Dopo il “mancato inverno” caratterizzato da temperature e piogge da record, anche marzo, primo mese della primavera meteorologica, è iniziato all’insegna delle precipitazioni, ma non certamente del freddo.
“Le scorse giornate infatti, caratterizzate dall’azione nel fine settimana della depressione tirrenica piovosa <Andrea II> e quindi <Christine III>, – spiega l’esperto dell’Osservatorio Geofisico del Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia Luca Lombroso -, per quanto strano, hanno fatto registrare temperature in linea con la media stagionale o addirittura superiori per quanto riguarda le minime del periodo. In generale sono state giornate segnate da una scarsa escursione termica e ciò è dovuto alla presenza delle nubi ed alle piogge, con valori che si sono assestati fra 7 e 9°C circa sia a Modena che a Reggio Emilia nella fase piovosa”.
E’ sulle piogge che si pone l’attenzione degli esperti dell’Osservatorio Geofisico universitario di Modena. A Modena il pluviometro di Palazzo Ducale ha raccolto 22.5 mm nella giornata di martedì 4 marzo che portano il cumulo delle precipitazioni scese da inizio marzo a 39.5 mm, un quantitativo che in soli 4 giorni è già prossimo, anche se lievemente inferiore, all’intera media mensile. “Dall’inizio dell’anno – fa presente Luca Lombroso – si sono accumulati 249.1 mm di pioggia, un fatto straordinario se si pensa che è piovuto già più di quanto piove normalmente nei primi cinque mesi dell’anno!”
A Reggio Emilia martedì 4 marzo sono caduti 22.6 mm, che concorrono a far salire il totale del mese di marzo a 62.7 mm, mentre dall’inizio dell’anno il quantitativo ha raggiunto il livello di 280.4 mm.
Tornando alle piogge di martedì 4 marzo, che hanno determinato anche l’ennesimo ingrossamento dei fiumi, “a differenza delle precedenti piene e dell’alluvione di gennaio – precisa il meteorologo Luca Lombroso – la zona più colpita dalle piogge in questa occasione è stata la collina”. Dai dati della rete volontaria ASMER Emilia Romagna risulta che a Pavullo sono caduti 98 mm nella sola giornata di martedì 4 marzo, e nella fascia pedecollinare da Modena a Reggio Emilia si rilevano piogge cumulate fra 40 e 70 mm, mentre – per fortuna – oltre gli 800-1000m la neve è caduta in maniera anche copiosa, evitando il rilascio di altra acqua.
Sono tante altre le curiosità e anomalie di questi ultimi mesi, che stanno emergendo dall’analisi storica delle rilevazioni che si raccolgono puntualmente da 184 anni da parte degli esperti dell’Osservatorio Geofisico universitario di Modena. Sia febbraio che l’inverno meteorologico (1 dicembre – 28 febbraio) a Modena sono stati caratterizzati da notti piuttosto calde. “Infatti se quanto a temperature medie sono risultati i secondi più caldi di sempre, la media delle temperature minime – aggiunge Luca Lombroso – è stata la più alta dell’intera serie meteoclimatica del nostro Osservatorio universitario”.
Nel dettaglio abbiamo avuto a Modena 6.6°C di media delle temperature minime a febbraio e 5.8°C nel mese di gennaio, che corrispondono a valori significativamente più alti della media, rispettivamente di 2.3°C per il mese di febbraio e 1.7°C per l’inverno meteorologico.
Altro dato curioso è il numero dei giorni piovosi a Modena nel bimestre gennaio-febbraio: 36 (61,02%) quelli con precipitazioni misurabili e questo ne fa un bimestre da “medaglia d’argento”, superato solo nel primo bimestre 1853, allorché se ne ebbero 41 (69,49%). Malgrado ciò, in quel lontano anno le piogge furono meno abbondanti, 125.6 mm nel bimestre contro i 209.3 mm del recente gennaio-febbraio.
“E’ veramente rilevante – commenta Luca Lombroso – constatare come negli ultimi 64 giorni, dal primo gennaio a oggi, a Modena ce ne sono stati ben 41 con precipitazioni misurabili, ovvero più di uno ogni due! Possiamo, comunque stare tranquilli non siamo alle prese con l’inizio del diluvio universale! Le mappe meteo infatti lasciano finalmente spazio ad un cambio di circolazione atmosferica”.
Previsione. A partire dalle prossime ore avremo il consolidamento di un vasto campo di alta pressione. Le nubi se ne andranno e da giovedì 6 marzo e per diversi giorni, compreso il fine settimana, lasceranno spazio al sole un po’ su tutta la regione. Localmente potranno giungere banchi di nubi portati da infiltrazioni di aria relativamente fresca da est e questo farà sì che l’aria risulterà un po’ frizzante al mattino, con temperature minime che si avvicineranno agli 0°C in aperta campagna e ai 4-5°C in città. Ma di giorno avremo un tiepido sole anche con 15-16°C da venerdì 7 marzo.
“Le temperature diurne – conclude Luca Lombroso – saranno pur sempre temperature decisamente miti per marzo, di 3-4°C sopra la media stagionale, ma per una volta quanto mai gradite e utili per asciugare un suolo veramente fradicio”.