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Primarie, Lucia Bursi: “Il partito si concentri sui problemi della città”

Lucia-Bursi-2Oltre le polemiche, è ora il momento dell’analisi politica: il segretario provinciale del Pd Lucia Bursi propone alcune riflessioni sull’affluenza ai seggi, il voto degli stranieri, i risultati per i tre candidati. Il vincitore è, senza dubbio, Gian Carlo Muzzarelli. Quello raccolto da Maletti e Silingardi è un consenso altrettanto importante che dovrà costituire la base per la nascita di un progetto allargato e condiviso. Da qui l’invito a guardare avanti: “Il percorso lo abbiamo costruito insieme: la campagna elettorale e anche le operazioni di voto delle primarie sono finite – dice Lucia Bursi – Ora lasciamoci tutto quanto alle spalle, andiamo oltre: costruiamo la coalizione di centrosinistra e mettiamo a punto il programma della nostra futura squadra di governo. Le elezioni da vincere, non smetterò mai di ricordarlo a tutti noi, sono quelle del 25 maggio!”.

Ecco la dichiarazione di Lucia Bursi: “Che risultato ci consegnano le primarie del Pd per la selezione del candidato sindaco di Modena? Al netto di polemiche e qualche veleno, l’analisi politica impone alcune riflessioni. A Modena città si sono recati ai seggi delle primarie 12.673 persone, il 60% di quanti votarono alle primarie temporalmente più vicine, quelle dell’8 dicembre quando si sceglieva il segretario nazionale del partito. La percentuale dell’affluenza, compresa quella dell’aumento di attenzione da parte delle comunità straniere, risulta in linea con quanto registratosi in altre parti della regione dove si sono tenute consultazioni analoghe. Poi il vincitore: con 711 voti di scarto rispetto al candidato che è arrivato secondo, è, senza dubbio, Gian Carlo Muzzarelli. Questo dato non cambia, neppure se, per ipotesi, volessimo non tenere conto del voto al seggio 2. Per ulteriore chiarezza, ricordo, il risultato di quel seggio, dove non hanno votato solo gli stranieri, ma anche coloro che sono residenti nella zona di riferimento: 776 voti sono andati a Muzzarelli, 586 a Francesca Maletti, 55 a Paolo Silingardi. Quel seggio è stato tenuto sotto osservazioni dal Comitato organizzatore per tutta la giornata del 2 marzo, i Garanti hanno esaminato un esposto di Silingardi e hanno contattato espressamente il presidente di seggio: pur consapevoli di casi di accompagnamento di alcuni immigrati per raggiungere il seggio elettorale, tutte le verifiche effettuate non hanno comprovato effettive irregolarità. Lo stesso verbale di seggio è stato chiuso senza contestazioni anche da parte dei rappresentanti di lista. Credo comunque che, per il prosieguo, vada aperta una riflessione politica sugli elettori che il Pd chiama a votare alle primarie, una necessaria riflessione rispetto a categorie fragili che credono nel Pd e che rischiamo di strumentalizzare per alimentare veleni interni, quando numerose sono state anche le testimonianze di cittadini stranieri che hanno votato consapevolmente. In ogni caso, a breve, si riunirà il Collegio dei Garanti per valutare le segnalazioni pervenute.

Più in generale, se Gian Carlo Muzzarelli ha raccolto 6.093 voti, Francesca Maletti ne ha avuti 5.382 e Paolo Silingardi 1.134: quello di Maletti e Silingardi è un consenso altrettanto importante rispetto a quello del vincitore, che deve costituire la base, all’indomani delle primarie, per la nascita di un progetto allargato e condiviso. Non credo che alcuna parte del Pd possa ritrarsi da questa necessità anche se sono in corso contestazioni e verifiche (che non cambiano il risultato) perché il primo impegno di politici e amministratori è lavorare per i cittadini. A questo proposito, però, vorrei esprimere il mio rammarico per il fatto che anche la fase finale delle primarie in città abbia ricalcato quella iniziale, quando il dibattito politico interno al partito si era incagliato su contestazioni regolamentari, numero delle firme e quant’altro. Davvero rischiamo di non farci capire dai cittadini: una volta che abbiamo deciso per una consultazione aperta e democratica, una volta stabilite delle regole e decisa la platea degli elettori, questo deve valere per tutti. Non c’è spazio per percorsi di personalizzazione. Se qualcuno ha un’idea diversa, lo dica chiaramente nelle sedi opportune. Il percorso lo abbiamo costruito insieme: la campagna elettorale e anche le operazioni di voto delle primarie sono finite. Ora lasciamoci tutto quanto alle spalle, andiamo oltre: costruiamo la coalizione di centrosinistra e mettiamo a punto il programma della nostra futura squadra di governo. Le elezioni da vincere, non smetterò mai di ricordarlo a tutti noi, sono quelle del 25 maggio!

 
















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