Il Consiglio comunale ha chiesto a sindaco e Giunta di Modena una presa di posizione affinché venga sancita legislativamente l’impignorabilità della prima casa di proprietà, se non c’è la volontà del proprietario (ipoteca volontaria), e venga cancellata la tassa sulla prima casa e restituita attraverso l’emissione di titoli di stato a dieci anni, con copertura garantita dai fondi prestati dallo Stato per coprire le perdite della banca Monte dei Paschi di Siena.
Lo ha fatto approvando quasi all’unanimità (tutti i presenti a favore eccetto i consiglieri Enrico Artioli e Salvatore Cotrino del Pd che si sono astenuti), nella seduta del Consiglio di lunedì 24 febbraio, un ordine del giorno presentato da Michele Barcaiuolo di Fratelli d’Italia.
Il documento precisa che la prima casa “non può essere classificata come bene di lusso o voluttuario”, ma rappresenta un “bene e diritto imprescindibile per l’individuo e l’unione familiare, senza la quale vengono lesi sia i diritti sanciti dalla Costituzione sia la convenzione sui diritti dell’uomo”. In una fase di crisi “internazionale e speculativa”, si legge nel testo, l’azione di riscossione dello Stato e di altri enti attraverso l’agenzia di Equitalia “ha causato un malessere sociale tanto da mettere in pericolo la stessa tenuta sociale e in alcuni casi, vista la carenza legislativa, ha anche leso i diritti dei cittadini (in Italia Equitalia ha pignorato 37.000 case nel 2010, 44.000 nel 2011, 50.000 nel 2012)”.
Il documento chiede infine che una copia dello stesso sia inviata al presidente del Consiglio dei ministri, al presidente della Camera dei Deputati e al presidente del Senato della Repubblica.