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Giorno della Memoria: le iniziative del Comune di Novellara

DomenicoAmmendolaDi essere un popolo libero nella nostra terra”, è il titolo dello spettacolo di Domenico Ammendola, inserito nel cartellone teatrale novellarese che celebra la Giornata della Memoria. Lo spettacolo, in programma al Teatro della Rocca Franco Tagliavini per sabato 1 febbraio alle ore 21.00 porterà in scena Domenico Ammendola (foto), Lorenzo Baldini e Carolina Migli Bateson con la partecipazione del Coro degli Amici di Reggio Children “Aurora Giovannini” e di Luigi Pagliarini, pianista e direttore.

Uno spettacolo per non dimenticare l’atrocità dell’Olocausto e per lottare contro il negazionismo sempre in agguato, che la compagnia teatrale NoveTeatro ha già messo in scena nei giorni scorsi a San Martino in Rio e presso il Teatro del Fiume di Boretto. Sabato 1 febbraio sarà la volta del Teatro della Rocca “Franco Tagliavini” di Novellara.

“Nel produrre un nuovo spettacolo per la Giornata della Memoria” dice Domenico Ammendola, curatore dell’allestimento “abbiamo deciso di far parlare gli oggetti, le cose comuni usate da vittime e carnefici. E dalle prove concrete dello sterminio, torneremo alle testimonianze artistiche di quel periodo”. Un occhio di riguardo sarà riservato alla musica concentrazionaria, nella cui diffusione Luigi Pagliarini e il Coro degli Amici di Reggio Children “Aurora Giovanni” sono da tempo impegnati . Perché più forte delle parole è la musica.

Ingresso spettacolo: intero euro 13.00 – ridotto euro 11.00 (under 25 e over 65). Ingressi agevolati ad euro 10.00 per chi è socio Coop nordest, soci NoveTeatro ed iscritti alle scuole comunali di Musica e di danza.

 

MOSTRA FOTOGRAFICA “BESA” – Domenica 2 febbraio è l’ultimo giorno per poter vedere la mostra “BESA – Un codice d’onore” allestita presso il Museo Gonzaga di Novellara in occasione della Giornata della Memoria.

Si tratta di una mostra di fotografie del fotografo Norman H. Gershman che per quattro anni ha fotografato molte delle famiglie musulmane in Albania che salvarono ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale. Durante l’occupazione tedesca nel 1943, l’Albania, un paese europeo a maggioranza musulmana, offrì ospitalità e assistenza agli ebrei , sia a quelli che vivevano sul territorio che a quelli provenienti da altre nazioni seguendo un codice d’onore “BESA”, ancora oggi ritenuto il più elevato codice etico della nazione. Gli albanesi riuscirono così a salvare tutti gli ebrei residenti e quelli provenienti dall’estero, ad esclusione di una sola famiglia.

Le storie di questi Albanesi diventati “Giusti tra le Nazioni” sono state tradotte e raccontate, nell’edizione italiana della mostra da ISTORECO di Reggio Emilia.

Ricordiamo che il riconoscimento di “Giusti” l’hanno avuto per lo stesso motivo il Re del Marocco Mohammed V che salvò dalla deportazione gli ebrei che si trovavano nel suo Paese e compì un gesto clamoroso; quando vollero imporre di indossare la stella gialla agli ebrei marocchini, il Re rispose che ne dovevano ordinare dieci in più perché l’avrebbero indossata anche i dieci membri della famiglia reale.

Di recente tale titolo onorifico è stato riconosciuto a Mohamed Helmy egiziano e, tra gli italiani nel 2013, è stato riconosciuto “giusto” Gino Bartali che è stato corriere per una rete ebraico-cristiana che ha salvato molti ebrei; Bartali trasportava documenti nascondendoli nella canna della sua bicicletta.

La mostra è aperta dalle ore 10.00 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.30.

 

















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