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Per i quartieri residenziali di Novellara con guanti e attrezzi da scasso: fermati dai Carabinieri

Alla vista di una pattuglia dei Carabinieri hanno cercato di nascondersi tra le auto ma l’espediente per evitare i controlli non gli è servito in quanto notati dai militari sono stati subito fermati. All’interno della macchina in loro uso, parcheggiata poco lontano, gli stessi Carabinieri hanno rinvenuto il kit del perfetto ladro costituito da attrezzi da scasso, torce e guanti. E’ finita in caserma la “gita” nella bassa per due georgiani pregiudicati, un 44enne ed un 54enne entrambi residenti a Reggio Emilia, che al termine delle formalità di rito sono stati denunciati alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia con le accuse di possesso di strumenti atti allo scasso. A loro i Carabinieri hanno sequestrato una torcia, vari cacciaviti, chiavi alterate per apertura di porte blindate e guanti. Sono stati fermati dai Carabinieri di Novellara l’altro pomeriggio in un quartiere residenziale del paese. Alla vista dei carabinieri i due, che camminavano a piedi, hanno cercato di nascondersi tra le auto in sosta insospettendo i componenti di una pattuglia in transito che notandoli gli ha fermati, identificati e sottoposti a controllo. Nel corso degli accertamenti che venivano estesi anche all’auto in loro disponibilità i Carabinieri rinvenivano i classici attrezzi da “lavoro” dei ladri tra cui dei grossi cacciaviti, una torcia, chiavi alterate di varie dimensioni del tipo di quelle utilizzate per aprire porte blindate e guanti per non lasciare impronte.

Nonostante siano ancora da chiarire i motivi della presenza nel reggiano dei due giovani i militari hanno non hanno tanti dubbi in quanto oltre al fatto che gli stessi siano “noti” anche agli stessi Carabinieri di Novellara, gli “strumenti da lavoro” trovati in loro possesso non lasciano spazio a troppe interpretazioni. Si sa l’intenzione non e’ reato per cui i due stranieri non sono accusati di nessun furto ma e’ chiaro che l’armamentario trovato in loro disponibilità, data le circostanze di tempo e di luogo alimenta comunque forti sospetti. Ed e’ per questo motivo che ora gli stessi Carabinieri stanno cercando di approfondire i fatti al fine di capire i reali motivi della loro presenza nella bassa reggiana.

















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