E’ immediata e spontanea la reazione del Gran Maestro della Consorteria dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena alla notizia che lo chef Massimo Bottura si è piazzato, per il secondo anno consecutivo, al terzo posto della classifica dei 50 migliori chef del mondo. Il verdetto è stato emesso ieri sera da oltre 900 giurati internazionali riuniti a Londra per assegnare il premio “The world’s 50 Best restaurants”. La Francescana è preceduta solo dal danese Noma di Renè Redzepi – miglior ristorante al mondo – e, al secondo posto, lo spagnolo El Celler de Can Roca, il vincitore dell’edizione 2013.
Luca Gozzoli sottolinea come “questo riconoscimento rappresenta per l’Osteria Francescana il coronamento di una fatica lunga 20 anni: Massimo Bottura è riuscito nella sfida continua di migliorarsi giorno dopo giorno. La Consorteria è orgogliosa di ospitare e accudire da anni la batteria di vaselli di Massimo”.
Per Gozzoli la conquista del podio è frutto della ricetta vincente che guida la Francescana e il suo sapiente staff: “E’ necessario fare tesoro di questo successo e degli ingredienti che l’hanno reso tale, ovvero: una squadra giovane, motivata e professionale in ogni ambito di competenza, dalla cucina alla cantina, dall’accoglienza alla sala; solidi radici nel territorio, nelle sue tradizioni, nella sua storia ma sguardo sempre oltre confine senza pregiudizi, gelosie, campanilismi; innato talento e… lavoro, lavoro e ancora lavoro!”. Conclude Gozzoli: “Su questo riconoscimento costruiamo un nuovo tratto di strada per il lungo cammino dell’enogastronomia modenese, anche in vista dell’Expo del prossimo anno. Bottura ha raggiunto un simile traguardo perché ha fatto tesoro dei tratti identitari della nostra terra e li ha fatti volare in alto: questo è il messaggio che ci consegna”.
Il Gran Maestro coglie l’occasione di festa per invitare a una maggiore coesione: “La nostra città e la nostra regione dovrebbero essere orgogliose di essere la culla del top della gastronomia mondiale: riusciremo una volta tanto ad abbandonare i troppi distinguo e i complimenti di circostanza per stringerci in maniera univoca al lavoro di Massimo e alla sua operosità apprezzate e riconosciute in tutto il mondo?”.