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L’Ausl di Bologna circa le polemiche sul trasferimento della funzione di parto dall’Ospedale di Porretta Terme

Porretta-Terme“Non abbiamo alcuna intenzione di smantellare, come qualcuno afferma, l’Ospedale di Porretta Terme – ha dichiarato Francesco Ripa di Meana, Direttore della Azienda USL di Bologna, né tanto meno di penalizzare i cittadini residenti in montagna. Anzi in quest’ultimo anno abbiamo investito risorse per il rilancio delle attività chirurgiche generali e specialistiche, con evidenti e notevoli risultati negli ultimi quattro mesi. Nella decisione assunta dalla Azienda, e nelle riflessioni che l’hanno preceduta, hanno prevalso l’attenzione e il rispetto per i requisiti di attività, qualità e sicurezza per le donne e i bambini. Questi requisiti – ha proseguito Ripa di Meana – sono stabiliti in maniera incontrovertibile dal P.S.N. 2011-13 e dall’atto della Conferenza Stato-Regioni del 2010, sulla base delle indicazione delle società scientifiche, e ripresi ancora di recente dalle disposizioni previste dalla delibera della Regione Emilia-Romagna riguardante le “Linee di finanziamento e programmazione 2013”, per garantire una adeguata qualità della assistenza. Rappresentano, ormai, un patrimonio acquisito e consolidato della comunità scientifica e professionale”, come è confermato anche dalle dichiarazioni pubbliche di quest’oggi dei Presidenti della Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (SIGO) e della Associazione dei Ginecologi Ostetrici Ospedalieri Italiani (AOGOI), che raccolgono più del 90% dei professionisti impegnati in questa area clinica.

Il trasferimento della funzione di parto dall’Ospedale di Porretta Terme ha seguito l’iter programmatorio previsto nelle sedi istituzionali competenti. E’ stato oggetto di discussione e approvazione all’interno della Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria di Bologna, è stato discusso nel Comitato di Distretto di Porretta Terme, composto dai Sindaci dei 13 Comuni interessati, e nel corso di incontri regionali, ultimo in ordine di tempo l’audizione dei Sindaci in Commissione Politiche per la salute e politiche sociali dello scorso 21 gennaio.

In tutte queste sedi è stata ribadita la necessità di procedere al trasferimento delle funzioni di parto dell’Ospedale di Porretta Terme, il cui livello di attività è ben al di sotto dei 500 parti per anno stabiliti come soglia minima per la sicurezza delle donne e dei bambini. Nel 2012 i parti eseguiti presso l’Ospedale di Porretta sono stati 140, nei primi undici mesi del 2013 solo 78.

Le considerazioni che hanno condotto al trasferimento dei parti riguardano esclusivamente la qualità e la sicurezza di quella funzione specifica, e non l’attività complessiva dell’Ospedale, che l’Azienda Usl di Bologna considera strategico, congiuntamente con quello di Vergato, e sul quale continua ad investire come presidio di riferimento per il territorio della montagna e per le aree limitrofe, comprese quelle toscane prossime.

E’ bene ricordare che si tratta del primo ospedale dell’Azienda, e di uno dei primi in Italia, ad avere riorganizzato completamente le proprie aree di degenza secondo il modello della intensità di cura e complessità della assistenza. E’ inserito, inoltre, nella rete metropolitana per la gestione della emergenza, dello Stroke e delle malattie cardiologiche e ha sviluppato una attività chirurgica di eccellenza, potenziando le sue vocazioni storiche, per la day surgery e la media complessità, attività queste ultime che sono state concentrate sull’Ospedale.

 
















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