Nell’ambito del percorso del 17° congresso provinciale Cgil, si sono chiusi la scorsa settimana i congressi di alcune categorie (Nidil, Fisac, Fillea, Filt e Flai) e si aprono questa settimana quelli di Filcams, Filctem, Slc, Fp, Flc, Fiom e per ultimo il congresso del sindacato pensionati Spi/Cgil. Nella giornata di domani, martedì 25 febbraio, previste le giornate congressuali di Filcams, Filctem, Slc e Fp Cgil.
Pur nella scelta di sobrietà, la Filcams/Cgil, sindacato che rappresenta i lavoratori di commercio, turismo e servizi, non ha rinunciato alla bellezza della sede del teatro San Carlo (via San Carlo,5).
I lavori del congresso (il 14° a livello provinciale) si aprono domattina alle ore 9. Prevista la relazione introduttiva del segretario uscente Fiorella Prodi e fra gli altri interventi, quelli del segretario della Cgil di Modena Tania Sacchetti, Veronica Tagliati segretario regionale Filcams/cgil e le conclusioni di Cristian Sesena della segreteria nazionale Filcams.
Sono stati invitati i rappresentanti delle associazioni datoriali del commercio modenesi privato e cooperativo, e l’assessore allo sviluppo economico e lavoro, centro storico del Comune di Modena Stefano Prampolini. Renza Barani presidente di Federconsumatori Modena interviene sulle tendenze di prezzi e consumi a Modena, aperture domenicali e centro storico, e le azioni messe in campo a difesa dei diritti delle popolazioni terremotate e alluvionate.
Partecipano al congresso 116 delegati eletti nelle 178 assemblee di base svolte da metà gennaio nei luoghi di lavoro. Il documento n.1 “Il lavoro decide il futuro” (primo firmatario a livello nazionale Susanna Camusso) ha ottenuto oltre il 98% dei consensi.
Al centro del dibattito congressuale, il ruolo del Terziario per la ripresa economica, l’uscita dalla crisi e la crescita occupazionale.
La Filcams conferma l’impegno al contrasto delle liberalizzazioni degli orari commerciali che, contrariamente agli obiettivi di aumento occupazionale e dei consumi, ha sinora invece prodotto un peggioramento delle condizioni di lavoro degli occupati nella Grande Distribuzione, ha aumentato la precarietà con l’utilizzo di molti lavoratori con contratti atipici e di brevissima durata, e ha portato alla chiusura di piccoli negozi con rischio di desertificazione dei centri storici.
Si affronterà anche il delicato tema degli appalti di servizi nel pubblico (pulizie nella PA e nella scuola) e nella sanità, e le scelte di tagli lineari e di spending review che hanno portato a riduzione di orario di lavoro e salari per gli occupati. L’obbiettivo è di contrastare tali scelte esercitando una maggiore confederalità e anche con proposte di re-internalizzazione dei certi servizi.
La Filcams è inoltre impegnata sul fronte del rinnovo dei 9 contratti di settore ancora aperti e sulla contrattazione aziendale, dove a fronte del perdurare della crisi, e in assenza di politiche pubbliche di sostegno, le controparti puntano prevalentemente a recuperare margini di profitto attraverso il tentativo di riduzione del taglio del costo del lavoro.
Oggetto di analisi e proposte anche l’alta quantità di contratti part-time nel commercio (contratti spesso “involontari” con poche ore da svolgere su un nastro orario lungo), la prevalenza del lavoro femminile, la difficoltà di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, l’aumento del lavoro irregolare, la sperimentazione della contrattazione inclusiva di sito/filiera per unificare diritti e tutele di dipendenti e lavoratori degli appalti.
Le sfide che attendono la categoria sono particolarmente impegnative anche per rispondere alla grande fiducia riposta dai lavoratori. La categoria, infatti, ha visto aumentare notevolmente il numero di iscritti attestandosi su oltre 11.200 iscritti (al 31.12.13), di cui 74% donne, 20,5% stranieri e 22% under 35 anni.