Il “Protocollo per il sostegno al reddito dei lavoratori di aziende in difficoltà” sottoscritto il 21 aprile 2009 e rinnovato fino al 7 maggio 2014 ha cominciato ad essere operativo fin dalla sua sottoscrizione e ad oggi (aprile 2014) ha già permesso di sostenere economicamente i lavoratori di 231 aziende del territorio che hanno fatto ricorso agli ammortizzatori sociali prevedendo il pagamento diretto attraverso l’Inps di Bologna delle indennità spettanti ai lavoratori.
Attraverso l’attività del tavolo tecnico(1) è stato possibile, negli ultimi 5 anni, garantire a 3.543 lavoratori l’anticipo della cassa integrazione ordinaria e straordinaria e del contratto di solidarietà attraverso un affidamento bancario di 6.000 euro massime a lavoratore, erogate con cadenza mensile sulla base dell’importo effettivamente spettante. I lavoratori che richiedono e ottengono l’anticipo sono più della metà dei lavoratori delle aziende per cui si è richiesta l’attivazione, per cui il tasso di adesione dei lavoratori al Protocollo è di circa il 57%.
È importante sottolineare che il Protocollo nasce nell’ambito delle attività del Tavolo di salvaguardia del patrimonio produttivo, Tavolo che opera con una visione più ampia dei complessivi strumenti a favore e a sostegno dello sviluppo economico. Buona parte delle aziende per le quali si è attivato il Protocollo, infatti, sono anche monitorate dal Tavolo di salvaguardia, tuttavia segnaliamo che, ad oggi, per 148 aziende su 231 è stata richiesta in via principale l’attivazione del Protocollo per garantire ai lavoratori l’anticipo degli ammortizzatori sociali.
La collaborazione ormai consolidata con gli Istituti di Credito del territorio ha permesso di individuare una procedura di gestione fluida in cui si sono confermati rapporti reciproci solidi fra i componenti del tavolo tecnico, a partire dall’importante partecipazione agli incontri con i lavoratori in occasione dell’attivazione del Protocollo fino ad arrivare alla rete delle filiali sul territorio attraverso la quale, nella maggior parte dei casi, è stato possibile offrire ai lavoratori informazioni e sostegno anche in situazioni complesse.
Gli Istituti di Credito firmatari sono: Banca di Bologna, Banca di Credito Cooperativo Alto Reno, Banca di Credito Cooperativo di Monterenzio, Banca di Imola, Banca Monte dei Paschi di Siena, Carisbo Intesa Sanpaolo, Cassa di Risparmio di Cento, Emil Banca Credito Cooperativo, UGF Banca e UniCredit Banca.
Con il rinnovo del Protocollo del 21 aprile 2010 quattro nuovi Istituti di Credito hanno aderito all’iniziativa: Banca di Credito Cooperativo di Castenaso, Banca di Credito Cooperativo di Vergato, Banca Popolare di Verona S. Geminiano e S. Prospero, Credito Cooperativo Ravennate & Imolese.
Sicuramente la presenza dell’Inps di Bologna fra i sottoscrittori del Protocollo costituisce l’elemento chiave che ha reso possibile l’applicazione di questo tipo di sostegno al reddito.
Il coordinamento con i referenti che compongono il tavolo tecnico e la garanzia fornita per ogni singola operazione attivata, sono gli elementi che hanno permesso l’attivazione del Protocollo in tutte le situazioni in cui le aziende in crisi di liquidità hanno attivato gli ammortizzatori sociali.
Dal punto di vista della richiesta di attivazione del Protocollo possiamo evidenziare il ruolo importante delle Organizzazioni Sindacali che nella maggior parte dei casi ci hanno tempestivamente informato, attraverso le strutture territoriali e nelle modalità ormai consolidate dall’attività del Tavolo di salvaguardia, delle situazioni di possibile applicabilità di questo strumento di sostegno al reddito. Inoltre, come concordato, ci hanno fornito il supporto necessario sia nella fase di verifica della difficoltà finanziaria dell’azienda sia nel rapporto con i lavoratori per la gestione operativa della procedura.
La Provincia di Bologna, nel suo ruolo di coordinamento dell’attività del tavolo tecnico, ha potuto raccogliere una serie di informazioni sulle aziende per le quali è stata richiesta l’attivazione del Protocollo che riportiamo in forma aggregata per condividere alcune riflessioni ed analizzare insieme i principali aspetti evidenziati.
Come evidenziato in Tabella 1 l’attività del Tavolo è stata molto intensa soprattutto per i primi 18 mesi poi si è stabilizzata negli anni 2011-12 mentre nell’anno 2013 il trend ha ricominciato a crescere e questa crescita è confermata anche dall’andamento di questi primi mesi del 2014. La maggior parte delle aziende che fanno richiesta di attivazione del Protocollo appartengono al settore manifatturiero (63,6% del campione) che caratterizza il tessuto produttivo del territorio provinciale ma sono in progressivo aumento le aziende del settore delle costruzioni (13,9% del campione) che ha risentito notevolmente della crisi
economica.
Ci sembra importante segnalare inoltre che, fra le 147 imprese manifatturiere, troviamo ben 73 imprese del settore metalmeccanico, 27 del settore carta-stampa-editoria e 15 del settore tessile-abbigliamento.
