Il candidato Sindaco Luca Caselli risponde, punto per punto, alle riflessioni e richieste proposte dai rappresentati delle singole Associazioni aderenti a Rete Imprese Italia (Confcommercio-Fam, CNA, Confesercenti e Lapam-Confartigianato) ai candidati a Sindaco al Comune di Sassuolo. Carlo Alberto Valentini, Confesercenti – Politiche fiscali e dei tributi. In attesa che il quadro normativo nazionale in continua evoluzione sia meglio definito e chiaro, ritengo che la non applicazione delle Tasi e dell’Imu sugli immobili strumentali sia e rimanga un obiettivo irrinunciabile. Purtroppo, in questi ultimi anni, i Comuni si sono trasformati in esattori per conto dello Stato, obbligati da Roma all’imposizione di tasse e tributi sempre più pesanti e, soprattutto in tempi di crisi, difficili se non impossibili da sopportare per cittadini ed imprese, oltre che da comprendere. Contestualmente i Comuni, già stritolati dal patto di stabilità che limita la capacità di spesa, non hanno un adeguato tornaconto in termini di entrate da redistribuire in termini di servizi. La possibilità concessa dallo Stato agli enti locali di alzare le aliquote al massimo livello non è una risposta che ci soddisfa. Di fatto lo Stato incassa ed i Sindaci ci mettono la faccia senza avere nulla in cambio per la propria comunità. Siamo perfettamente consapevoli che una tassazione deliberatamente portata ai massimi livelli dal comune sui fronti dell’IMU della Tasi e della Tari equivarrebbe ad una mazzata finale e definitiva per aziende già in difficoltà. E’ ovvio che tutto ciò è assolutamente da evitare. Per questo continueremo ad andare avanti con l’obiettivo di ridurre o lasciare inalterate le aliquote, come è già successo per l’addizionale Irpef, agendo sulla razionalizzazione della spesa, come già abbiamo iniziato a fare. In questa direzione abbiamo già raggiunto risultati importanti e altri ne otterremo attraverso provvedimenti già in vigore, tra cui il cambiamento del sistema della riscossione dei tributi,internalizzandolo in Comune, attraverso SGP. Inoltre credo sia da rivedere il rapporto con soggetti come Hera che, agisce in un contesto di sostanziale ed incontrastato monopolio, soprattutto nella gestione della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti. Ultima, ma non per importanza è quella che per me è una parola chiave: sburocratizzazione, non solo per le imprese, ma anche per l’Amministrazione. Ridurre anche solo del 30% la burocrazia che grava sia sui privati che sugli enti pubblici è fondamentale. E ovvio che questo può essere un obiettivo raggiungibile solo attraverso il concorso e l’impegno a tutti i livelli istituzionali. Ogni punto guadagnato dalla riduzione della spesa o da una spesa più virtuosa da parte del Comune può essere destinato alla riduzione delle tasse e dei tributi o comunque ad evitarne eventuali aumenti. Per quanto riguarda la Tari siamo, come sempre siamo stati, assolutamente disposti a ad aprire un tavolo di confronto, anche permanente, con le associazioni di categoria degli artigiani, dei commercianti e di tutti gli imprenditori, per definire, anche analizzando le peculiarità delle tipologie di attività, metodi e forme di applicazione. E’ ovvio che la massa critica formata da un fronte comune tra pubblica amministrazione e rappresentanze sindacali del commercio e dell’imprenditoria non può che portare ad una forza maggiore nei confronti degli enti gestori. Matteo Spaggiari, Lapam Sassuolo – Centro storico, crisi del commercio e dell’attrattiva del cuore di Sassuolo. Personalmente ritengo che dipingere Sassuolo, ed il suo centro storico, come in declino, sia profondamente sbagliato e non faccia il bene di Sassuolo, soprattutto se si considera la fase di crisi che abbiamo attraversato e che stiamo purtroppo ancora attraversando. L’impegno dell’Amministrazione in questi 5 anni è stato notevole: abbiamo mantenuto ed aumentato gli eventi di richiamo in centro storico, in tutte le stagioni, ma soprattutto abbiamo cercato di mettere in rete l’impegno ed il contributo di tutti i fondamentali soggetti privati ed associativi coinvolti più o meno direttamente nelle iniziative. Fare rete e mettere in circolo l’impegno di tutti per Sassuolo credo debba continuare ad essere la strada maestra dei prossimi anni. La sinergia ed il collegamento creato in questi anni con il Palazzo Ducale, che dal 2009 ad oggi ha decuplicato gli accessi, e gli altri luoghi ed i simboli della cultura come Villa Giacobazzi ed altre iniziative collaterali e tematiche ha dato i suoi frutti. L’offerta commerciale del centro storico è ampia e continua ad avere