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Parmigiano Reggiano: il coordinamento di Cia, Confagricoltura, Agci, Confcooperative e Legacoop interviene sui fatti legati all’Ente di tutela

parmigiano_6“Siamo di fronte a comportamenti irresponsabili, a strumentalizzazioni e a falsità inaccettabili perché lesive della credibilità del mondo agricolo e dannose per una delle sue grandi eccellenze, nonché per l’immagine di un ente di tutela che non si può screditare per fini che nulla hanno a che vedere con gli interessi dei produttori”.

Agrinsieme Emilia-Romagna – il coordinamendo creato da Cia, Confagricoltura, Agci, Confcooperative e Legacoop – apostrofa in questo modo gli attacchi mossi in questi giorni dalla Coldiretti regionale nei confronti del Consorzio del Parmigiano Reggiano, estendendo le sue critiche anche a “quegli esponenti politici che esprimono opinioni a ruota libera, arrivando a presentare interpellanze o interrogazioni in sedi istituzionali senza neppure preoccuparsi di verificare l’attendibilità di informazioni acquisite da fonti del tutto estranee al Consorzio”.

Nel “mirino” di Agrinsieme resta comunque primariamente la Coldiretti. “E’ la stessa Coldiretti – sostengono Cia, Confagricoltura, Agci, Confcooperative e Legacoop – che genera un clima di non trasparenza, tornando su questioni che sono state ampiamente chiarite un anno fa, diffondendo notizie false sugli incarichi del presidente del Consorzio, arrivando quasi ad attribuire al Consorzio stesso la responsabilità delle imitazioni di cui il nostro formaggio è oggetto nel mondo e parlando irresponsabilmente di contraffazioni che non esistono”

“I risultati ottenuti anche a livello legislativo europeo sulla tutela del prodotto, sul legame tra prodotto e territorio, sulla possibile miglior valorizzazione del prodotto di montagna, sul governo della produzione a tutela dei redditi dei produttori , uniti a quelli commerciali che vedono i consumi interni in buona tenuta mentre i formaggi duri scendono e le esportazioni di Parmigiano Reggiano raddoppiate in pochi anni – sottolinea il coordinamento delle Associazioni – sono evidenti, misurabili concretamente e validati dalle assemblee di tutti i produttori consorziati, ai quali le modifiche statutarie degli anni scorsi hanno finalmente dato la possibilità di una partecipazione diretta – e non più per delega – ai momenti in cui si decidono strategie e si valutano risultati”.

“Il Consorzio è evidentemente chiamato a sforzi sempre maggiori per far sì che i produttori vedano riconosciuti i loro sforzi – prosegue Agrinsieme – ma non è discreditandolo gratuitamente e irresponsabilmente che si concorre a questo obiettivo; anzi, proprio questa azione rischia di generare danni – legati anche a ciò che i consumatori possono percepire da queste azioni fondate sulla diffamazione – a carico di quel mondo agricolo che la Coldiretti sarebbe chiamata a tutelare”.

“E’ un’azione inaccettabile – conclude il coordinamento di Cia, Confagricoltura, Agci, Confcooperative e Legacoop – rispetto alla quale useremo ogni mezzo per fare chiarezza, invitando ad un analogo impegno quel mondo politico e istituzionale che non può sottrarsi alla responsabilità di tutelare un’eccellenza italiana anche a fronte di falsità e irresponsabilità che ne ledono l’immagine”.

 
















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