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La musica valorizza l’ identità del territorio sulle note di Innocenzo Gigli nel concerto in Duomo a Modena

Prove-con-Mirella-FreniMartedì 13 maggio alle ore 21 nel Duomo di Modena si terrà il concerto con musiche del compositore Finalese del XVIII sec. Innocenzo Gigli recuperate dal fondo musicale dell’Archivio Capitolare del Duomo di Modena e oggetto di un importante lavoro di trascrizione.
L’evento che ha un grande valore di riscoperta degli aspetti identitari della musica composta da autori della nostra terra, è realizzato all’interno del progetto Raccontare il territorio , nato dalla collaborazione sperimentata con successo nell’ultimo triennio tra CUBEC – Musica e Servizio Cooperativa Sociale, Emilia Romagna Teatro Fondazione e Regia Accademia Filarmonica di Bologna, finanziato dalla Regione Emilia-Romagna.
Protagonisti della serata in Cattedrale sono gli artisti del territorio che hanno frequentato le attività di formazione per coristi, curata dal maestro Bononcini e dal soprano Sara De Matteis, al cui interno è nato il gruppo vocale Cantores Sancte Joseph, una nuova formazione realizzata da Musica e Servizio Cooperativa Sociale in collaborazione con la Cappella Musicale del Duomo, aperta alla partecipazione di altri musicisti.

I Cantores Sancte Joseph si esibiranno insieme ai solisti del CUBEC, accompagnati dall’Ensemble da camera de La Grande Orchestra di Faenza. Il concerto è diretto dal Maestro Daniele Bononcini, in un programma che, partendo dalle composizioni sacre di Innocenzo Gigli, intende ricostruire l’esperienza di un vespro capitolare così come doveva essere eseguito nel 1700 nel Duomo di Modena.
L’archivio capitolare del duomo di Modena custodisce la parte più consistente della produzione del finalese Innocenzo Gigli, Maestro di Cappella del Duomo di Modena nel XVIII secolo.
La riscoperta della sua opera si inquadra in un più ampio progetto di valorizzazione del patrimonio musicale custodito nell’Archivio Capitolare, e che corrisponde al repertorio che veniva per lo più eseguito durante le liturgie ivi celebrate nei secoli passati.
L’origine finalese, poi, rende particolarmente indovinata la scelta del Nostro, in quanto il progetto nasce per valorizzare, anche attraverso la musica, le terre della nostra Provincia così duramente provate dal sisma del 2012.

Il lavoro di riscoperta di Gigli ha comportato le seguenti fasi: ritrovo dei manoscritti, riproduzione fotografica degli stessi, trascrizione a computer (un doveroso ringraziamento va al Mº Giovanni Indulti per la sua disponibilità e preparazione) e revisione, poiché i manoscritti presentano punti di difficile decifrazione.
Lo stile musicale di Gigli si colloca perfettamente nella sua epoca: si avvertono ancora echi di matrice vivaldiana, accostati ad uno stile più nordico e prossimo all’estetica haydniana

Contestualmente al lavoro di ricerca è stato costituito il gruppo vocale che avrebbe effettivamente eseguito questo repertorio, che viene presentato ricreando, specie nella parte centrale del programma, la celebrazione dei secondi vespri di Pentecoste, secondo lo stile tridentino allora in voga: cinque salmi, ciascuno con la propria antifona gregoriana, l’inno Veni Creator e il Magnificat sempre corredato dall’antifona propria.
Gli altri brani del programma non sono necessariamente ascrivibili ad una particolare liturgia, ma in passato utilizzati nelle varie feste liturgiche in cui risultasse più appropriato

Il progetto sarà anche oggetto della realizzazione di un nuovo progetto discografico dell’0etichetta Tactus di Bologna.

 

PROGRAMMA: Innocenzo Gigli, Finale Emilia, 1708 – Modena,1772
Credidi propter quod locutus sum (soli)
Lætatus sum (soli)
Lauda Jerusalem (soli)
Memento Domine David (soli)
“Vesperae solemnes in festo Pentecostis”
“Deus in adiutorium” (greg)
“Domine ad adiuvandum” (coro)
Primo salmo:
“Dixit Dominus Domino meo” (coro); ant. gregoriana “Dum complerentur”
Secondo salmo:
“Confitebor tibi Domine” (coro);ant.gregoriana “Spiritus Domini”
Terzo salmo:
“Beatus vir” (soli e coro);ant.greg. “Repleti sunt”
Quarto salmo:
“Laudate pueri” (coro); ant.greg. “Fontes et omnia”
Quinto salmo:
“Laudate Dominum” (coro); ant.greg. “Loquebantur”
Inno:
“Veni Creator Spiritus” (greg)
“Magnificat” (coro); ant.greg. “Hodie completi sunt”
“In exitu Israel de Aegypto”
“Nisi Dominus” (soli e coro)
“Credo” (soli e coro)
“Te Deum” (soli e coro).

 

Innocenzo Gigli
Nacque a Finale Emilia il 3 dicembre 1708. Le prime notizie sulla sua vita si ricavano dai certificati di coloro che dovevano accedere agli ordini sacri conservati presso l’Archivio Arcivescovile di Modena, in base ai quali Gigli risulta aver frequentato a partire dal 28 aprile 1716 e fino al dicembre 1731 la Schola Doctrinae
Christianae presso la chiesa dei SS. Filippo e Giacomo di Finale Emilia.
Venne ordinato subdiacono nel 1729, diacono nel 1730 e, infine, sacerdote a Modena nel dicembre 1731.
Per quanto concerne la sua formazione musicale, è probabile che egli abbia ricevuto i primi insegnamenti dai musicisti che all’epoca operavano presso le due accademie finalesi della Buona Morte e del SS.mo Rosario. Il personaggio che plasmò maggiormente la sua formazione artistica fu senza dubbio Antonio Maria Pacchioni, maestro di cappella presso la Corte Estense e poi presso la cattedrale modenese. Terminato l’apprendistato presso Pacchioni verosimilmente intorno al 1734, Gigli rientrò a Finale con l’incarico di cappellano e maestro di musica presso la confraternita del SS. Rosario.
In seguito Gigli divenne membro dell’Accademia Filarmonica di Bologna ed infine maestro di cappella del Duomo di Modena e presso la corte estense, come il suo maestro Pacchioni. Morì a Modena nel 1772
Innocenzo Gigli occupa un posto di rilievo nel panorama musicale modenese del XVIII secolo.

Cantores Sancti Joseph
Il gruppo corale è nato nell’ottobre 2013 nell’ambito di un progetto formativo ideato dalla Cappella Musicale del Duomo di Modena insieme all’ASCAMN (Associazione Scholae Cantorum dell’Arcidiocesi di
Modena-Nonantola), a Musica e Servizio cooperativa sociale e all’Archivio Capitolare del Duomo.

Ensemble da camera La Grande Orchestra di Faenza
Nata in seno alla Scuola Grande di San Filippo, è una giovane compagine che attinge dalle migliori risorse artistiche del territorio, e si fonda sulla ricerca e sullo sviluppo delle capacità espressive dei propri musicisti, nella prospettiva del pieno raggiungimento di una maturità umana ed artistica. L’Orchestra ha debuttato con molto successo nel dicembre 2010, sotto la guida del giovane direttore ravennate Nicola Valentini, che ne ha assunto la direzione musicale. La Grande Orchestra sta sviluppando la propria attività attraverso progetti artistici interessanti e grazie all’incontro con artisti di rilievo. La formazione è soggetto attivo dell’Accademia Italiana per la Direzione d’Orchestra che la Scuola Grande ha inaugurato nel gennaio 2011.

















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