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Meno tasse su prima casa. Ecco le scelte principali del bilancio del Comune di Modena

casa-danaroUn riduzione complessiva di oltre sei milioni di euro delle imposte comunali, con un calo rispetto al 2012 di quelle sulle abitazioni principali dove la Tasi prende il posto dell’Imu, ma sarà applicata al 2,5, con una forte riduzione rispetto al 5,2 per mille fin qui previsto dalla vecchia imposta municipale. Per tutti gli altri immobili, invece, non verrà introdotta la nuova tassa: la Tasi sarà quindi pari a zero e su di loro si applicherà solo l’Imu, con aumenti sulle tipologie edilizie, ma diminuzioni significative su tutti i beni strumentali delle imprese. Unica esclusione: gli immobili strumentali all’attività agricola, esentati dall’Imu ma con aliquota Tasi standard all’1 per mille.

Insieme a un’ulteriore riduzione della spesa comunale di 3,4 milioni, al blocco di tariffe e addizionale Irpef e a un notevole calo dei trasferimenti dallo Stato, sono questi gli aspetti principali della proposta di bilancio preventivo del Comune di Modena che è all’esame delle commissioni consiliari dopo un percorso di confronto sviluppato dalla giunta nelle scorse settimane con le organizzazioni sindacali e le associazioni di categoria. L’obiettivo è presentare il documento al Consiglio comunale giovedì 20 febbraio.

“Rimangono molte incertezze sul quadro nazionale, per la mancanza di dati definitivi su aliquote e detrazioni Tasi e sui trasferimenti agli enti locali – spiega l’assessore al Bilancio Giuseppe Boschini – ma le scelte politiche di fondo sono chiare: di fronte al taglio secco sul 2014 di circa 27,5 milioni di euro effetto della spending review e soprattutto dell’abolizione dell’Imu sulle abitazioni principali e altri immobili, il Comune di Modena ha deciso di non recuperarli tutti utilizzando la leva della nuova tassa sui servizi indivisibili (Tasi) ma di continuare il percorso di riduzione e razionalizzazione della spesa – sottolinea Boschini – per ridurre il peso fiscale su famiglie e imprese, cercando anche di semplificare le cose a chi si deve districare tra le nuove tasse. In concreto, mentre per legge le imposte locali della Iuc salgono a tre (Imu, Tasi, Tari), a Modena nessun cittadino o impresa ne pagherà più di due, evitando quindi di aggiungere nuove file, nuovi bollettini, nuovi pagamenti rispetto all’anno scorso”.

Il valore complessivo del bilancio nella versione armonizzata, che prevede per la prima volta un Documento unico di programmazione 2014-2016, sarà per il 2014 di 328 milioni di euro, con le spese correnti che scendono a 247 milioni, contro i 266 dell’assestato 2013. “La riduzione effettiva della spesa sarà di circa tre milioni e mezzo portando il totale a un meno 9 per cento negli ultimi tre anni” sottolinea Boschini indicando nella razionalizzazione dei servizi, nel personale e negli incarichi i principali ambiti di interventi sui tagli, “accompagnati, però, da un impegno ancora maggiore nella lotta all’evasione fiscale, per cui prevediamo quest’anno un ulteriore aumento del 18 per cento”.

Grazie al lavoro svolto per partecipare alla sperimentazione nazionale sul bilancio armonizzato, inoltre, il Comune di Modena dovrebbe entrare nel ristretto “club” dei Comuni riconosciuti “virtuosi” e “ci aspettiamo che questo porti una significativa riduzione del Patto di stabilità – aggiunge Boschini – garantendoci più opportunità sul fronte degli investimenti”.

I trasferimenti dallo Stato, invece, sono destinati a calare ulteriormente passando dai 15 milioni dell’assestato 2013 a poco più di sei milioni nel 2014 con l’indice di autonomia finanziaria del Comune che sale dall’86 al 92 per cento.

IMPOSTE LOCALI: IL GETTITO CALA DI 6 MILIONI

Solo Imu e Tasi zero per tutti gli immobili, a parte prima casa e fabbricati agricoli. Boschini: “Detrazioni sulle abitazioni per garantire maggiore equità”

Tasi zero significa che su tutte le categorie di immobili, a parte le abitazioni principali e i fabbricati agricoli, il Comune di Modena nel 2014 applica la sola Imu con aliquote che per i beni strumentali delle imprese sono in calo di 1,5 punti rispetto al 2013: i fabbricati produttivi, così come negozi, laboratori e uffici usati direttamente dall’azienda (escluse banche e assicurazioni) scendono dal 10,1 all’8,6. E un indubbio vantaggio in termini di semplificazione non dovendo avere alcun onere e adempimento per la Tasi.

Complessivamente il gettito delle imposte locali calerà di sei milioni e 286 mila euro: questo è dunque l’importo che cittadini e imprese modenesi risparmieranno sulle imposte locali immobiliari rispetto al 2012/2013, pari a un calo di circa il 7,5 per cento. Non sono previste inoltre modifiche alle tariffe dei servizi fondamentali e all’addizionale Iperf. Le principali voci in diminuzione sono quelle sulle abitazioni principali (otto milioni e mezzo in meno), sugli alloggi a disposizione (1,3 milioni) e sui fabbricati produttivi usati direttamente dall’impresa (un milione). In virtù di una rettifica dei moltiplicatori, cala anche il gettito dei terreni agricoli (meno 368 mila euro) nonostante l’aliquota Imu passi dal 9 al 10,6.

A causa dell’abolizione dell’Imu sulla prima casa alcuni inevitabili aumenti, invece, riguardano gli affitti concordati (con l’Imu che passa dal 4,6 al 7,2 e il gettito cresce di due milioni e 800 mila euro), i comodati a parenti di primo grado (dal 7,6 al 10,2), gli affitti liberi e il comodato a parenti e affini di terzo grado (dal 9,6 al 10,6).

“Il primo impegno per noi – commenta l’assessore al Bilancio Giuseppe Boschini – è fare da qui in avanti tutto il possibile per rivedere questi incrementi ipotizzati sulle seconde case: per questo è necessario che il Governo dia seguito alle rassicurazioni verbali che ha fornito a fronte della protesta dei sindaci Anci dello scorso 29 gennaio. Un ulteriore impegno riguarda poi l’introduzione di detrazioni che rendano più equa la Tasi sull’abitazione principale. L’imposta, infatti, per come è stata definita a livello nazionale, è molto ‘piatta’ e di conseguenza non tiene conto delle diverse situazioni sociali. Siamo in attesa di capire da Roma quale ventaglio avremo a disposizione: l’obiettivo che proponiamo per ora è l’esenzione totale per le case di minor valore catastale (sotto i 320 euro) e detrazioni fino al 50 per cento anche per le case fino a 400 euro, ma anche su questo potremo porci obiettivi di detrazioni ancora più ampie appena il Governo avrà deciso se dare corso agli impegni assunti con l’Anci”.

 

 

















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