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Ludopatie, sen. Vaccari: “Regolamentare l’uso delle slot machine”

slotIn Italia sono state censite 400mila slot machine, un partita della durata di soli quattro secondi costa un euro, il 15% dei minori sotto i 12 anni dichiara di aver giocato con una di queste apparecchiature almeno una volta nella sua vita: questi pochi dati fotografano il panorama della diffusione del gioco su apparecchiature a pagamento nel nostro Paese, fenomeno che rischia di trasformarsi in una piaga sociale, all’origine di vere e proprie ludopatie e del progressivo impoverimento delle famiglie più fragili. Il tema, di grande impatto sociale, non solo economico, è stato affrontato in un ordine del giorno presentato dal senatore modenese del Pd Stefano Vaccari, insieme ai colleghi Franco Mirabelli e Donatella Albano, sul quale il Governo ha dato parere favorevole, mentre in Aula si discuteva l’articolo 14 del Decreto sulla delega fiscale. “Oggi le slot machine – spiega Stefano Vaccari – sono collocate nei luoghi più frequentati dai giovani o comunque in luoghi aperti a tutti. Questo elemento, combinato alla compulsività delle partite e all’illusione che possano rappresentare una occasione facile di guadagno, fa crescere fenomeni di dipendenza dal gioco e causa il dilapidare dei risparmi delle famiglie e il ricorso a prestiti a usura. Con questo ordine del giorno abbiamo chiesto al Governo di intervenire su tutti questi aspetti”. Nel testo, infatti, si impegna il Governo ad intervenire sulla normativa in vigore per aumentare i tempi di gioco in rapporto alla spesa, a impedire che le apparecchiature di gioco con vincite in danaro siano collocate a meno di 500 metri dalle scuole e a concentrare le stesse in luoghi dedicati, in modo che si possa impedirne l’accesso ai minori. “Sono all’apparenza semplici regole di buon senso – conclude il senatore Vaccari – ma, noi crediamo, possano aiutare a scardinare il meccanismo che tanti danni sta facendo nelle famiglie e tra i giovani. Siamo particolarmente soddisfatti che sia il relatore del Decreto sulla delega fiscale sia il Governo abbiano dato parere favorevole”.

















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