Un grande e attesissimo ritorno quello di Umberto Orsini sul palco del Teatro Storchi, dove sarà in scena dal 14 al 16 marzo (14, 15, 16 marzo ore 21.00 – 16 marzo ore 15.30) con Il giuoco delle parti da Luigi Pirandello. Dopo sessant’anni di carriera, Umberto Orsini fonda la sua compagnia di cui il pubblico modenese vedrà in scena il secondo allestimento sotto la guida registica di Roberto Valerio.
La messinscena de Il giuoco delle parti vuole rendere omaggio a una storica e famosa edizione della commedia diretta da Gabriele Lavia che ha visto in scena lo stesso Orsini a fianco di Rossella Falk: “Decidendo di rifare Il giuoco delle parti a distanza di una quindicina d’anni da una messa in scena di Gabriele Lavia per il Teatro Eliseo, che all’epoca dirigevo con lui insieme a Rossella Falk – afferma lo stesso Orsini – mi scopro nella stessa posizione di quando riprendo un libro in mano e sento che molti pericoli sono in agguato primo fra tutti quello di non trovare le stesse emozioni di quella prima volta. Oggi che certamente sono più anziano, ma direi anche più maturo, mi chiedo con quale sguardo potrei riprendere quella storia e trovarci qualcosa di trascurato prima e perciò di inedito e in fin dei conti di nuovo. Così, col mio regista Roberto Valerio che proprio con me aveva debuttato come attore in quel Giuoco delle parti di tanti anni fa, e che in seguito dopo aver spesso lavorato accanto a me per una decina d’anni aveva deciso di proseguire il suo lavoro in totale autonomia, e con ottimi risultati, ci siamo posti una domanda, fra le tante possibili, che subito ci ha fatto scattare la corda matta che sta sempre in agguato nella mente di un teatrante. La domanda è la seguente: ma questo protagonista della storia, questo Leone Gala, che dice di aver capito il gioco, questo famigerato ‘gioco della vita’ lo aveva poi veramente capito? Spesso è necessario partire da un tentativo di rovesciamento di quello che appare evidente per poter arrivare a scoprire cosa c’è dall’altra parte della facciata”.
In scena la vicenda estremamente nota di Leone Gala (Umberto Orsini), Silia (Alvia Reale) e Guido Venanzi (Michele Di Mauro), rispettivamente marito, moglie e amante che un intrigo di passioni, ricatti, offese vere o presunte porta alla necessaria e cruenta eliminazione di uno dei tre. Nel riproporre questo testo il giovane regista Roberto Valerio ha immaginato un Leone Gala che, sopravvissuto ai fatti narrati dalla commedia, cerchi di ripercorrerli con la testimonianza
del ricordo. Ce ne offrirà inevitabilmente una visione parziale e soggettiva ampliando in tale modo i piani del racconto e facendolo piombare in un clima che mescola reale ed irreale, presente e passato, razionalità e follia. “Ho immaginato il protagonista della commedia, Leone Gala, rinchiuso in una sorta di irreale ‘Stanza della tortura’, dove egli ripercorre ossessivamente i fatti accaduti” così Roberto Valerio descrive il suo Leone Gala e prosegue “è un personaggio filosofo che ha raggiunto una stramba saggezza. Ha capito il gioco della vita, ne ha preso consapevolezza. Tende a vivere senza inciampi e discussioni inutili, senza compromettersi più di tanto: invulnerabile al dolore, impenetrabile alla gioia. La non partecipazione, l’estraneità alla vita è la sua salvezza (e la sua condanna). Sta alla finestra a guardare vivere gli altri. Nella vita usuale e ripetitiva di Leone Gala, nella ragnatela delle consuetudini e delle abitudini, in cui ogni personaggio recita una parte assegnata nel teatrino dal cielo di carta della vita, il Caso crea uno strappo in quel teatrino, introducendo un elemento di crisi, in modo improvviso e devastante. Così come accade nella novella ‘Quando si è capito il giuoco’, lo spettacolo muove i suoi primi passi proprio dallo strappo, dal momento cioè in cui Silia racconta a Leone Gala di essere stata oltraggiata sanguinosamente. Leone Gala ricostruisce la vicenda attraverso la sua memoria; naturalmente, a distanza di tempo, i ricordi di Leone non possono che essere frammentati, distorti, offrendoci dei fatti una sua versione-visione, assolutamente parziale e soggettiva, ricostruendo nella sua testa anche momenti della vicenda che egli non ha realmente vissuto. Sarà possibile ricucire quello strappo? O sarà possibile continuare a vivere solo a patto di una lucida follia?”
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Conversando di teatro
Sabato 15 marzo alle ore 18.00
In occasione delle repliche de Il giuoco delle parti, Umberto Orsini e la compagnia incontrerà il pubblico presso il Ridotto del Teatro Storchi. Tutti gli incontri sono ad ingresso libero.
Per informazioni: AMICI DEI TEATRI MODENESI 059/211155 amici teatri@yahoo.it www.amiciteatrimodenesi.it
EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE 059/2136020 – 2136051 formazione.cultura@emiliaromateatro.com www.emiliaromagnateatro.com
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Ingresso € 25 / 10,50
BIGLIETTERIA TELEFONICA 059 2136021 dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 13
BIGLIETTERIA TEATRO STORCHI Largo Garibaldi, 15 – tel. 0592136021
Orari: martedì dalle ore 10 alle 14 e dalle 16.30 alle 19.00; dal mercoledì al venerdì dalle ore 10.00 alle 14.00; sabato dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle ore 16.30 alle 19.00
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