Presentati questa mattina i provvedimenti adottati dall’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia e le proposte avanzate in ambito nazionale e regionale a favore degli studenti colpiti dall’alluvione e a sostegno degli Atenei colpiti dalle calamità naturali. L’Unione Universitaria e il coordinatore nazionale dell’Udu-Unione degli universitari rilasciano le seguenti dichiarazioni:
Dichiarazione di Gabriele Guaitoli (coordinatore Unione Universitaria Modena)
“L’alluvione dello scorso 19 gennaio è stata un grave colpo per il territorio, già messo in ginocchio dal sisma del 2012, portando danni economici milionari, ma anche gravi disagi agli studenti. Tramite i nostri rappresentanti, eletti in CDA e Senato Accademico, abbiamo fatto approvare tre richieste: esonero dal pagamento della terza rata (che scadrà il prossimo 30 aprile) per tutti gli iscritti che certifichino danni e ne facciano richiesta; slittamento dei termini per il conseguimento dei requisiti di merito per il mantenimento o ottenimento della borsa di studio dal 10 agosto 2014 al 22 settembre 2014; appelli straordinari per gli studenti. Ci riteniamo soddisfatti ed auspichiamo che analoghe misure vengano prese anche in altri Atenei che hanno tra i loro iscritti studenti provenienti dalle zone colpite da queste catastrofi”.
Dichiarazione di Alice Goldoni (consigliere Cda Unimore e consigliere CNSU)
“L’approvazione degli ordini del giorno, che come associazione universitaria abbiamo presentato, sono un importante risultato che testimoniano la volontà e l’impegno concreto di uno degli enti pubblici locali su questo evento che ha colpito tante famiglie e studenti. Consapevoli del fatto che 500.000 euro, vincolati nel bilancio dell’Ateneo, sono una cifra molto significativa, soprattutto se consideriamo che l’FFO (Fondo Finanziamento Ordinario) è in calo, abbiamo deciso di sensibilizzare, attraverso il CNSU ed Er.Go, lo Stato e la Regione al fine di ottenere lo stanziamento di fondi extra alle Università che vengano colpite, direttamente o indirettamente, dalle calamità naturali, in modo tale da assicurare maggiore copertura e sostegno agli studenti.”
Dichiarazione di Gianluca Scuccimarra (coordinatore nazionale Udu-Unione degli Universitari)
“Oggi, in questa sede, vorrei lanciare un messaggio: come Unione degli Universitari non ci fermeremo fino a quanto lo Stato e il Ministero della Pubblica Istruzione non ci comunicheranno la creazione di un fondo dedicato alla copertura di tutti gli interventi, messi o che dovranno mettere in campo gli Atenei, a favore degli studenti colpiti dalle calamità naturali. E’ un atto di civiltà oltre che di garanzia del diritto allo studio. Emilia Romagna, Sardegna e prima ancora l’Aquila, hanno pagato un caro prezzo. E’ necessario fare in modo che misure, come quelle approvate qui a Modena e Reggio Emilia, diventino la prassi anche in tutti gli altri Atenei e che il peso di queste esenzioni non rischi di gravare sulle tasse degli altri studenti. Lo Stato ci deve delle risposte e noi intendiamo sollecitare sin da subito i parlamentari delle VII commissioni di Camera e Senato affinché si attivino per fare approvare degli emendamenti, volti a designare sin da subito risorse”.
Dichiarazione di Filippo Maria Quaretti (consigliere in Cda e in consulta Er.go)
“In accordo con gli altri membri della Consulta Er.go, mi attiverò sin da subito per fare approvare nel più breve tempo possibile, in tutte le altre Università della Regione, ordini del giorno analoghi al fine di dare agli studenti colpiti e iscritti ad altri Atenei le stesse risposte e gli stessi trattamenti dei loro colleghi. Essendomi insediato da poco all’interno del Cda di Er.go sarà mio intendimento portare avanti, nelle prossime settimane, provvedimenti rivolti anche agli anni accademici successivi, garantendo ulteriori agevolazioni in termine di mense, abbonamenti per i trasporti pubblici locali e l’erogazione di borse di studio per questi studenti. L’idea da dove partire ce l’abbiamo. Un dato su tutti che ci è saltato all’occhio, consultando sommariamente il bilancio Er.go, sono i 20.000 euro di spese per i servizi facebook: perché non destinarli ad attività nobili come queste?”