Rispondo volentieri alle domande poste dai genitori rappresentanti dei quattro Comprensivi sassolesi, pur constatando – con rammarico – un evidente e distorto utilizzo delle istituzioni scolastiche a pochi giorni dal voto; circostanza, questa, che ha fatto dissociare dalla missiva alcuni rappresentanti, peraltro nemmeno menzionati.
Per quanto attiene alle rette scolastiche, faccio presente che l’Amministrazione ha rivisto gli scaglioni, introducendo 2 nuovi scaglioni di reddito per la mensa (dai 34 ai 40mila euro di ISEE e oltre i 40mila euro) e 8 nuove fasce di reddito per le rette degli asili, superando i precedenti scaglioni secondo i quali oltre i 18mila euro di ISEE tutti pagavano la stessa tariffa. Si chiede, pertanto, qualcosa di più alle fasce più alte di reddito per mantenere invariate le tariffe a chi, al contrario, ha redditi più bassi. Tanto per fare un esempio, a un ISEE di 40mila euro corrisponde, per una famiglia di due genitori e un figlio, un reddito complessivo che supera i 100mila euro annui. Ricordo anche che il Comune ha una spesa annua di 500mila euro per sostenere i quozienti familiari. Li vogliamo chiamare aumenti? Possiamo farlo, ma di certo non sono indiscriminati, ma improntati all’equità sociale. Nulla impedisce che in futuro queste tariffe si possano rivedere al ribasso e sono a disposizione per concertarle con i genitori stessi.
La manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici scolastici è un punto centrale del nostro programma. Nei cinque anni che ci hanno preceduto abbiamo portato a termine alcuni interventi, come l’adeguamento sismico di molti asili nido e di alcune scuole elementari (fortunatamente un anno prima del sisma). La scuola elementare di San Michele era a rischio crollo perché mai nessuno, prima, l’aveva fatta controllare dai tecnici. Nel mese di luglio partiranno i lavori di copertura delle San Giovanni Bosco e della palestra delle Vittorino da Feltre. Dopo di che dovremo fare un piano di interventi per tutte le scuole, perché questa è un’epoca storica in cui occorre preservare e mantenere quello che abbiamo, inteso come patrimonio pubblico.
Serve un nuovo edificio scolastico a Braida e l’area idonea è stata già acquisita da questa amministrazione da CIR nella transazione per il centro pasti: si tratta del terreno sul quale oggi sorge la mensa “La Rocca” che deve essere smantellata.
Con la Provincia di Modena ci siamo attivati più volte per il completamento del Polo Scolastico, spesso non ottenendo risposta alcuna. Questo impegno deve rimanere, malgrado la riforma delle province, rispetto all’organo che le sostituirà.
Mai è mancata la concertazione con i Dirigenti dei Comprensivi sulla gestione degli stradari e, in generale, su tutta l’attività didattica. Ovviamente si può e si deve migliorare. Aggiungo – cosa non presente nella missiva – che lo stesso impegno rimane nei confronti delle scuole paritarie, che costituiscono una risorsa importante, se non fondamentale, per l’offerta educativa della nostra città.
La copertura con personale specializzato delle situazioni più gravi di bambini e ragazzi diversamente abili è sempre stata garantita e per il futuro si conta di implementarla.
Per quanto riguarda il materiale per le feste delle scuole, non capisco dove stia la “beffa”, posto che anche quest’anno il costo della logistica è stato integralmente coperto dal Comune. Lo scorso anno (unico caso) non fu così per il noto periodo nero di SGP, ma oggi la situazione è tornata alla normalità.