C’erano circa 50 commercianti all’assemblea che si è svolta lo scorso 10 febbraio, presso il municipio di Mirandola, convocata dall’Amministrazione comunale per fare il punto sulla ricostruzione del centro storico a 20 mesi dal sisma. L’Assessore agli Interventi Economici Roberto Ganzerli ha illustrato lo stato dei lavori: «Gli edifici in centro sono circa 600, di questi circa 400 hanno subito danni il 29 maggio (191 quelli classificati con il danno maggiore E) – ha detto Ganzerli – a oggi sono stati avviati ben 185 cantieri, le prenotazioni Mude (aperte fino a marzo) sono 60, mentre per il 40 per cento degli edifici danneggiati non è stato presentato nulla. Un dato che ci consegna un centro storico in movimento con molti cantieri aperti che fanno ben sperare per il prossimo futuro. La “ripresa” del “cuore” della città è confermata anche dal numero delle attività rientrate in centro: 195 contro le 486 presenti prima del sisma (il 40 per cento).
Come Comune ci stiamo attrezzando per avere ancora più personale per accelerare i tempi delle risposte, dato che prevediamo una impennata delle domande nei prossimi mesi. Non ci possiamo permettere di fare aspettare chi ha la pratica pronta e il diritto di partire nella ricostruzione il più in fretta possibile. A metà marzo sarà approvato il Piano della ricostruzione che renderà ancora più semplice recuperare molti edifici del centro, togliendo vincoli e permettendo di ricostruire immobili più moderni sia per il commercio che per le abitazioni. Per la rinascita stiamo continuando a mantenere gratuito l’uso del suolo pubblico (unico Comune del cratere) anche per bar e ristoranti e stiamo introducendo un meccanismo che penalizzerà leggermente chi non affitta i negozi del centro, ma darà un consistente premio a chi affitta».
All’incontro era presente anche il Sindaco Maino Benatti: «Mirandola – ha detto Benatti – affronta la combinazione di due problemi enormi: la crisi e il terremoto. Quello che stiamo tentando di fare è difficile ma è l’unica via possibile: riportare gli abitanti del centro nelle loro case in un contesto migliore sia del punto di vista abitativo che commerciale. Siamo convinti che se ognuno farà la propria parte nel ruolo che gli compete, ce la faremo».