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Pericoli in rete. La Polizia di Reggio denuncia due italiani per truffe online

polizia_postale_2La Squadra Mobile reggiana, in due distinte operazioni, ha individuato e denunciato i responsabili di due truffe online, simili per le modalità e per le false proposte di vendita, fenomeno questo in preoccupante aumento come testimoniato anche dall’attività della Polizia Postale che si trova frequentemente a indagare su tali reati e il cui Compartimento di Bologna, in collaborazione con l’Ufficio Regionale Scolastico e il Centro di Ricerca sulla Vittimologia e sulla Sicurezza dell’Università Alma Mater di Bologna, ha organizzato un programma di incontri informativi denominato “Il tuo web” finalizzato a mettere in guardia da simili pericoli attraverso consigli comportamentali nella navigazione in rete.

Nella nostra Provincia sono stati pianificati a favore dei più giovani 28 incontri in altrettanti Istituti Scolastici, mentre nel Comune di Cadelbosco, per la sera del 13 febbraio prossimo, è stato organizzato un incontro riservato ai genitori.

Per quanto concerne i dati relativi alle denunce ricevute dalla Polizia Postale dall’inizio dell’anno si tappresenta che le stesse raggiungono già quota 61.

Alcuni denunce sono state ricevute negli uffici della questura. Si tratta perlopiù di compravendite non andate a buon fine per non ottemperanza del venditore.

Al riguardo gli investigatori della Polizia Postale Postale e della Squadra Mobile consigliano anzitutto:

a) di affidarsi preferibilmente a intermediari che operano da tempo nel settore e possono fornire adeguate garanzie, chiedendole nel contempo agli inserzionisti

b) cercare di limitare le compravendite ai circuiti nazionali – ove sono possibili indagini della Polizia

c) di analizzare l’offerta nel suo complesso anche diffidando da pagamenti su iban che in caso di truffa sono collegate a carte Lis, per la cui attivazione non viene sempre richiesto un documento di identità. In una circostanza la Polizia Postale aveva indagato un soggetto attraverso l’intestazione di ben 10 carte Lis tutte con nominativi differenti e fittizi.

Anche la Questura si è attivata, ospiterà infatti, sempre nel mese di febbraio e con la collaborazione del Lyons Club, un convegno sui pericoli della rete.

Ma veniamo agli episodi oggetto di denuncia:

I° Episodio denunciato

Nel primo caso, avvenuto nello scorso mese di agosto, un 23enne reggiano su un sito dedicato alle compravendite, aveva inserito un annuncio relativo alla cessione di un furgone Mercedes al prezzo di 2.200 euro.

“L’occasione” faceva gola ad un cittadino extracomunitario il quale contattava il venditore che chiedeva, a fronte dell’impegno, una caparra di 200 euro da versare su una carta Poste Pay. Dopo aver ricevuto la caparra, a mezzo ricarica, il “venditore” si rendeva irreperibile. B. M., 23enne reggiano con precedenti di polizia, veniva denunciato per truffa.

II° Episodio denunciato

Il secondo episodio si è verificato nel mese di dicembre scorso, quando un altro italiano metteva in rete un annuncio di vendita fittizio relativo ad un’autovettura Opel.

Anche in questo caso era un cittadino extracomunitario a cadere nella trappola. Contattava a mezzo telefono il “venditore” il quale richiedeva, quale impegno d’acquisto, un versamento di 250 euro su una carta Poste Pay. Il truffatore dopo aver incassato i soldi si rendeva irreperibile all’utenza telefonica utilizzata per la trattativa. Alla fine delle indagini M. R. G., varesino 43enne con precedenti di polizia, veniva denunciato per truffa.

 

 

















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