Dalle primarie del centrosinistra per l’elezione del candidato sindaco arriva un segnale positivo sul tema dello sviluppo della città e del nostro territorio. L’attenzione di Luca Vecchi per uno sguardo all’Europa e più in generale verso un contesto internazionale, è senz’altro una delle strade da percorrere anche per lo sviluppo del no profit del nostro territorio. Una strada utile ad attrarre nuove risorse economiche ed opportunità di crescita.
Il rafforzamento dei principi e dei modelli che hanno caratterizzato il nostro territorio passa, per forza di cose, attraverso una rinnovata stagione di elborazione e di innovazione che deve essere interpretata da una classe dirigente giovane e competente; capace di rispondere alle crescenti difficoltà che anche Reggio Emilia si troverà ad affrontare.
Dotarsi di strumenti ormai indispensabili per affrontare la crisi economica è prioritario anche per il privato sociale che, come sempre più spesso accade, riveste un ruolo centrale nell’affiancare i servizi offerti dal Pubblico. All’inizio del nuovo settennio (2014/2020) di programmazione dei finanziamenti europei il Terzo Settore di Reggio Emilia, in accordo con l’amministrazione comunale, ha ritenuto strategico l’impegno in questo ambito.
Si muove in questa direzione il lavoro che in questi primi mesi ha attivato l’agenzia e il coordinamento tra Forum del Terzo Settore e Reggio Nel Mondo, di cui si è discussa la nascita nel consiglio comunale del 10 giugno scorso. Si tratta di un progetto che offre supporto alla progettazione europea e a percorsi di internazionalizzazione oltre che per l’amministrazione pubblica, anche per le realtà del Terzo Settore, per il privato for profit e no-profit e per le nuove forme imprenditoriali. Uno strumento utile per dare un supporto tecnico in tema di progettazione europea finalizzato allo sviluppo delle attività anche sulla base di linee di indirizzo concordate e politiche strategiche per il Terzo Settore.
Oggi il Terzo settore impiega a Reggio Emilia 27.000 persone di cui 8400 retribuiti distribuiti in 278 organizzazioni di volontariato, 554 associazioni di promozione sociale e 104 cooperative sociali per un giro di affari complessivo di 236 mil di euro di cui il 73% derivanti da risorse pubbliche. A causa della congiuntura economica e della stretta finanziaria sulla spesa pubblica queste risorse sono destinate a ridursi in maniera sempre più significativa. In tale contesto l’alleanza tra pubblico e privato sociale e il ricorso a fonti economiche europee rappresenta la strada da seguire ed incentivare per rispondere ai bisogni della comunità.
Il Forum del Terzo settore reggiano, che riunisce le cooperative sociali, le organizzazioni di volontariato e l’associazionismo ritiene strategica la continuità dell’intervento. Oltre ad aprire opportunità per il recupero di risorse economiche che possano ricadere sui futuri progetti della città è necessario tenere uno sguardo aperto al di fuori dei propri confini e ridare vigore alle peculiarità che hanno caratterizzato il nostro modello economico e di welfare.
(Riccardo Faietti, Portavoce Forum del Terzo Settore di Reggio Emilia)