standard di qualità molto elevati, attraendo acquirenti anche da Modena ed altri grandi centri. Per il futuro vogliamo continuare ad agire su più fronti: oltre alle iniziative di piazza e agli eventi tematici legati al marchio Sassuolo che vive, creeremo un marchio che identifichi le eccellenze e l’offerta che Sassuolo offre e le leghi in un piano complessivo di marketing territoriale in un ottica distrettuale capace di unire il Palazzo Ducale, alla produzione ceramica, la buona tavola alla storia locale ed alle opportunità offerte dal territorio sotto il profilo ambientale ed archeologico, come Montegibbio, arrivando al turismo termale. Il tutto accompagnato da una revisione del piano della mobilità, soprattutto di collegamento con il capoluogo la rete ferroviaria nazionale. In questo ambito la valorizzazione del collegamento su binario esistente con gli ospedali modenesi, con il capoluogo e la rete ferroviaria nazionale, anche durante le festività, è per noi un obiettivo importante. Senza dimenticare il progetto pronto a partire della riqualificazione di Piazza Martiri, che va ben oltre ad un semplice make-up della piazza ma vede la piazza diventare, attraverso nuovi parcheggi ed un nuovo assetto viario, lo snodo ed il collegamento nel cuore della città. A conferma dell’idea che abbiamo del centro come cuore della vita e del commercio della città, abbiamo già rivisto radicalmente, sburocratizzandola, ed aggiungendo nuove opportunità, tutta la normativa edilizia in materia di ristrutturazioni, che ha generato l’avvio di importanti cantieri di ammmodernamento di edifici sia per funzioni commerciali e di artigianato che residenziali. Marco Casolari Ascom-Confcommercio. Rispetto al tema dell’urbanistica commerciale non credo che lo sviluppo e l’ammodernamento della grande distribuzione debba essere sempre visto in competizione ed a danno con il commercio tradizionale. Questo accade se si pensa ad uno sviluppo urbanistico equilibrato e alla valorizzazione delle caratteristiche di unicità che il commercio tradizionale ha. A conferma di ciò, anche rispetto agli insediamenti commerciali nell’area ex Cisa Cerdisa, questa idea ci ha portato a togliere dal progetto la galleria commerciale e, nel piano di recupero e di investimento abbiamo previsto che parte degli oneri di urbanizzazione derivanti dall’intervento stesso saranno dirottati anche sulla valorizzazione del centro storico. Non vogliamo incorrere nell’errore politico dalle gravi conseguenze per il centro storico, fatto in altri comuni, tra cui Modena, di spostare il baricentro commerciale della città fuori dalla città. Il progetto esecutivo,, pronto a partire, della riqualificazione di Piazza Martiri, va ben oltre ad un semplice make-up ma vede la piazza stessa diventare, attraverso nuovi parcheggi ed un nuovo assetto viario, lo snodo ed il collegamento tra le tre piazze principali, nel cuore della città.Tutta la nostra politica, prima fra tutte in campo urbanistico, vuole coniugare le esigenze di riqualificazione delle aree al di fuori del centro, tra cui voglio ricordare l’intervento nell’area dell’ex Diamante, con la visione del centro storico come grande centro commerciale naturale e di vita della città. Francesco Stagi, presidente CNA Sassuolo: Unione dei comuni. Concordo con il fatto che l’Unione dei Comuni ad 8, approvata dal Consiglio comunale, rappresenti un’opportunità in un ottica di unificazione delle funzioni e di razionalizzazione delle risorse. E’ per certi versi paradossale che ancora oggi vigano norme e regolamenti diversi per territori comunali con le stesse esigenze e le stesse caratteristiche. Ritengo sia giusta la specifica attenzione riservata ai comuni montani che presentano elementi di unicità e di particolarità rispetto ai comuni della fascia collinare, così come credo nel ruolo primario, come capoluogo del distretto, rappresentato da Sassuolo, anche sul piano degli indirizzi. Sul piano dei regolamenti molto è stato fatto nella logica dell’Unione. Ultimo esempio è rappresentato dal regolamento del verde, approvato nell’ultimo consiglio comunale e che è stato redatto in una logica distrettuale. Ci sono poi funzioni in materia di tributi, di fiscalità e supporto alle imprese ed alle attività economiche nei confronti delle quali l’uniformità delle procedure deve essere la parola d’ordine insieme alla digitalizzazione ed alla gestione delle pratiche su medesime piattaforme tecnologiche. L’importante è che non sia sempre Sassuolo a pagare per tutti e che Sassuolo rimanga il capoluogo dell’Unione, anche nei fatti.
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