venerdì, 13 Dicembre 2024
16.1 C
Comune di Sassuolo
HomeModenaAll'Hesperia Hospital nuovo test genetico per tumore alla prostata e laser per...





All’Hesperia Hospital nuovo test genetico per tumore alla prostata e laser per l’ipertrofia

hesperia“Il nuovo test genetico” dice il professor Giovanni Ferrari, Direttore all’Unità di Urologia e Andrologia dell’Hesperia Hospital di Modena, messo a punto nei laboratori di biologia molecolare di Salt Lake City, negli Usa, è in grado di determinare la tipologia e l’aggressività del tumore. “Il test Prolaris”, spiega il, “indaga il Dna del carcinoma prostatico basandosi su un campione di tessuto ottenuto con la biopsia oppure durante l’intervento chirurgico. Predice la maggiore e minore aggressività del tumore, fornendo la valutazione del rischio di mortalità e del rischio di recidiva a 10 anni, quindi fornendo allo specialista preziose informazioni prognostiche. In questo modo l’urologo può scegliere la terapia ottimale. Se la natura del tumore si rivela aggressiva si ricorre alla chirurgia radicale mentre nei casi di tumori poco aggressivi si segue una strategia conservativa o ‘di sorveglianza’, evitando gli effetti collaterali spesso conseguenti alla prostatectomia radicale. In sostanza il test genetico è in grado di valutare l’aggressività del tumore e la sua probabile evoluzione. I tumori della prostata non sono tutti uguali: per molti pazienti è indolente e cresce molto lentamente, in altri invece cresce molto velocemente. Ne consegue come sia importante valutare nella maniera più accurata possibile l’aggressività del tumore per determinare la prognosi del paziente e la strategia di trattamento più appropriato limitando le terapia inutili. Per valutare lo stadio del tumore rispetto agli esami tradizionali basati sui valori del PSA e il punteggio di Gleason che non riescono a rivelare quanto il tumore è aggressivo e con quale velocità si propaghi il test Prolaris definisce le caratteristiche geniche della malattia misurando l’attività di geni associati alla crescita del tumore. Utilizzato su pazienti con valori di PSA e Gleason identici, il test genetico ha rivelato come in realtà non tutti avessero lo stesso rischio di progressione di malattia e mortalità. Il test Prolaris si rivela quindi più attendibile come predizione della malattia, tanto è vero che secondo i risultati di un recente studio il 65% degli urologi coinvolti ha cambiato idea ‘terapeutica’ dopo i risultati del test Prolaris. Il test si rivela utile anche nei pazienti in cui la prostata è stata già rimossa per valutare la probabilità che la malattia possa ripresentarsi e decidere se eseguire o no terapie adiuvanti, come per esempio la radioterapia. Circa 200 pazienti sono già stati sottoposi al test in tutta Italia”. Il beneficio clinico del test Prolaris è stato dimostrato da studi clinici svolti in America e in Europa, che hanno coinvolto più di 2000 uomini con carcinoma della prostata con follow-up di circa 10 anni.

IL LASER PER L’IPERTROFIA 
“Mentre il tumore alla prostata si conferma la neoplasia più diffusa tra gli uomini”, sottolinea il professor Giovanni Ferrari, Direttore all’Unità di Urologia e Andrologia dell’Hesperia Hospital di Modena, “un crescente aumento si registra anche per l’ipertrofia prostatica benigna (IPB ), che colpisce oltre l’80% degli italiani over-50, con oltre 40mila Interventi all’anno”.

NON PROVOCA IMPOTENZA. Un laser al triborato di litio – Greenlight – si dimostra il mezzo vincente, in quanto vaporizza solo l’area interessata salvaguardando la sessualità e la continenza Durante l’intervento il chirurgo ha una visione nitida e può preservare le strutture nobili” – il rischio di deficit erettile passa dal 21 al 6% mentre la lesione dello sfintere dall’11% all’1%. In Italia esistono già 21 centri che impiegano questa metodica, con un incremento semestrale del 180%. L’assoluta validità di Greenlight rispetto alla TURP- la resezione endoscopica transuretrale della prostata (l’intervento chirurgico più usato finora) è stata confermata da importanti studi internazionali, Tra questi il recente studio Goliath, svolto su 281 pazienti di età intorno ai 65 anni in 9 Paesi, tra i quali l’Italia (con l’Ospedale Sant’Andrea dell’Università La Sapienza di Roma) e pubblicato sulla rivista ufficiale della European Association of Urology

NON VIETA GLI ANTICOAGULANTI. Precisa il professor Ferrari : “Rispetto alla TURP che può causare emorragie e richiedere trasfusioni, il laser al triborato di litio Grenlight grazie all’istantanea coagulazione dei vasi che evita sanguinamento, è l’unico trattamento che ci consente di intervenire in assoluta sicurezza anche con pazienti finora inoperabili e obbligati a portare il catetere per tutta la vita, come quelli con malattie cardiovascolari, della coagulazione e i portatori di stent endocoronarici in terapia con farmaci anticoagulanti e/o antiaggreganti che non sono più costretti a sospenderli, come invece avviene per gli interventi chirurgici tradizionali, TURP compresa e gli altri laser. Il ricorso a Greenlight sarà di importanza determinante in considerazione dell’aumento della popolazione affetta da ipertrofia prostatica e disturbi cardiologici in terapia anticoagulante. Altri notevoli vantaggi sono l’assenza di sanguinamento e il decorso postintervento senza trasfusioni (il ricorso a trasfusioni si riduce da 26% al 3%)

DEGENZA DI UNA NOTTE. Non sanguinando il decorso postoperatorio è più semplice, il paziente soffre meno e il personale ospedaliero (medici e infermieri) è meno impegnato da urgenze. Si ha un più rapido ritorno alle attività lavorative (riduzione del 50% delle giornate perse) e il risparmio in giornate di degenza si traduce in risparmio per il Sistema Sanitario Nazionale. Secondo dati pubblicati dal Ministero della Salute, la degenza media per la chirurgia dell’IPB con tecniche standard va da 4,9 a 7,4 giorni mentre con il laser va da 2,1 a 3,3 giorni. Greenlight si effettua per via endoscopica in one day surgery con anestesia spinale o locoregionale. La maggior parte dei pazienti torna a casa dopo una notte di ricovero e riprende le normali attività nel giro di una settimana”. Nel nostro Paese i centri che utilizzano questa tecnica laser sono al momento 21 con una casistica di circa 2000 interventi.

 

















Ultime notizie