La linea politica emersa nelle ultime sedute dei Consigli dell’Unione ci è sembrata estremamente svantaggiosa solo per la città di Sassuolo.
Si è parlato di gestire insieme alcuni servizi, ma ancora non capiamo quali sono i reali risparmi di spesa dovuti alle economie di scala. Quello che invece ci sembra fin troppo chiaro è che per questa Unione Sassuolo dovrà essere il comune che paga i servizi più alti di tutti gli altri comuni.
Di recente è stata approvata una delibera (che ha visto opporsi solo la Lega Nord) che prevede di conferire nell’Unione lo sportello unico delle imprese. Ciò che è sorprendere è che invece di dividere i costi tra gli enti sulla base delle pratiche svolte nei propri territori, si sceglie di inserire anche il criterio degli abitanti. In questo modo se, ad esempio, Sassuolo avesse meno pratiche di Fiorano si troverebbe a pagare lo stesso di più solo per il fatto che ci sono più del doppio degli abitanti. Questa non ci sembra un’allocazione corretta dei costi, visto che non sono i cittadini singoli ad utilizzare tale servizio, ma le aziende.
Tuttavia pare che questa sia proprio la mentalità emergente nell’Unione dei Comuni, tant’è che alla mia segnalazione del problema, ho ricevuto risposta dall’allora presidente Claudio Pistoni (dimessosi proprio per potersi candidare alla carica di Sindaco di Sassuolo) il quale ha dichiarato che “per aggregare le funzioni sia necessario che qualche Comune cali il proprio livello di servizio in favore degli altri”.
E’ quindi evidente che la direzione intrapresa sia quella di “far pagare” Sassuolo e allo stesso tempo abbassare il suo livello di servizi nel caso della gestione intercomunale di alcune sue funzioni; come ad esempio la Polizia Municipale che nella nostra Città ha un organico ben più sostanzioso rispetto agli altri comuni.
Di contro la nostra proposta di gestire insieme l’ufficio sismica che abbiamo istituito a Sassuolo, e che permetterebbe di spalmarne i costi su più comuni ed evitare lunghe attese recandosi all’ufficio di Modena, è rimasta inascoltata. Per noi questa è una proposta sensata che potrebbe portare ad un reale vantaggio in termini di economie di scala.
Per concludere, crediamo che Sassuolo abbia già fatto la sua parte negli anni in termini di costi sociali, di degrado ed insicurezza dovuti, tra l’altro, alla mala gestione dei flussi migratori tutti orientati su quella che doveva essere la “Capitale del Distretto Ceramico” e che invece si è ritrovata ad essere una sorta di “discarica” di problemi. Oggi i sassolesi non possono più permettersi questa mentalità autolesionistica. Una domanda d’obbligo: ha senso proseguire questa esperienza a queste condizioni? La risposta ai cittadini.
Stefano Bargi (Lega Nord)