Sette milioni andati per la riduzione del debito attraverso l’estinzione anticipata di prestiti; 1,6 milioni in conto capitale destinati alla variazione di bilancio 2014 e nessun ricorso a entrate straordinarie per sostenere la spesa corrente.
Sono le caratteristiche principali del primo bilancio consuntivo del Comune di Modena redatto nella forma del bilancio armonizzato che complessivamente registra entrate per 232 milioni 662 mila euro e uscite per 233 milioni 333 mila euro.
Il rendiconto della gestione per l’esercizio 2013 è stato approvato dal Consiglio comunale oggi, lunedì 28 aprile, riunito in via straordinaria in periodo elettorale, proprio perché si tratta, come prevede la legge, di deliberazioni urgenti e improrogabili. A favore hanno votato Pd e Sel; contro Pdl, Ncd, Fratelli d’Italia, Lega nord, Modena futura, Modenasaluteambiente.it, Etica e Legalità, Udc.
“Un bilancio con segnali di difficoltà ma in ordine”, lo ha definito l’assessore alle Politiche finanziarie e attuazione del programma Giuseppe Boschini. “Il consuntivo è infatti in regola con i requisiti del bilancio armonizzato, come pochi altri Comuni. È in ordine per una serie di motivi: non presenta squilibri strutturali; non c’è ricorso alle entrate straordinarie per sostenere spesa corrente; è redatto nel pieno rispetto del patto di stabilità e di tutte le soglie da osservare per non essere dichiarato Comune deficitario, oltre che dei vincoli normativi in materia di spese di personale, di incarichi, di spending review nazionale, come dato atto dai revisori”.
Il leggero disavanzo, di circa 2 milioni, tra entrate e spese, va in equilibrio con gli oltre 19 milioni di avanzo di amministrazione per parte corrente costituito principalmente dalle modalità operative dell’armonizzazione. Non si tratta di utile quindi, ma di fondi riservati e dovuti per crediti di dubbia esigibilità e per il pagamento degli oneri differiti del personale (salario accessorio premio di produzione 2013 da pagarsi nel 2014) che, appunto, per le regole di armonizzazione devono essere accantonati come utili e reimputati come entrate sull’anno successivo, a ricostituire analoghi fondi di sicurezza. Tra queste le voci più rilevanti sono i 4,7 milioni per il personale, i 6,6 milioni per multe e imposte in pratica inesigibili.
Anche la gestione in conto capitale si chiude con un avanzo pari a 9 milioni 884 mila euro dovuto al patto di stabilità che limita le possibilità di spesa; di questi oltre 8,3 milioni sono risorse vincolate per finanziamento di ulteriori spese in conto capitale, di cui 1,6 milioni da destinare alla variazione di bilancio e gli altri 6,7 milioni come risorse a disposizione.
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