venerdì, 13 Dicembre 2024
16.1 C
Comune di Sassuolo
HomeModenaModena, Difensore civico: la crisi continua a pesare nel 2013





Modena, Difensore civico: la crisi continua a pesare nel 2013

difensore_civicoSono 178 i modenesi che si sono rivolti al difensore civico nel 2013 (182 nel 2012), con un equa ripartizione tra uomini e donne e un andamento mensile abbastanza omogeneo che si è accentuato nei mesi di aprile e maggio. Inoltre, si conferma, in modo pressoché invariato rispetto al 2012, l’alto numero di pratiche relative alle Politiche sociali, abitative e per l’integrazione legate alla crisi: oltre il 20 per cento, come nel 2012, mentre erano poco più del 14 per cento nel 2011.

A presentare la relazione sull’attività svolta nel corso del 2012 in Consiglio comunale, nella seduta di lunedì 24 febbraio, è stato lo stesso Difensore civico Giuseppe Ferorelli che ha suonato un campanello d’allarme sottolineando: “Negli ultimi tempi si rivolgono al difensore civico non solo chi perde il lavoro o ha chiuso un’azienda, ma anche componenti delle famiglie monoreddito la cui condizione è talmente fragile che qualsiasi evento particolare li mette in profonda crisi”. Il difensore ha confermato “la ‘tenuta’ dei Servizi sociali che hanno risposto adeguatamente alla crescente domanda di aiuto, senza lasciare indietro nessuno”, ma ha anche evidenziato che “dal 2012 la situazione si è ulteriormente appesantita” e ha invitato il Consiglio a “valutare l’opportunità di incrementare gli stanziamenti per i Servizi sociali”.

Ritornando ai numeri, i dati registrano un lieve incremento dei casi relativi a Hera, pari al 15,7 per cento (rispetto al 14,8 del 2012 e al 16,4 del 2011); confermata invece la flessione delle pratiche riferite alla Polizia municipale che scendono al 9,5 per cento) e ad Ambiente e Protezione civile (5,6 per cento). In diminuzione anche quelle relative alla Pianificazione territoriale, Trasporti e mobilità (5,6 per cento contro il 7,1 del 2012), mentre restano sostanzialmente stabili le pratiche riferite a Politiche economiche e tributi (6,7 per cento contro il 6 del 2012); Trasformazione urbana, qualità edilizia e fascia ferroviaria (3,9 per cento, erano il 4,4); Lavori pubblici, servizio tecnico manutentivo e Patrimonio (5 per cento, erano il 4,4); Servizi demografici (2,2 contro il 2,7 per cento dello scorso anno) e Accesso agli atti (3,3 contro il 2,7 per cento del 2012).

Ferorelli ha inoltre sottolineato “la massima e leale collaborazione da parte degli uffici comunali e dei gestori dei servizi pubblici” e “l’alto grado di efficienza dell’Amministrazione”. Ricordando la durata annuale del rinnovo della convenzione del Comune con la Provincia per usufruire della sua attività, ha infine evidenziato l’incertezza relativa alla sua figura, legata alla permanenza delle Province, oggetto del disegno di legge cosiddetto Del Rio approvato dalla Camera dei Deputati lo scorso dicembre: “Se venisse approvato anche dal Senato – ha concluso – la permanenza di questa figura appare incerta”.

Infine, ha sollecitato il Consiglio a farsi portavoce nelle sedi adeguate della sollecitazione a lui giunta affinché “venga sistemato e gestito meglio il verde delle due rotonde collocate nei pressi dei due caselli autostradali all’ingresso della città”.

 

“UN’ESPERIENZA CHE DEVE CONTINUARE”

Gli apprezzamenti dei consiglieri intervenuti alla presentazione della relazione

La relazione dell’attività svolta dal difensore civico Giuseppe Ferorelli nel 2013, che lo stesso difensore ha presentato in Aula lunedì 24 febbraio, è stata accolta dal Consiglio comunale con apprezzamento unanime.

Per l’Udc, Gian Carlo Pellacani ha ringraziato il difensore civico “per quello che fa per la città, per l’attenzione con cui risponde ai cittadini e perché, come ogni anno, ha confermato di andare ben al di là dei propri compiti”.

Il capogruppo di Sel, Federico Ricci ha detto di aver apprezzato la relazione, anche nella parte relativa alle tabelle allegate sulla spesa per il welfare comunale, e ha guardato con preoccupazione “a una riduzione di spesa per l’istruzione a vantaggio dei servizi sociali, perché bisogna invece trovare una mediazione. Infine, ha auspicato che “venga colto l’appello del difensore per quanto riguarda le rotonde nei pressi dei caselli dell’autostrada, perché questi sono oggi la porta delle città” e ha accennato anche al monumento a Ferrari spostato in territorio reggiano.

Per FI-Pdl, Sandro Bellei ha ringraziato Ferorelli esprimendo “stima per il lavoro svolto e auspicando che possa continuare a farlo”. Ha detto di condividere l’appello “a valutare l’opportunità di incrementare gli stanziamenti per i servizi sociali e l’opportunità di interessare la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena a riguardo”.

Per il Pd, il capogruppo Paolo Trande, si è unito al coro dei ringraziamenti e ha sottolineato il ruolo del difensore civico: “Questa figura è nata nei Paesi del nord Europa che sono tradizionalmente più attenti ai servizi ai cittadini, segno che evidentemente nelle organizzazioni moderne non tutto è normabile, ci sono situazioni che necessitano di un percorso personalizzato e la figura del difensore civico va pensata stabilmente, non in modo transitorio. Quindi – ha concluso – occorre porsi il problema di dare continuità a questa esperienza affinché resti nelle nuove province”.

Infine, il sindaco Giorgio Pighi, nel rimarcare l’importanza crescente rivestita dal difensore civico, ha sottolineato però come “la mancanza di un quadro normativo solido crei difficoltà, anche non se ne può fare a meno perché il target assegnato al difensore è importante, riguardando tutte quelle situazioni in cui il cittadino si sente particolarmente debole nei confronti dell’Amministrazione”. Il sindaco ha quindi detto di ritenere che in futuro “andrà confermata la dimensione provinciale del difensore”. Infine, per quanto riguarda l’appello a valutare l’opportunità di aumentare gli stanziamenti per il welfare, il sindaco ha invitato a riflettere piuttosto “su interventi in grado di aumentare il prodotto interno lordo che si traduce in maniera simmetrica in posti di lavoro e quindi in una riduzione degli oneri del welfare, perché – ha concluso – è importante che il welfare sia in grado di rispondere alla domanda e non si traduca in assistenzialismo”.

 

 

 

















Ultime notizie