“Si all’autoriorganizzazione delle rete ospedaliera in ER, ma attenzione ai problemi della cronicità, da affrontare reinvestendo sul territorio negli ospedali di comunità e senza depauperare i centri cosiddetti di ‘eccellenza’”. Così Antonio Ragazzi, della segreteria dei pensionati Cisl (Fnp) dell’Emilia-Romagna, in occasione di un incontro dell’esecutivo di categoria sul tema.
Per Ragazzi, “è positivo che la Regione affronti la trasformazione di circa 25 ospedali per acuti (su 61) in ospedali di comunità per post acuzie e riabilitazione, non tagliando così posti letto, salvaguardando l’occupazione e garantendo l’assistenza qualificata”.
“Facendo però attenzione –insiste l’esponente Fnp- che gli ospedali di comunità istituiti in ogni distretto funzionino, siano cioè in grado di rispondere ai bisogni della collettività, mettendo in rete, 24 ore su 24, i medici di medicina generale che sono i soggetti che gestiscono le cronicità, gli infermieri che la supportano e gli specialisti che in team intervengono al bisogno”.
In Emilia-Romagna, secondo la legge Balduzzi, per risparmiare entro tre anni vanno ridotti i posti letti al 3,7 per cento della popolazione (comprensivo dello 0,7 per cento per lungodegenza), pari a 1700 posti letti in meno.
Gli anziani, i maggiori fruitori sanitari, dato che la maggiore aspettativa di vita comporta anche cronici problemi di salute, in regione sono 986 mila, pari al 22,3% della popolazione.