Dal punto di vista della localizzazione delle aziende sul territorio (Tabella 2) possiamo evidenziare che la distribuzione delle aziende riguarda prevalentemente la prima cintura bolognese e la pianura (63,6% del campione) che sono le aree nella quale insistono principalmente le aziende del territorio, tuttavia anche le aree della città e della montagna sono significativamente presenti. L’area dell’imolese è scarsamente rappresentata in ragione della presenza di un accordo con finalità equivalenti la cui gestione è affidata direttamente al Nuovo Circondario Imolese e dedicato alle aziende di quell’area produttiva(2).
Dal punto di vista della dimensione delle aziende (Tabella 3) troviamo principalmente piccole aziende che hanno fortemente risentito della crisi economica a partire dall’ultimo trimestre del 2008. In generale la maggior parte delle aziende per le quali è stato attivato il Protocollo presentano una grave situazione finanziaria conseguenza dell’acuirsi e del protrarsi di crisi di settore (es. comparto del motociclo e settore edile) ma soprattutto a seguito della generalizzata crisi economico finanziaria e produttiva mondiale che ha portato ad operare delle ristrutturazioni di organico e talvolta anche alla cessazione
dell’attività.
Dal punto di vista degli ammortizzatori sociali per i quali è stato effettuato l’anticipo si tratta principalmente di Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria (CIGO) e Straordinaria (CIGS) attivata sia in ordine alla legislatura vigente (D.Lgs.Lgt 788/45 e Legge 223/91) sia in deroga alla legge e secondo le modalità definite nella Delibera di Giunta Regionale n. 692 del 18 maggio 2009 e sue successive modifiche. Inoltre a partire dal 2013 abbiamo attivato il Protocollo anche per le aziende che hanno fatto ricorso al Contratto di Solidarietà (CDS). La suddivisione delle aziende in base all’ammortizzatore sociale posto a garanzia dell’affidamento bancario sono descritte il Tabella 4.
Delle aziende per le quali è stato attivato il Protocollo si segnala che ben 105 su 231 sono attualmente in liquidazione o in procedura concorsuale, in alcuni di questi casi le procedure di scioglimento delle società sono intervenute successivamente all’attivazione del Protocollo che comunque ha mantenuto la sua validità.
Dal punto di vista dei tempi di attesa per l’erogazione del primo anticipo ai lavoratori abbiamo considerato il tempo che intercorre dalla mail di attivazione del tavolo tecnico, in cui si presenta una situazione aziendale di possibile applicabilità del Protocollo, alla comunicazione da parte della Provincia alle banche, che hanno dato la disponibilità per i
lavoratori dell’azienda, degli importi da erogare per procedere con il primo accredito. Il valore medio calcolato è di 29 giorni lavorativi.
A questo proposito ricordiamo che la velocità di risposta del tavolo tecnico è subordinata a diverse variabili meglio identificabili se si suddivide in fasi l’intera procedura:
– mail di attivazione tavolo tecnico
– disponibilità di almeno due istituti di credito4
– incontro di attivazione del protocollo5
– apertura del conto corrente tecnico6
– raccolta della modulistica dedicata7
– sottoscrizione della modulistica da parte dell’Inps
– comunicazione da parte dell’azienda delle ore di sospensione dei lavoratori8
– comunicazione agli istituti di credito degli importi da anticipare9
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1 Art. 2. Il tavolo tecnico è costituito dai referenti di Provincia di Bologna, Inps di Bologna, Istituti di Credito firmatari,
Rappresentanze sindacali.
2 “Accordo per interventi di sostegno ai redditi delle famiglie e alla competitività del sistema imprenditoriale del
circondario imolese” sottoscritto il 18 marzo 2009.
3 Il totale di questa tabella è superiore al numero delle aziende per cui è stato attivato il tavolo tecnico in quanto, in 42
casi su 259, l’azienda è passata da un ammortizzatore ad un altro e il Protocollo ha mantenuto la sua validità.
4 In alcuni casi la dimensione dell’azienda può consentire il coinvolgimento di un unico Istituto di Credito, purchè lo
stesso espliciti la sua disponibilità.
5 L’incontro si svolge in due diverse fasi, nella prima parte, si concordano le tempistiche e le modalità di gestione della
procedura con i referenti della Provincia, degli Istituti di Credito che hanno manifestato la disponibilità, dei lavoratori e
dell’azienda. Nella seconda parte dell’incontro si chiede la partecipazione di tutti i lavoratori interessati per presentare il
Protocollo e per permettere ai lavoratori di valutare l’opportunità di attivare questo strumento di sostegno al reddito.
6 Nel corso dell’incontro vengono individuate e comunicate delle giornate e delle filiali in cui i lavoratori possono aprire
il conto corrente tecnico. Il conto corrente aperto ad hoc per questa operazione è a costo zero e tasso zero, ad eccezione
delle spese di bollo che consistono in 8,55 euro a trimestre.
7 Si tratta dell’Allegato A (mandato irrevocabile) e della Privacy che vengono raccolte dalle Organizzazioni Sindacali
territoriali competenti e consegnate in un’unica soluzione alla Provincia di Bologna.
8 La procedura di anticipo è possibile grazie alla collaborazione dell’azienda che, dopo aver condiviso il percorso, invia
mensilmente le ore di cig effettive dei lavoratori alla Provincia che determina e comunica agli Istituti di Credito
l’importo da anticipare mensilmente (massimo 700 euro). In questo modo l’importo anticipato corrisponderà alle
somme che saranno erogate dall’Inps a titolo di cig sul medesimo conto corrente a copertura dell’affidamento erogato.
9 Il primo anticipo può comprendere anche eventuali arretrati di cig spettanti al lavoratore.