“Non è più possibile attendere: è necessario un provvedimento fiscale di favore che tenga conto delle difficoltà in cui versa il nostro territorio dopo l’ennesima calamità che si è abbattuta sulla bassa modenese”. E’ quanto afferma il Presidente di Coldiretti Modena, Francesco Vincenzi, in riferimento alla tromba d’aria e alla grandinata che, mercoledì pomeriggio, si è abbattuta su parte della provincia di Modena lasciando la ormai consueta scia di distruzione.
“La gente è ormai allo stremo: in meno di due anni si sono susseguiti il terremoto, una tromba d’aria, l’alluvione e ora di nuovo tornado e grandine – continua Vincenzi. Ogni volta che pian piano si tenta di rialzarsi ecco che arriva un nuovo disastro e tocca di ripartire da capo. I nostri imprenditori sono di tempra resistente ma senza un aiuto delle Istituzioni rischiamo davvero che tutto venga vanificato. Per questo – ribadisce il presidente della Coldiretti modenese – chiediamo che al più presto vengano avviate le procedure per verificare se esistono le condizioni per la dichiarazione dello stato di calamità nei territori colpiti e che si studi un trattamento fiscale di favore che non può essere altro che un’esenzione totale dalle tasse”.
“A due giorni dall’evento disastroso, la conta dei danni si fa più grave – afferma il Direttore di Coldiretti Modena, Antonio Maria Ciri. La zona colpita è caratterizzata da un’agricoltura di pregio, culla del Lambrusco di Sorbara e della Pera dell’Emilia Romagna IGP oltre che di produzioni orticole di pregio. La grandine ha danneggiato i vigneti con perdite che, nella zona di Soliera e di Bastiglia, arrivano al 100% del prodotto; i pereti hanno subito danni ai rami ai frutticini mentre le ciliegie, in avanzato stadio di maturazione causa l’andamento anomalo della stagione, sono state colpite riportando lesioni che non verranno riassorbite ma, al contrario, aumenteranno con la crescita del frutto stesso andando ad inficiare la qualità del prodotto. Danni – conclude Ciri – si registrano anche alle coltivazioni erbacee quali frumento, pomodoro e orticole che in alcune zone sono stati completamente annientati”.
La grandine – sottolinea Coldiretti Modena – non ha risparmiato neanche le strutture provvisorie approntate in sostituzione dei capannoni distrutti dal sisma, come nell’azienda Tosatti di Nonantola dove le tensostrutture in plastica utilizzate per il ricovero attrezzi sono ormai ridotte ad un colabrodo. A questo di aggiungono i danni di tromba d’aria e forte vento che hanno scoperchiato i capannoni, danneggiati i tetti delle abitazioni e delle strutture, divelto frutteti.