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SGP, Cavallini risponde a Benedetti: “Scandaloso ed inaccettabile attacco diffamatorio. Per motivi personali nasconde la verità dei fatti sui 6 milioni di euro, offende la società e viola la deontologia professionale”

Corrado_Cavallini“Continua l’incomprensibile attività diffamatoria nei confronti di SGP e della mia persona da parte del Consigliere comunale, nonché commercialista, Massimo Benedetti;  un’attività tesa inspiegabilmente a nascondere la verità dei conti di SGP ed evidentemente ad offuscare l’importante piano di risanamento della società già avviato anche in funzione dell’ammissione al concordato in continuità e che, tra l’altro, ha già visto, per esempio, il ritorno al Comune di importanti funzioni gestionali come quella del settore sport. Entrando nel merito tecnico delle accuse, Benedetti sa benissimo che i sei milioni di euro di cui parla non sono perdite generate dalla gestione del 2013 ma il frutto del passato: accantonamenti che non sono mai stati fatti negli anni, legati a situazioni mai gestite dal 2005, anno della costituzione della società, e di sopravvenienze che sono state conseguite nel corso del 2013 per questioni mai risolte prima. Senza considerare che la metà di quella presunta ‘perdita’ deriva da situazione straordinarie, e non riguarda la gestione corrente nella sua totalità nonostante la gestione chiudesse ancora in perdita nel 2013 a seguito dell’approvazione del bilancio a fine anno; un bilancio, quello del 2013, che non è stato “nascosto” per ragioni elettorali, come Benedetti accusa, ma prorogato semplicemente, ed in assoluta trasparenza, per poter esprimere davanti al Tribunale una situazione veritiera. La verità agli occhi dei cittadini è una sola: c’è una società che è stata ammessa ad una procedura di concordato in continuità che ne garantisce il salvataggio e la tutela della sua forza lavoro e dei creditori senza riversare tutto il suo debito sul Comune. Una verità che per ragioni incomprensibili  ma chiaramente personali Benedetti tenta insistentemente e gravemente di nascondere. Se sul piano politico non è il mio compito commentare, sul piano tecnico e professionale ritengo che questi attacchi e questi reiterati tentativi di travisare la realtà dei conti e dei fatti, offenda non solo la società ed i suoi dipendenti ma anche gli obblighi morali e deontologici che un professionista, come Benedetti è, dovrebbe rispettare nei confronti  dei propri colleghi e dell’intera categoria professionale”

















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