statuto dei lavoratori.
– In materia di Pensioni occorre modificare radicalmente la attuale Legge Fornero, garantendo una pensione dignitosa anche per il futuro, ridando flessibilità di accesso al pensionamento e tenendo conto di una normativa chiara ed equa del lavoro usurante che consenta di arrivare più rapidamente alla pensione senza penalizzazioni.
– In materia di Ammortizzatori sociali occorre confermare quegli strumenti che hanno permesso negli anni di salvaguardare l’occupazione nonostante la crisi, accompagnandoli però a misure che favoriscono lo sviluppo e non la rassegnazione. Si tratta cioè di accompagnare l’emergenza col rilancio del lavoro e del suo valore.
– Sul tema del fisco la UIL da sempre attenta alle dinamiche fiscali attende con interesse la traduzione pratica delle proposte dell’esecutivo. C’è la necessità primaria di ridurre stabilmente la pressione fiscale sul mondo del lavoro dipendente e di confermare strutturalmente la detassazione e la decontribuzione che riguarda i salari di produttività soprattutto a riguardo della contrattazione di secondo livello. Occorre definire rapidamente un provvedimento di riduzione fiscale a tutte quelle categorie a cominciare dai pensionati che sono stati esclusi dal provvedimento
– In materia di lotta alla precarietà la segreteria della UIL deve spingere per attuare nelle aziende una consistente riduzione del fenomeno, favorendo norme che agevolino la stabilizzazione dei lavoratori.
Sul tema della contrattazione ricordiamo i recenti risultati dei rinnovi contrattuali cui occorrerà trovare soluzioni per dare continuità anche nel prossimo futuro con riconoscimenti di retribuzione sia in quota fissa sia in parte destinata allo sviluppo del welfare, senza però mai dimenticare il ruolo
primario della contrattazione nazionale per la salvaguardia del potere di acquisto dei salari.
(Approvato all’unanimità alle 16,45 del 23-5-2014)