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Nel 2013 sulle strade italiane ha perso la vita un bambino ogni settimana. Emilia Romagna seconda solo alla Lombardia

incident_stradaleSecondo l’Osservatorio il Centauro – ASAPS hanno perso la vita 52 bambini da 0 a 13 anni (32 maschi e 20 femmine). 29 bambini erano trasportati (55,7%), 4 i ciclisti e 18 erano a piedi 1 in ciclomotore. Fino a 5 anni la fascia più a rischio con 27 vittime. 235 i giovani morti nella fascia d’età che arriva alle scuole superiori, fino a 19 anni.

Nel 2013 il più penoso degli Osservatori dell’Asaps, quello che raccoglie i dati delle giovani vittime della strada nella fascia cha va da 0 a 13 anni ha registrato 832 incidenti gravi nei quali hanno perso la vita 52 bambini (9 quelli di origine straniera, cioè il 17%) e 998 sono rimasti feriti. Dei 52 bambini deceduti 32 erano maschi e 20 femmine.
Le vittime sotto i 13 anni registrate dall’ASAPS nel 2012 erano state 60, la diminuzione è quindi del 13%.

L’Osservatorio il Centauro-Asaps non ha la pretesa di avere raccolto tutti gli eventi, ma certamente i più gravi attraverso le notizie delle agenzie di stampa e quelle raccolte dai propri 600 referenti sparsi sul territorio nazionale e comunicate alla sede di Forlì. Ricordiamo anche che l’Osservatorio raccoglie solo i dati della fascia d’età che va da 0 a 13 anni.
Delle 52 giovanissime vittime ben 29, pari al 55,7%, erano trasportate a bordo dei veicoli e questo aspetto ripropone drammaticamente il tema del fissaggio dei nostri piccoli sui seggiolini. Non si conosce il dato di quante fra queste 29 vittime fossero regolarmente allacciate, anche se si può ritenere che una percentuale significativa non fosse trasportata a norma. In particolare nei casi di espulsione dall’abitacolo del mezzo dopo lo schianto.
4 bambini sono stati travolti con la loro bicicletta. 18 erano a piedi per strada. In un caso il bambino era su un ciclomotore.

Un altro aspetto sul quale l’Asaps richiama sempre la sua attenzione è la tipologia stradale dove sono avvenuti gli incidenti. Sono le strade delle aree urbane quelle più a rischio. 337 degli 832 incidenti, (40,5%) sono avvenuti nei centri abitati dove si sono contati 17 morti e 379 feriti. Sulle strade statali e provinciali gli incidenti sono stati 319 (38,3 %) e hanno causato 29 morti (55,8%) e 393 feriti (39,4%).
Appena 52 gli episodi sulla rete autostradale che hanno causato 6 decessi (11,5%) mentre 70 bambini hanno dovuto ricorrere alle cure dei sanitari (7%).
Per una parte degli incidenti non è stato possibile accertare il tipo di strada.

Fra le più giovani vittime della strada il maggior numero si conta fra i piccolissimi. Infatti nella fascia d’età cha va da 0 a 5 anni l’Osservatorio ha registrato 27 decessi (51,9%), 10 i lenzuoli bianchi (19,2%) nella fascia che va da 6 a 10 anni, 15 in quella da 11 a 13 anni (28,8%).
Sono stati 64 gli incidenti avvenuti nei pressi delle scuole e in 10 casi è rimasto coinvolto uno scuolabus.
In 22 incidenti il conducente del veicolo coinvolto è risultato ubriaco o drogato. Sono stati invece 41 gli incidenti causati da pirati della strada.
Le regioni che segnano il più elevato numero di incidenti con bambini sono la Lombardia con 195 , segue l’Emilia Romagna con 92, la Toscana con 64 e il Veneto con 62.

Invece le regioni che contano il più elevato numero di decessi per incidenti ai più piccoli sono la Lombardia e la Sicilia con 6 vittime, la Calabria e il Piemonte con 5 il Veneto e l’Emilia Romagna con 4, il Lazio e la Campania con 3.

Ricordiamo infine che l’Osservatorio il Centauro – ASAPS ha anche certificato che 8 bambini sono morti ancora prima di nascere in grembo alla loro madre.

L’ASAPS insiste fino allo sfinimento nel ricordare che ogni volta che un bambino perde la vita sulla strada, la responsabilità è sempre di un adulto che non ha rispettato le regole (velocità, alcol, uso seggiolini) o di un adulto che non lo ha vigilato.

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